capitolo 30

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I due rimasero per un paio di secondi a fissarsi in silenzio e quando Viola sorrise Geremia gli corse in contro e la strinse forte facendo affiorare in me la gelosia assoluta. I suoi occhi nocciola entrarono in quelli ormai grigi di Geremia che la fissava felice.

Viola: quanto sei cresciuto.

Geremia: e tu ti sei fatta più vecchia.

Viola: ehi ho solo 35 anni umani.

Geremia: ma quasi 3 secoli da demone.

Viola fece spallucce e tornò a fissarmi.

Viola: quindi il bambino dai capelli neri è suo figlio?

Annuì senza dire nulla di più. La gelosia mi stava divorando perché non potevo negare che quella fosse una bella donna. Mi strinse la mano e poi strinse quella di Geremia.

Viola: avanti voglio rivedere il mio uomo con chi vive.

"Il mio uomo?". Rimasi in silenzio in ascensore dal piano terra fino al nostro piano. Le porte si aprirono e Geremia ci sorpassò per aprire la porta a me e Viola. La stanza era molto grande e accogliente e i bambini già avevano fatto in modo di sentirsi a casa tra giochi e scarpe in giro. Mi feci seguire da Viola in cucina e gli diedi un bicchiere di sangue fresco che lei accettò volentieri.

Viola: allora?

Io: cosa?

Viola: come l ha presa lui quando ha saputo che eri incinta?

Io: oh...beh...l ha presa bene, ha scelto lui il nome "Lucio"?

Viola: già...

Nei suoi occhi vidi un velo di tristezza. Cosa era successo a quella donna?

Viola: allora con quanta gente vive?

Io: cinque di noi, senza contare i gemelli.

Viola: così tanti? Non è mai stato un tipo da gente intorno sai.

Io: alcune volte Geremia stupisce anche me.

La donna mi guardò in modo strano e abbassò la testa di lato, poi iniziò a ridere.

Viola: Geremia!?? Ma no!! Io parlo di Aiciel.
"Aiciel? Il suo uomo?". Restai ferma con gli occhi fissi alle sue spalle. Viola si girò piano con un piccolo sorriso stampato sulle labbra.
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AICIEL PDV

i suoi occhi color nocciola entrarono nei miei e il suo sorriso dolce e leggero mi fece mancare un battito che oramai non avevo più da secoli. La sua pelle era chiara come la ricordavo e i secoli che erano trascorsi non l avevano cambiata quasi per niente.

Viola: Ciao.

Io: Ciao.

Le parole mi si aggrovigliarono in gola e il cervello smise di funzionare. Il suo aspetto era fantastico e i suoi capelli erano molto più lunghi dell'ultima volta. Si avvicinò a me piano fino a pararmisi di fronte. Ero un Po più alto di lei quindi fui costretto a chinare il capo per guardare il suo viso.

Viola: mi sei mancato.

La strinsi forte tra le braccia facendo affondare il mio naso tra i suoi capelli e l odore di cocco del suo shampoo mi invase le narici. Le sue mani stringevano il mio collo e io mi lasciai avvolgere da quella strana sensazione che si stava risvegliando dopo quasi 2 secoli.
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I due si tenevano stretti in un abbraccio che sembrò infinito. si sciolsero da quel abbraccio e tornarono a guardarmi.

Aiciel: Kira...lei era...era la mia...

La Prescelta. L'inizio di una battaglia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora