Il viaggio

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Sono le 8.00, la sveglia suona e a me manco sembra vero. Apro gli occhi piano, diamine abbiamo dormito abbracciati. Fa nulla, mi sento un schifo. La testa mi gira e cazzo...mi viene da vomitare.
"Buongiorno darkettona...mi mancherai sai?" dice Rick con voce ancora roca
"Stai zitto e alzati" rispondo mentre trovo la forza per mettermi in piedi.
Lui mi ascolta, si alza e si veste e lo stesso faccio io.
Saltiamo la colazione...solo il pensiero del cibo mi fa venire i conati di vomito. Metto le ultime cose in valigia, controllo i documenti e salgo in macchina.
"Allora bellezza...non ti mancherò neanche un po'?" Chiede Rick mentre guida verso l'aeroporto.
Io mi giro, lo guardo e gli sorrido anche se un po' contro voglia
"Non ti va di venire in America con me non è vero?" Chiedo tirandomi le gambe verso il petto e cercando di nascondere la mia faccia ancora stordita dall'alcol della sera prima.
"Beh...non credo di poter cambiare vita così facilmente... ma attenderò con ansia il tuo ritorno"
Detto ciò torna a fissare la strada.
Tornare in America vuol dire tornare alla vita di sempre, alla scuola, allo studio e ai pensieri che ti logorano l'anima. Una volta tornata in college cambierà tutto. Dovrò abituarmi a vivere questa vita senza Duncan. Lí, infatti, non ho più la mia compagnia che mi distrae da questa tortura, da tutti questi ripensamenti che sto avendo. Una volta arrivata in America torno ad essere sola con i miei pensieri che una volta condividevo con Duncan, ora, invece, dovrò tenerli per me. Dovrò abituarmi alla monotonia. Non ci sarà più lui che mi passerà a prendere all'università per fare un giro in moto, per fumare qualche canna o per imbrattare qualche muro. Non ascolterò più i Pink Floyd a tutto volume sul mio giradischi mentre lui mi tiene tra le sue braccia. Non lo ascolterò più suonare la chitarra e non mi saranno più dedicate canzoni. Ogni volta che partirà alla radio "numb" dei linkin park mi toccherà ascoltarla da sola, versando forse qualche lacrima ricordando che questa era la nostra canzone.

"Eih Gwen stai bene?" È Rick a risvegliarmi dai miei pensieri
"Siamo arrivati in aeroporto darkettona bella"  continua lui mentre mi passa una mano tra i capelli.
Sorrido e scendo dalla macchina, prendo la valigia e mi faccio accompagnare dentro dal mio amico. Imbarco il bagaglio, controllo il gate e mi avvio verso i controlli.
"Beh ci dobbiamo salutare immagino..." dice lui un po' dispiaciuto
"Tranquillo...non ti libererai di me così facilmente" rispondo io facendogli l'occhiolino e alzandomi sulle punte per abbracciarlo. Dovete infatti sapere che sono alta 1.56 mentre il mio amico 1.90...facciamo molto ridere quando stiamo vicini.
Lui ricambia l'abbraccio e, proprio mentre mi sto per staccare, mi stringe più forte a lui e mi sussurra nell'orecchio
"Non mollare con Duncan okay?"
Rimango stizzita dalle sue parole, lo guardo intensamente negli occhi e capisco che aveva perfettamente capito la confusione che provavo.
Mi lascia un bacio sulla fronte e mi lascia andare.
Mi giro più volte per salutarlo mentre sono in coda per i controlli fino a quando non lo vedo più e mi sale un groppo alla gola. Non sono pronta a tutto questo. Per nulla.
Trovo il mio gate, salgo in aereo e decollo.
Direzione: casa di mamma.
Li , infatti, avrei salutato mio fratellino di 12 anni, mi sarei rifatta la valigia e preso un treno direzione college. Un viaggio eterno insomma.
Tiro fuori il mio quaderno e inizio a disegnare pura angoscia. Spero questo viaggio duri poco...o i pensieri mi inghiottiranno.

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Eih ragazzi ciao!
Questo è l'ultimo capitolo dell'introduzione, poi giuro che le cose saranno più movimentate ahhaha
In ogni caso vi chiedo di lasciare commenti e di votare per avere un feedback, scusate ma sono nuova e voglio accertarmi che i miei contenuti interessino anche solo poco.
Datemi anche dei consigli per favore, sul modo di scrivere e sulla lunghezza dei capitoli.
Alla prossima ♥️

Alla fine di tutto...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora