Capitolo 7

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È lunedì e finalmente metto naso fuori alla porta del mio appartamento.
Cosa ho fatto in questi due giorni? Dormito, pianto per poi dormire di nuovo.
Naruto ha provato a rintracciarmi, più volte, ma non l'avevo risposto.
Sicuramente dopo quel discorso, Sasuke sarà andato a spifferare tutto, anche se non ci metterei la mano sul fuoco, visto che apparentemente non glie ne importa di me.
Dico apparentemente perché, domenica mattina, quando mi sono svegliata, mi sono ritrovata sotto le coperte del mio letto.
Infatti pensavo di aver sognato quei momenti passati insieme, ma poi ho visto i piatti nella lavastoviglie e mi sono tranquillizzata.

Una volta tornata, Hinata si è catapultata nel mio letto e abbiamo dormito insieme. Piangeva come una fontana chiedendomi scusa, ma non doveva sentirsi in colpa di nulla, lei non c'entrava niente con tutto questo.

- Non sai quanto Naruto stia male per via di quello che è successo. -
- Immagino- sospiro mentre infilzo il cucchiaio nel mio budino.
- Sul serio-
Alzo la testa di scatto- Hinata, potremmo non parlare di lui per favore? -
-parlare di chi? –

Ecco, appunto.

Mi alzo di scatto rimetto le cose nel mio zaino alla rinfusa.
Non ho voglia di parlare con lui.

- Sakura-chan possiamo parlare? –
Non oso nemmeno fissare gli occhioni del mio migliore amico, non devo cedere.
- Sto andando via- replico afferrando in fretta lo zaino.
Mi dirigo verso l'entrata dell'università seguita da Naruto, ma proprio in quel momento sta uscendo Sasuke.

Fantastico, il gran trio si è riunito.

Mi blocco di colpo.

E adesso che faccio?

- Sakura-chan ti prego, dobbiamo parlare, sono stato uno stronzo. - mi implora il ragazzo alle mie spalle.

Mi giro un secondo e vedo la sua sofferenza. Mi urla in faccia che questo dolore è causato dal mio comportamento.
Mi volto di nuovo e vedo lui, che mi fissa, come se fosse in attesa di qualcosa.
Non sembra però lo stesso ragazzo di sabato, quello che mi ha aiutata a riprendermi, per niente.
E' ritornato il solito stronzo, lo capisco dai suoi occhi.
Mi guarda impassibile, non batte ciglio e la cosa mi fa male. Mi giro nuovamente verso Naruto e vedo Hinata raggiungerci.
- A quanto pare sei impegnato- cerco di sorridere per poi sgattaiolare in aula.

Le ore di lezione sono state noiose, interminabili e mi sentivo gli occhi dei ragazzi presenti a quella festa come dei riflettori puntati su di me.
Ho notato un occhio nero e il labbro spaccato di Deidara, il quale mi fissa come se fosse...dispiaciuto.
Forse non sapeva nulla del piano di Karin.
Dall'altro lato della classe invece, Suigetsu, anche lui ridotto piuttosto male, fa finta che io non esista e lo ringrazio mentalmente per questo.

Maledizione.

Da un lato sono felice che io e Naruto, seppur frequentando la stessa facoltà, seguiamo corsi diversi dall'altro invece vorrei tanto parlargli, ma è più forte di me: quando lo vedo, mi ricordo quelle parole che mi ha urlato contro senza chiedermi nemmeno una spiegazione.

Se è il mio migliore amico, perché non capisce quanto io stia male?

- Ragazzi la lezione è finita. Haruno può venire qui un secondo? Le devo parlare-

Il maestro Kakashi mi richiama all'attenzione e io sobbalzo come un gatto impaurito.
Metto a posto le mie cose e mi avvicino alla sua postazione.
- Professor Kakashi-
- Oh Haruno, come sta andando l'esercizio con l'Uchiha? –

Come va? A stento ci rivolgiamo la parola, come potrebbe andare?

- Ci stiamo lavorando su- gli dico mentre mi gratto la tempia imbarazzata.
- Come lei ben sa, sono il primario del Konoha Hospital. Se l'intervento sarà eseguito in maniera impeccabile, così come sono certo che sia, le propongo di iniziare prima il tirocinio. Non si preoccupi per il rendimento universitario, non le farò fare orari impossibili e ne terremo conto-

la leggenda del filo rossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora