Mi lanciai alla ricerca di mio padre. Schivavo gli alberi e i rami che mi si paravano davanti, e i miei pensieri piombarono su Geremia. Riuscivo a sentire il profumo di rose rosse, ma non quello di vaniglia e questo iniziò a preoccuparmi. "Cazzo". Iniziai a rotolare lungo una vallata fino in fondo. Mi ero allontanata così tanto che non sentivo nemmeno l odore di Stefan. Mi alzai pulendo le gambe e le braccia, e quando guardai difronte a me rimasi paralizzata.
Deimen: ciao!
Deimen mi fissava con quei piccoli occhi neri e profondi. I capelli erano corti e a spazzolino e la divisa della Croce Nera era stata rimpiazzata con una maglia e un pantalone nero. Il suo sorriso era malizioso e cattivo.
Deimen: oh non ti ricordi di me?
Io: certo che mi ricordo Deimen.
Deimen: o ricordi anche il mio nome, devo sentirmi onorato da ciò.
Io: si direi di sì.
Lui sorrise. Rimasi ferma e lui fece lo stesso quando al mio fianco comparvero Stefan e Dario.
Stefan: cosa ci fai qui?
Deimen: Stefan, sempre il solito impertinente. Non vedi che sto parlando con la tua signora?
Stefan: avanti bastardo dimmi cosa vuoi.
Deimen sbuffò e mise una mano in tasca. Dario e Stefan mi coprirono all'istante mettendosi in posizione di attacco e cacciando i canini. Deimen si fermò e li guardò con la coda dell'occhio.
Deimen: tranquilli è una lettera.
Prese il pezzo di carta e lo prose a Stefan, ma questo non fece in tempo a prenderlo che fu strappato via dalle mani di Deimen.
Lara: per chi è?
Dario: Lara allontanati da quel bastardo.
Lara guardò Deimen e poi tornò su Dario. I suoi occhi erano curiosi e continuava a rigirare la lettera tra le mani.
Deimen: lei è la tua "ragazza"?
Dario: questi non sono affari che ti riguardano. Lara vieni subito qui.
Lara: lo sai che non mi piace riceve ordini.
Lara si mise a camminare piano verso di noi dando le spalle a Deimen che continuava a sorridere in cagnesco.
Io: NO!!!!!
Deimen prese un coltello Benedetto e lo conficcò nella spalla di Lara che cadde per terra urlante di dolore. Dario piombò su Deimen e Stefan lo seguì. Mi avvicinai a Lara e estrassi il coltello lanciandolo il più lontano possibile. La sua ferita perdeva tanto sangue e la gola iniziò a bruciarmi.
Io: Lara...Non...Non ti azzardare a chiudere gli occhi.
Dario è Stefan avevano bloccato Deimen per terra e lo stavano picchiando. Deimen incassava i colpi in silenzio.
Lucifero: cosa sta succedendo?
Tutti si fermarono e Deimen rimase di sasso alla visione di Lucifero in persona che lo stava fissando.
Deimen: il Signore degli inferi.
La sua voce era incredula e spaventata.
Deimen: cosa ci fa in superficie?
Lucifero: tutù chi sei ragazzo?
Deimen: io sono un soldato della Croce Nera.
Lucifero: e cosa ci fai qui?
Deimen: sono venuto a consegnare una lettera da parte di Pascal.
Lucifero: perché hai ferito la ragazza?
Deimen: lei mi ha attaccato.
Dario gli si scaglia contro dandogli un calcio il pieno volto e spaccandogli il naso.
Dario: bastardo pallista. Lei non ti ha fatto nulla.
Lucifero: adesso basta Dario. Stefan portami la lettera.
Io ero in ginocchio vicino al corpo di Lara che faticava a respirare. Il sangue usciva copioso dalla spalla e la Bola si faceva sempre più bollente. Stefan prese la lettera e la portò a Lucifero che la aprì e iniziò a leggere ad alta voce.
Lucifero: "dopo un mese dalla trasformazione della prescelta è giunto il momento di combattere. Vi ho dato il tempo necessario per svegliare i suoi poteri, stava a voi sfruttarlo al meglio, e spero che lo abbiate fatto. Mi sono permesso di scegliere il posto in cui incontrarci e, dopo aver parlato con potenze superiori, ho deciso di incontrarci nel giardino dell' Eden. Saremo lì alle 8.00 del mattino e spero vivamente che ci sarete anche voi. Ci vediamo tra 6 mesi nel luogo in qui ha avuto inizio tutto. "
2 settimane? Mi allontanai la Lara e iniziai a massaggiarmi le tempie, l odore del sangue mi stava infiammando la gola e non sapevo se avrei sopportato oltre. Deimen era sparito e Dario ora reggeva Lara tra le braccia premendo con la mano sulla ferita.
Lucifero: 2 settimane.
Stefan: ma come fa? Lei non è ancora nel pieno dei suoi poteri.
Lucifero: lo è invece, solo che non gli abbiamo dato modo di mostrarli.
Mi allontanai velocemente dalla parte opposta e notai che il bruciore stava passando. Più mi allontanavo più mi sentivo tranquilla. Mi fermai sul pizzo di una montagna e Respirai affondo l aria pura. Mi sembrava di poter toccare le nuvole così alzai le mano al cielo. L odore di vaniglia mi pervase in un secondo e i miei muscoli si rilassarono.
Io: perché sei scappato?
Geremia: cosa ci fai qui?
Io: tra 2 settimane avrà inizio la battaglia.
Geremia era al mio fianco. Mi Voltai a guardarlo, i suoi occhi erano verdi scuro e il vento gli scompigliava i capelli bagnati.
Geremia: 6 mesi?
Io: già.
Geremia: tu...Non puoi.
Io: perché?
Geremia: perché...perché non sei ancora pronta.
Non era quello che voleva dirmi, e me ne resi conto quando i suoi occhi si fecero più scuri, e non era a causa mia. Gli afferrai le spalle e lo gettai per terra sedendomi su di lui è bloccandolo con la schiena per terra.
Io: t mi stai mentendo.
Geremia: io...
Io: smettila di mentire Geremia. Voglio sapere la verità, qui, ora.
Geremia sospirò e mi sorrise senza coinvolgere gli occhi. Il suo sorriso spento mi fece intristire e i suoi occhi si fecero grigi.
Geremia: tu non puoi combattere tra sei mesi.
Io: perché Geremia?
Geremia: perché non sarai in grado di farlo.
Io: PERCHÉ?
Geremia: Io e te abbiamo lo stesso sangue, e tu hai bevuto da me. Due vampiri con lo stesso sangue non possono stare insieme, non possono fare l amore...
"L'amore..."
Io: cosa mi sta dicendo?
Geremia: tu...
Io: IO COSA???
Geremia: TU POTRESTI ESSERE INCINTA KIRA. ECCO PERCHÉ TRA SEI MESI NON POTRAI COMBATTERE. ECCO PERCHÉ SONO SCAPPATO. MI SENTO UN VERME, UN POVERO STUPIDO...UN POVERO STUPIDO INNAMORATO DI UNA RAGAZZA CHE NON MI AVREBBE MAI NOTATO SE NON FOSSE LEGATA A ME DA UN PATTO. IO TI AMO...TI AMAVO PRIMA ANCORA CHE DARIO È STEFAN TI TROVASSERO.
Disse tutto senza prendere fiato e urlando. I suoi occhi si gonfiano di lacrime e le sue labbra so chiusero in una smorfia di dolore. Mi resi conto ch gli stavo stringendo i polsi così forte da riuscire a sentire le ossa sotto le dita. Lo lascia andare e mi allontanai portando le mani alla pancia.
Io: io...Io potrei essere incinta...di te?
Geremia: mi dispiace...Non avrei dovuto farlo. Ma quella sera era così perfetta per me che ho dimenticato tutto il resto.
"No...!!!"
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La Prescelta. L'inizio di una battaglia.
Vampirela prescelta. l inizio di una battaglia è il continuo di "la prescelta". vi consiglio di leggere il primo è poi dopo leggere questo altrimenti non si capisce nulla. Per tutti quelli che hanno letto già "La Prescelta" spero che vi sia piaciuto e che...