Capitolo 11

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Ciao a tutti/e!
Spero che la storia vi stia piacendo.
In realtà all'inizio l'avevo impostata diversamente....
Ovvero con Sasuke e Sakura già dottori e questi sarebbero dovuti essere solo degli episodi flash per raccontare come sia iniziata la loro storia, ma poi ho pensato... perché non fare due storie?
Comunque è la mia prima esperienza qui su Wattpad e quindi non so nemmeno cosa dire...
Se avete dei dubbi su qualche passaggio che non vi è chiaro non avete timore o paura di scrivermelo perché appunto, essendo state pensate come flashback, può capitare che quale passaggio non sia proprio lineare.
Ad ogni modo, ho deciso di avviare un po' la storia per poi postare un capitolo al giorno.

Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo e le vostre opinioni❤️

Buona lettura,
A domani!

Il gran giorno finalmente è arrivato.
In questi pomeriggi io e Sasuke non abbiamo fatto altro che esercitarci.
Ci sono stati momenti in cui la voglia di scannarci predominava sulla razionalità ma siamo pronti.

I nostri movimenti sono precisi, puliti e sincronizzati.

Mi ritrovo nel corridoio pieno di altri allievi di Kakashi, i quali stanno letteralmente impazzendo.

Vedo di sfuggita Karin e Suijetsu urlarsi contro, mentre Kiba e Neji sono sul punto di svenire.
Sento lacrime e urla dappertutto e la cosa non mi aiuta, soprattutto perché deve ancora arrivare.

- Dove diavolo sei finito? – impreco camminando avanti e indietro nervosamente.
- Dietro di te-

Sussulto voltandomi di scatto.

- Mi hai fatto prendere un colpo - dico arrossendo come un peperone- sei in ritardo-
- Ci hanno chiamato? -
- No-
- Allora non sono in ritardo- ghigna divertito.

Espira e inspira, mantieni la calma, dopo quest'intervento non vi vedrete mai più e i tuoi istinti omicida saranno finalmente placati.

- Si preparino gli studenti...-

Gli afferro d'istinto la mano, stringendola più che posso.

- Haruno Sakura e Uchiha Sasuke-

Sussulto a sentire il mio nome.

- Tocca a noi? Tocca a noi. Non siamo pronti Sasuke-kun. Non ci siamo esercitati abbastanza per clampare l'aneurisma. E se capita quello? Mi sa che sto per vomitare- farnetico mentre mi trascina nello spogliatoio così da prepararci per l'operazione.

Una volta dentro si divincola dalla mia presa e si dirige verso la panca presente al centro della stanza, così da indossare la sua divisa per l'intervento.

Adesso si spoglia pure davanti a me? ok, mi sa che svengo.

Mi accascio a terra cercando di inspirare ed espirare.

- Che succede se l'aneurisma si rompe? - chiede sbottonandosi la camicia mentre mi da le spalle.

- Clip provvisoria sull'arteria a monte-
- E se sanguina ancora?
- Bisogna arrivare alla carotide comune del collo-
- La clip da usare?
- Non si può sapere fino a quando non la vedremo, se uno dei due vuole usare una piccola bisogna sfiorare la gamba dell'altro, se invece preferiamo quella più grande, bisogna fare un respiro profondo-

- Sei pronta- sentenzia infilandosi il camice

Per tutto il tempo mi sono beata della vista della sua schiena nuda e la cosa mi ha fatto farneticare i vari passaggi dell'operazione.
Per non parlare di quel sedere fasciato da un paio di boxer neri...SAKURA

Una volta pronto, mi rivolge un'occhiata, notando che devo ancora cambiarmi.

- Oh, andiamo- sbotta facendomi alzare da terra.

Mi sfila via la giacca e inizia a sbottonarmi la camicia per poi sfilarmela.
Il mio cuore batte all'impazzata quando si sofferma un po' ad osservare i miei seni avvolti in un reggiseno di pizzo nero.

Sia benedetto il push-up.

Apre il mio borsone e mi infila la maglia della divisa, continuando a guardarmi negli occhi.

- Devo toglierti anche la gonna o ci riesci da sola? –
- N..nnnon..pr..preoccuparti-

Mi sfilo in fretta le scarpe prendendo quella da ginnastica nel borsone e mi abbasso la cerniera della gonna.

- Potresti...ehm...voltarti? –
- Sei una di quelle ragazze che sotto la gonna non porta la biancheria intima? –
- CERTO CHE LA PORTO- gli urlo contro arrossendo.

Sorride divertito davanti al mio imbarazzo.
- E allora non vedo dove sia il problema, hai vergogna di spogliarti davanti a me? eppure sono stato io a toglierti i pantaloni quando eri malata-
- Non me lo ricordare per favore- sospiro mentre mi sfilo via la gonna.

Prima di addormentarci, quella sera sbottonò i miei pantaloncini così da mettere qualcosa che potesse coprirmi le gambe e riscaldarmi.
Mi ricordo ancora l'imbarazzo quando sentii le sue dita sulle mie gambe, ma ero troppo stanca per fermarlo.

Mi infilo il restante della divisa sotto suo sguardo attento.
- Sei un maniaco? –
- Disse colei che da ubriaca si è strusciata su di me implorandomi di scoparla-
- Uff-

Sentiamo la porta bussare e una voce che annuncia che ci rimangono 5 minuti.

Posa le mani sulle mie spalle e mi spinge vicino allo specchio presente nello spogliatoio.
Ci guardiamo mentre mi alza i capelli.
Con quel gesto mi rilasso all'istante.

- Ti fidi di me? –
- Certo- alzo il polso così da fargli prendere l'elastico.
- Allora non agitarti -

Dopo avermi fatto una lunga coda, accarezza per un po' i miei lunghi capelli rosa, inspirando il loro profumo.

- Scommettiamo? -
- Cosa? -
- Se l'intervento andrà male, ti taglierai i capelli, sono troppo lunghi – sentenzia scuotendo piano la mia coda.
- E se andrà bene? –
- Trascorrerò una serata con te e Naruto –

Mi giro di scatto

- CHEEE?!-
Mi mette la sua mano sulla mia bocca, tappandomela.

- Così sono sicuro che darai il massimo. Andiamo –

Una volta salutati i vari dottori presenti nella grande sala dedicata alle esercitazioni, ci posizioniamo davanti al cadavere.

- Pronta? –
- Mh-

Estrae lentamente le manette dal camice.

- Guarda il lato positivo, è l'ultima volta che siamo costretti a stare insieme- dice a bassa voce.

- No, perché l'intervento andrà bene e tu uscirai con me e Naruto-

la mia voce è determinata e ferma.
Lo vedo sorridere appena.

Mi sfiora delicatamente la cicatrice sul polso sinistro, per poi coprirla con il ferro delle manette.

Si va in scena.

la leggenda del filo rossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora