Capitolo 4

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Il giorno dopo e quello dopo ancora dal nostro primo incontro\scontro non si presentò in biblioteca, così iniziai da sola ad esercitarmi, ma non potevo di certo fare tutto da sola, avevo bisogno dell'altra mano così da poterci preparare a superare l'esame.

Non mi interessa se ha di meglio da fare, voglio prendere un buon voto, me lo merito.

Il terzo giorno, dopo aver seguito le lezioni e pranzato nei giardinetti con Naruto e Hinata, lo ritrovai a sbaciucchiarsi nel cortile dell'università con quella rossa con cui lo vidi nei bagni.
Come una furia presi le manette dal mio zaino, per poi dirigermi a gran falcate verso la sua direzione.
Le stava palpando il sedere ma la cosa non mi sorprese più di tanto, mi limitai a chiudere la manetta attorno al suo polso in un abile mossa, per poi continuare a camminare trascinandomelo.
Fu sorpreso dal mio gesto, infatti, appena capì cosa stesse accadendo, si fermò di botto tirando il braccio incatenato all'indietro, facendomi cadere col sedere a terra.
Camminò avvicinandosi a me mentre imprecavo dal dolore.

- Come ti viene in mente di portarmi a spasso come un cane? -

Adesso era lui quell'arrabbiato?

Mi alzai di scatto continuando a camminare - a quanto pare ti sei dimenticato che abbiamo un esame da preparare-     
- Si vede che ho avuto di meglio da fare-

- Ahah. ho visto- dico annuendo per poi entrare in biblioteca.

Si ferma di botto, facendomi andare a sbattere contro al suo petto.

- Sembra proprio che qualcuno qui è geloso -
mi provoca portando la mano incatenata dietro il mio orecchio, aggiustandomi una ciocca di capelli.
Le mie dita sfiorano le sue e quel contatto mi fece perdere un battito.
Sento la sua altezza sovrastarmi da dietro mentre cerco di placare l'istinto di buttarmi su di lui.
- Stavolta sei tu che devi starmi a sentire- sbotto girandomi, tirando la cravatta della sua uniforme verso di me
– nemmeno a me importa cosa fai, né con chi stai e chissà quale malattia venerea hai intenzione di contrarre. Ma che mi piaccia o no e fidati non mi piace, devo sostenere l'esame con te e di certo non prenderò un voto basso perché tu sei troppo impegnato a scopare. Quindi vedi di concentrarti-  gli ringhio contro per poi girarmi, mollando la presa, ma mi fa voltare di scatto.

Mi ritrovo a digrignare i denti per via del dolore al braccio.
Prima che possa rispondermi, decido di usare una delle mosse di arti marziali miste: afferro il suo braccio facendo pressione per poi fare un abile salto mortale all'indietro, così da posizionarmi alle sue spalle, ma questo mette prontamente una gamba dietro la mia coscia destra, facendomi sbattere con la schiena sul pavimento.

E' costretto anche lui a piegarsi, dato il mio braccio stesso a terra. Stava per cadermi addosso, ma con un'abile mossa, ha posizionato il braccio libero affianco alla mia testa.

Mi ritrovo sotto di lui a contorcermi dolorante per via della botta. Capisce anche lui che non posso alzarmi.

- Cosa ti fa male? - mi chiede mettendosi in ginocchio verso di me.

il cuore. Mi fa male il cuore.

Col passare delle ore per fortuna il dolore alla schiena si era attenuato, così da permettermi di concentrarmi. Mentre Sasuke legge attentamente cosa fare, cerco di capire quale sia l'angolazione migliore per effettuare l'incisione.
Quando mi sporgo un po' di più verso il manichino, sento una piccola fitta dietro la schiena e d'istinto mi porto la mano sulla parte dolorante.
Anche le dita di Sasuke sfiorano il mio punto vita e sposto subito la mano

- Scusa- sussurro continuando a fissare il cervello del manichino, interrompendo il silenzio.

Mentre con una mano sfoglia il quaderno e legge attentamente quei passaggi, alza l'altra così che le mie dita possano toccare la parte dolorante. Prende il mio polso facendomi fare dei lenti movimenti circolatori, così da farmi massaggiare la schiena.
Arrossisco lievemente davanti a quel contatto e a quella premura.
Anche se non stiamo parlando, è come se volesse dirmi qualcosa con le sue dita, seppur non capisca bene cosa.

Il rumore della porta che si apre fa interrompere quel contatto.
Entrano Suijetsu, Jugo e quella ragazza dai capelli rossi.

- Andiamo? – fa Jugo fissando l'Uchiha.

- Però. non sapevo avessi una compagna così graziosa. - dice Suigetsu passandosi la lingua sulle labbra, mentre guarda la mia figura sottile coperta dalla divisa dell'università.

- E' tutta tua - gli fa Sasuke mentre mi trascina verso la mia borsa.

Prendo le chiavi dalla borsa, così da liberarci.

- Tesoro ti va di fare un giro sulla giostra? Secondo me fai tanto la santarella ma sotto sotto...– mi chiede il ragazzo ghignando divertito.   

- Quale giostra? – mi ritrovo a rispondergli, non capendo dove volesse andare a parare.

- Dio, ma questa è veramente così ingenua? Ti sta proponendo di scopare- dice la ragazza aggiustandosi gli occhiali.

Sussulto al suono di quelle parole, mentre Suijetsu si tocca il cavallo dei pantaloni guardandomi.

Afferro in fretta e in furia la mia roba così da correre via da loro, ma prima che possa uscire, mi ritrovo faccia a terra.

- Oh, che sbadata, ti sei fatta male? –

La rossa aveva "accidentalmente" allungato la gamba, così da farmi lo sgambetto.

Mi alzo in fretta e mi volto verso di lei, per poi guardare Sasuke, il quale sembra incenerirla con lo sguardo, ma non proferisce parola.

E perché mai dovrebbe difendermi? Già...

Mi rivolgo alla rossa, la quale incrocia le braccia al petto guardandomi con aria di sfida.

- Stai più attenta la prossima volta, potresti pentirtene-   

- Perché sennò che mi fai? Chiami la mammina? –

Alzo un angolo della mia bocca emettendo un piccolo versetto.

Non hai la minima idea in che guaio tu ti sia cacciata.

- Non sembra, ma so difendermi da sola –

Faccio un piccolo giro su me stessa alzando poi la gamba destra, sferrandole un calcio in pieno viso, facendola cadere a terra.

Dio benedica le arti marziali.

- Oh, che sbadata, ti sei fatta male? – la imito io.

Jugo e Suijetsu si fiondano sulla rossa, la quale cerca di alzarsi per potermi picchiare, mentre Sasuke rimane lì immobile.

Non era mio solito scatenare risse o usare le arti marziali per far male alla gente.
Non so nemmeno spiegare se le abbia fatto del male perché in questi giorni non faceva altro che prendermi in giro o perché l'avessi vista avvinghiata a Sasuke.

Sono in grado di difendermi da sola adesso, visto?

Faccio un piccolo versetto soddisfatto, per poi andarmene saltellando contenta mentre sento Karin urlarmi contro

-LA PAGHERAI CARA-

la leggenda del filo rossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora