"Kira...Kira..."
I miei occhi guardarono un Geremia felice e sorridente. "Ma che ore sono?" Il sole era alto nel cielo illuminava la mia stanza. Da quando avevano iniziato il loro corteggiamento Stefan e Geremia avevano deciso di farmi dormire da sola "non puoi dormire con Stefan, il suo sesso potrebbe confondere la tua decisione"!! Queste erano state le parole di Geremia.
Io: cosa vuoi?
Geremia: devo farti vedere una cosa.
Il suo sorriso era grande e i suoi occhi erano illuminati dalla luce dell'emozione. Mi alzai dal letto e mi recai in bagno lasciando Geremia vicino la finestra. Mi lavai la faccia e i denti, bloccai i capelli in una coda di cavallo con due ciocche bionde che mi scendevano lungo le tempie, infilai il pantaloncino e la canotta rosa e rientrati nella stanza.
Geremia: sei bellissima anche quando dormi.
Io: mi guardi mentre dormo?
Geremia: è capitato solo ora...
La sua faccia mi presentò una smorfia di vergogna. I suoi occhi erano di nuovo verdi e i suoi capelli neri erano tirati dietro fermi dalla troppa gelatina che li rendeva lucidi. La maglia stretta color blu era in tinta con il jeans scuro e le scarpe blu e bianche.
Io: i tuoi occhi sono...verdi.
Geremia: si perché!?
Io: i tuoi occhi si fanno neri alcune volte. Perché!?
Geremia: dipende da te. Dal tuo stato d'animo. Se tu hai sete o sei stanca o hai paura. Qualsiasi emozione prova il tuo cervello io la sento e i miei occhi si fanno neri come quando ho sete.
Io: capisco.
Geremia mi si avvicinò piano fino a fermarsi di fronte a me e, posandomi una mano sulla spalla, mi baciò piano.
Geremia: e ho notato che quando stai con me stai bene.
I suoi occhi erano chiarissimi e il suo sorriso era malizioso e sexy. Mi allontanai per liberarmi dalla sua presa e mi avvicinai alla porta per uscire. Ero imbarazzata e le mie labbra si schiusero in un sorriso timido.
Io: allora andiamo?
Dopo quasi 10 minuti di cammino ci fermammo vicino alla riva di un fiume dall'acqua limpida. Restai a guardare il panorama. Il sole passava tra i rami e le foglie, la leggera brezza faceva danzare i piccoli fili d erba e l acqua scorreva piano diffondendo nel silenzio un rumore così bello e rilassante.
Io: è bellissimo qui...
Geremia: già. Ci venivo quando tuo padre mi urlava.
Io: perché ti urlava?
Geremia si sedette vicino la riva è si stese portando le mani dietro la testa. Il sole gli illuminava la pelle e il vento gli faceva danzare i capelli. Mi sedetti al suo fianco e portai le ginocchia al petto fissando il suo volto rilassato.
Geremia: quando mi trasformò mi prese sotto la sua ala protettrice e qualsiasi cosa potevo contare su di lui. Il problema era che sono sempre stato un "ragazzo" attivo e curioso quindi mi cacciavo quasi sempre nei guai.
Nella mia mente si presentò un vampiro con gli occhi bassi e le dita intrecciate tra loro intento a subirsi la cazziata di mio padre. Il pensiero mi strappò un sorriso.
Geremia: stai ridendo di me?
Io: o no...continua.
Mi stesi al suo fianco, e mentre mi abbassavo lui tese un braccio facendo cadere la mia testa sul suo bicipite duro e freddo. Mi girai su un fianco per guardarlo e lui fece lo stesso. I nostri occhi si incontrarono in uno sguardo intenso e dolce.
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La Prescelta. L'inizio di una battaglia.
Vampirela prescelta. l inizio di una battaglia è il continuo di "la prescelta". vi consiglio di leggere il primo è poi dopo leggere questo altrimenti non si capisce nulla. Per tutti quelli che hanno letto già "La Prescelta" spero che vi sia piaciuto e che...