Capitolo 21

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non appena finito di visitare il paziente, sento di nuovo il telefono vibrare da dentro il camice. E' Sasuke.
Che faccio...rispondo o non rispondo?
Fanculo...non rispondo.
Non ho niente di carino da dirgli e poi devo andare ad informare la famiglia del paziente.

Ad aspettarmi in sala d'attesa è una giovane ragazza dai lunghi capelli biondi.

- Come sta? La prego mi dica che posso vederlo- mi chiede con le lacrime agli occhi.
- Il paziente sta bene. L'intervento è stato un successo-
La ragazza mi stringe forte a sé iniziando a piangere.
- La ringrazio dottoressa, lei...la ringrazio- singhiozza disperata.
Le accarezzo la schiena, cercando di tranquillizzarla.

Sarà la sua ragazza.

- Da quanto tempo state insieme? – le chiedo cercando di farla rasserenare.
Si stacca da me mentre le porgo un pacchetto di fazzoletti, così da ricomporsi.
- Si vede così tanto che lo amo? –
Ridiamo insieme.
- Beh, amo lo stesso ragazzo da quando avevo 5 anni...e adesso ne ho 21, quindi conosco le lacrime di una ragazza innamorata-
- Stiamo insieme dal primo superiore, ma le nostre strade si sono separate per un po'...è un militare- mi spiega sospirando.

Avevo letto la sua cartella. Aveva contratto una brutta malattia per via della scarsa igiene e la disidratazione.
- Come fa...ogni volta che se ne va a....- mi blocco di colpo.
- Mi scusi, non volevo essere invadente-
- Non si preoccupi... Quando torna, cerchiamo di stare tutto il tempo insieme, quando poi se ne va... una piccola parte di me, ha paura di non vederlo più, ha paura che non tornerà. Ma ogni volta...quando varca la porta, cerco di non pensare a quando dovrà ripartire e ringrazio Dio per averlo portato sano e salvo da me- dice tra i singhiozzi.
- Deve essere terribile...aspettare che torni...-
- Meglio aspettare il suo ritorno che la paura che qualcuno possa chiamarmi dicendomi che il mio compagno è....morto...non crede? –

Le parole di quella ragazza mi hanno penetrato l'anima.
Ogni giorno combatte con la paura di ricevere una telefonata da parte dell'esercito. Ogni giorno spera che il suo ragazzo viva, che viva per lei...per il loro amore e aspetta, aspetta che torni.
Come fa ad essere così forte? Come fa a lasciarlo andare con la consapevolezza che potrebbe essere l'ultima volta che lo vedrà?
E poi penso alla mia, di situazione.

Anche tu te ne andrai via da me, anche tu mi lascerai.
E noi che facciamo? non facciamo che litigare.

Non mi accorgo nemmeno di essere uscita dall'ospedale quando vedo il suo nome illuminare lo schermo del mio cellulare.

- Ehi -lo saluto col respiro affannato, portandomi una mano al petto.
- Devo fare domanda al capo di stato per farti rispondere a telefono? –
- Stavo visitando il paziente che ho operato ...-
- Tutto ok? –
- Mhmh, dorme come un angioletto-
Lo sento ridere leggermente.
- Mi riferivo a te, non al paziente-
- Ah...-
inizio a camminare avanti e indietro davanti all'entrata, cercando di non inclinare la voce – tutto bene- minimizzo asciugandomi in fretta gli occhi.

Non va per niente bene.
Vorrei che tu fossi qui con me, vorrei passare gli ultimi mesi che ci rimangono insieme. Ho la sensazione che quando te ne andrai, lascerai un vuoto incolmabile. Ti ho appena ritrovato, non puoi andartene.

- Sicura? –
- Ho detto che sto bene- ripeto mordendomi il labbro, portandomi una mano sulla faccia, la quale però viene subito sfilata via.
- E allora perché stai piangendo? –

Attacco subito asciugandomi gli occhi.
- Sasuke-kun...che ci fai tu qui? – sorrido leggermente, sorpresa da questa sua visita.
non gli do il tempo di finire la frase che mi fiondo sul suo collo.
- Ehi...- fa lui sorpreso mentre mi afferra la vita con un braccio – ti sono mancato così tanto? –

la leggenda del filo rossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora