Capitolo 3

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I due si avvicinarono fino ad uscire dal fitto bosco. Rimasero lontani da noi circa 8 metri. entrambi erano alti e avevano i capelli neri lunghi, ma si distinguevano per gli occhi. Quello di destra aveva i capelli molto più marcati e dei piccoli occhi color nocciola, mentre quello di sinistra aveva gli occhi grandi e verdi, con lineamenti meno marcati, quasi da bambino.

Non ci misi molto a capire che i due non erano affatto interessato a stefan, ma solo a me, e quando lo notò anche Stefan subito mi tirò dietro di se.

Stefan: chi siete?

L uomo di destra avanzò di qualche centimetro e si inchinò.

"È un onore conoscere la nuova prescelta"

La voce dell'uomo era molto doppia e mi risuonava nelle orecchie. Continuavo a fissarlo per vedere ogni suo piccolo movimento.

"Il mio nome è Aiciel. Lui invece è Geremia"

I due si inchinarono e poi tornarono a sorridermi. Non sapevo cosa volessero ma stranamente sentivo in loro qualche cosa di buono.

Aiciel: tranquilli non siamo della Croce Nera, siamo come voi.

Tirai un sospiro di sollievo da quella affermazione. Fortunatamente non avremmo dovuto combattere e cambiare hotel. Affiancai Stefan e intrecciai le mie dita tra le sue.

Stefan: allora cosa volete?

Geremia continuava a fissarmi, e guardando i suoi occhi iniziai a sentirmi stanca.

Stefan: smettila di usare i poteri con lei.

Stefan mi afferò la mandibola facendo cadere il mio sguardo sul suo petto. Notammo entrambi Aiciel dire qualche cosa a Geremia.

Geremia: Mi dispiace mia signora.

Io: non...Non è nulla...ma...cosa ci fate qui!?

Aiciel: una regina che ha paura di parlare ai suoi sudditi. Mai vista.

Stefan: si è trasformata da poco e non sa ancora come si deve comportare con voi luridi schiavi. Ma io si.

Come poteva rivolgersi in quel modo ai suoi simili. Infondo anche lui era un suddito.

Aiciel: lei è? Sa per chiamare noi luridi schiavi deve occupare una posizione molto alta nella nostra "comunità".

Stefan: io sono il creatore e compagno della vostra regina, e di conseguenza vostro re.

Io: aspetta....che?

Stefan non mi aveva detto che sarebbe diventato il "re" dei vampiri. E a quanto pare, da come lo aveva detto, ne era felice.

Stefan: ti spiego dopo...

Io: no lo voglio sapere ora.

Mi allontanai da lui di un paio di passi. I suoi occhi cercavano i miei per calamarmi, ma decisi di affrontare la cosa in quel momento, e dicisi di non farmi toccare.

Stefan: Kira smettila non è questo il momento.

Io: no voglio parlarne ora.

Afferrai le sue mani e, in un movimento veloce, mi girai di schiena facendo combaciare il mio bacino al suo. E dopo un Po notai che era a faccia a terra con le dita intrecciate alle mie. Gli lascia le mani e mi inginocchiai al suo fianco.

Io: o Dio Stefan mi dispiace.

I due uomini si aprirono in una risata molto rumorosa. Non potevo sopportare il fatto che stessero ridendo del mio Stefan e così gli rivolsi uno sguardo truce a entrambi. I due tornarono a fissarmi seri.

La Prescelta. L'inizio di una battaglia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora