Tregua

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*21 Dicembre*
Domani devo partire per l'Italia e le valigie già sono pronte da ore.
Dopo l'ultimo episodio al locale sono scappata al campus accompagnata dalle mie compagne. Non potevo credere a quello che era appena successo. Duncan mi aveva mentito, ancora, nonostante avesse promesso di farsi aiutare. Come può non aver capito che, oltre a mettere in pericolo se stesso, sta mettendo in pericolo anche me e la nostra relazione? È vero...non ho molti soldi da parte. Gli unici che ho sono quelli che ho ricavato dall'eredità di mio padre quando è morto e dalle lezioni di arte che ho dato. Mi servono per pagare gli studi, questo è vero, ma per fortuna i miei nonni paterni mi danno una mano nel farlo. È tutto così frustrante.
Dopo quella serata io e Duncan ci siamo visti per provare a chiarirci, ma lui non ne vuole sapere. Dice che sono affari suoi e che non posso sempre salvargli il culo da queste situazioni...come se in precedenza mi avesse dato l'opportunità di farlo. In ogni caso...durante quell'uscita abbiamo concordato che sarebbe stato meglio se in Italia ci fossi andata da sola, sia perché sono incazzata, sia perché durante quelle settimane almeno potrà lavorare e magari fare qualche straordinario per riuscire a pagare Carl.
Sono molto dispiaciuta di questa scelta, ma credo che sarebbe stato impossibile fare un viaggio insieme con la rabbia che provo. Forse stare un po' lontani mi farà riflettere.
Sono sdraiata sul letto con le scarpe appoggiate sul mio morbido piumone e sto fumando quando di colpo mi arriva una notifica.
Duncan: "Ciao Gwen, come stai? So che domani parti, ti va se ti accompagno in aeroporto? So che devi riflettere e che non vuoi vedermi, ma non voglio che te ne vada con la rabbia."
Faccio un altro tiro della mia sigaretta prima di rispondere
Gwen: "Va bene Duncan. Il volo è alle 7.40 del mattino, devo essere là almeno alle 6. Ti aspetto alle 5.00 di domani mattina qui all'entrata del campus, buonanotte."
Dopodiché spengo il telefono, lo appoggio sul comodino ed esco dalla stanza per raggiungere Bridgette e Leshawna in sala comune insieme agli altri ragazzi che frequentano la mia università. Sta sera si festeggia la mia partenza! Alcool, sigarette e musica...cosa c'è di meglio?

*22 Dicembre*
Sono le 4.30 e sono in after totale. Sono rimasta tutta la nottata a parlare con degli amici qui in campus e credo di essere ancora ubriaca in realtà.
Il bar del campus è chiuso quindi non posso spararmi la mia dose in vena di caffè; per questo decido di andare ai distributori meccanici, mi compro un cappuccino grande ed esco con la mia valigia. Davanti al cancello del mio campus vedo già Duncan, in piedi fuori dalla macchina, che mi sta aspettando impaziente.
Duncan: "Buongiorno." Dice lui impassibile
Gwen: "Quale buongiorno? Chi cazzo ha mai dormito?"
Duncan: "Dimenticavo che la mattina sei intrattabile." Dice con tono serio
Gwen: "Non peggiorare la situazione Duncan." Rispondo spalancando gli occhi e avvertendolo.
Duncan: "Scusa."
Salgo in macchina e partiamo senza dire più nulla. A metà del viaggio decido di rompere il silenzio
Gwen: "Beh...hai deciso di accompagnarmi in aeroporto per...?"
Duncan: "...scusa?"
Gwen: "No dico...vogliamo passare due settimane a non vederci sapendo che siamo entrambi arrabbiati l'uno con l'altra oppure pensiamo di parlarne?"
Duncan: "Non accetterò i tuoi soldi Gwen."
Gwen: "Non ti ho chiesto questo. Però fa lo stesso. A quanto pare non si può avere un dialogo."
Duncan: "Cosa vorresti sentirti dire?"
Gwen: "No Duncan. Cosa vorresti dirmi tu? Perché hai deciso di accompagnarmi se poi te ne stai zitto e mi rispondi di merda?"
Duncan: "Io...io...ufff...è una situazione difficile Gwen." Ammette sbuffando.
Decido di non rispondergli e ritorno a guardare la strada.
Arrivati a destinazione Duncan prende la mia valigia e il mio zaino e mi accompagna fino ai controlli.
Duncan: "Divertiti in Italia." Mi dice tenendo i miei bagagli
Gwen: "Lo farò sicuramente." Dico infastidendolo
Duncan: "Beh...non avevo dubbi visto che starai 24/24 ore con Rick."
Duncan ha conosciuto Rick la prima volta che è venuto in Italia. Si sono sempre stati simpatici, fino a quando non ci siamo messi insieme. Da quella volta è sempre stato gelosissimo di lui. Diceva che ci provava con me e non me ne accorgevo.
Gwen: "Senti Duncan, se mi hai accompagnata qui solo per litigare... beh puoi pure lasciare il mio zaino per terra e andartene che i bagagli me li porto anche da sola. Credo che tu non abbia diritto di parola in questa situazione. Non capisco perché sia tu quello arrabbiato ora. Ti sto chiedendo una tregua per queste settimane in cui non ci sarò e tu invece, come tuo solito, fai di tutto per farti mandare a cagare. Quindi, per favore, o la smetti ora o ti giuro che questa è l'ultima volta che mi vedi."
Duncan alle mie parole si irrigidisce.
Duncan: "s-scusa..."
Gwen: "Tregua?"
Duncan annuisce con la testa e spalanca le sue braccia. Io mi ci fiondo dentro abbracciandolo forte.
Duncan: "Ti amo. Mi mancherai da morire."
Gwen: "Anche tu mi mancherai." Rispondo sciogliendo l'abbraccio.
Duncan si avvicina per darmi un bacio appassionato ma io ricambio con un semplice bacio a stampo per poi allontanarmi di poco dalla sua faccia sorridendo leggermente
Gwen: "Non ci allarghiamo troppo...è una tregua che durerà solo queste settimane..."
Con calma prendo in mano il mio zaino e la mia valigia
Gwen: "...ma ricorda che appena torno...ti aspetta una bella litigata soldato" continuo allontanandomi da lui sorridendo e facendogli un occhiolino.
Duncan: "Fai buon viaggio bimba" urla salutandomi con la mano
Gwen: "Grazie per il passaggio! Ricorda che ti voglio bene nonostante tutto." Dico urlando altrettanto e sorridendo mentre mi avvio ai controlli.
Mi sento molto più leggera ora che ci siamo presi una piccola pausa dal litigio. Ciò non vuol dire che non rifletterò su noi due in queste settimane...ma almeno non devo convivere con tutta questa rabbia in questa vacanza. Appena tornerò prenderò una decisione su come agire...ma per ora...voglio solo godermi l'Italia.

Alla fine di tutto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora