La prima cosa che ho visto di te è stato quel tuo sguardo, mi ha sempre intrigata molto.
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Sono entrata in campo a testa alta, non mi importava di nessuno in quel momento, volevo solamente dimostrare alla mia casa che valevo tanto quanto quelli del sesto anno.
E' stato strano, lo ammetto, dover giocare contro il proprio "fidanzato" ma non mi interessava.
Il nostro cercatore migliore, Malfoy, non si era presentato alla partita, a causa di non so cosa, probabilmente qualche ragazza che lo aveva trattenuto troppo.
Odiavo quando faceva così, ci andava di mezzo tutta la squadra.
Senza un bravo cercatore era complicato vincere.
Abbiamo iniziato il gioco, era tutto così confusionario ma riuscivo a non perdermi.
Lanciavo degli sguardi veloci agli spalti senza riuscire a distinguere le persone.
Ora capivo perchè Oliver non rispondeva mai alle mie incitazioni.
Temevo costantemente Potter e la sua bravura nel prendere il boccino, se l'avesse fatto avremmo perso miseramente.
Ho segnato qualche punto, è stato soddisfacente, lo ammetto.
Ma guardare negli occhi Oliver dopo averlo fatto era ancora meglio.A un certo punto ho visto il biondo platinato entrare in campo sostituendo il compagno.
"Cazzo Malfoy, la prossima volta arriva pure a fine partita" gli ho detto nervosa.
"va bene" mi ha risposto lui freddo, raggiungendo Potter per prendere quel dannato boccino.
Dio, che nervoso che mi faceva venire quando si comportava così.
Beh, inutile dire che fosse completamente fuori forma, ogni volta che si avvicinava all'obiettivo veniva superato dal cercatore grifondoro.
Dopo averli osservati per qualche istante ho ripreso la concentrazione verso i bersagli avversari.
"Potter, prendendo il boccino, ha fatto guadagnare 150 punti alla sua squadra. La partita si conclude con la vittoria dei grinfodoro." ha detto il ragazzo che commentava la partita una decina di minuti dopo.
"ma cazzo" ho sbraitato verso Malfoy, d'altronde era solo colpa sua.
Ho preso qualche secondo per riprendermi, il nervosismo e la rabbia erano alle stelle e non potevo fare una scenata davanti a tutta quella gente.
"Valentina Mikaelson" ho sentito dire, la voce era così forte che senza dovermi voltare ho capito che lui stava usando il microfono.
Il mio cuore ha perso un battito.
"Quel giorno in cui siamo andati in spiaggia mi hai detto che se avresti preso il boccino d'oro avresti scritto sopra il mio nome, ti ricordi?"
Non in quel momento, non davanti a tutte quelle persone, non probabilmente davanti alla persona che avevo baciato quella stessa mattina.
Cazzo no.
"Dato che non potrò aspettare in eterno, ho deciso di farlo io. Valentina Mikaelson.. vuoi diventare la mia ragazza?"
Stava andando tutto a puttane.
Oliver era la prima persona di cui mi ero davvero innamorata, era la persona con cui preferivo passare il mio tempo libero, era la persona a cui raccontavo di tutto.
Ma non volevo perdere Mattheo, non dopo quello che era successo.
Ma, dopotutto, non gli importava.
Se fosse davvero contato qualcosa per lui, mi avrebbe cercato, me l'avrebbe fatto capire.
Ma anzi, mi aveva allontanato e mi aveva trattata come una sconosciuta.Non potevo accettarlo.
Non avevo scelta."si" ho detto con le lacrime agli occhi, non capendo neppure io se fossero di felicità o tristezza.
Sì.
Non ricordo quello che successe dopo, mi sembrava tutto così irreale, così lontano dalla realtà.
L'unica cosa che volevo in quel momento era correre da Mattheo e dirgli tutto quello che pensavo.
Ma dopo aver salutato affettuosamente il mio nuovo ragazzo sono stata trascinata ad una di quelle feste senza controllo per la loro vittoria, a cui non sarei mai stata invitata se non fossi stata la ragazza del capitano.
Entravo in un mondo così nuovo per me, il lato "rosso" di Hogwarts.
Con un incantesimo uno del sesto anno ha aperto una porta segreta, facendoci entrare in questa sala molto grande, illuminata con colori monotono che variavano nel tempo: prima era blu, poi diventava rosso e così via.
Mi ricordo che c'erano della ragazze e dei ragazzi che ballavano in modo provocante sui tavoli.
Avevo sempre abitato in un luogo fuori dal mondo, in cui neanche la parola "discoteca" si sentiva, figuriamoci una cosa del genere.
"ma che posto è?" ho urlato per farmi sentire da Oliver.
"Un luogo non troppo legale" mi ha risposto di rimando lui, iniziando a camminare verso dei suoi amici.
Non ho esitato a seguirlo, mi sentivo completamente persa in quel luogo sconosciuto.
Era troppo veloce, davanti a me avevo trovato delle ragazze che mi intralciavano il passaggio facendomelo perdere con lo sguardo.
"ei tu, ti va?" mi chiese un ragazzo dai capelli scurissimi che non avevo mai visto.
Indossava una divisa diversa dalla nostra quindi probabilmente era arrivato lì da un'altra scuola attraverso un passaggio segreto.
"cosa?" ho risposto un po' confusa.
Ho realizzato le sue intenzioni quando mi ha fatto cadere lo sguardo verso la sua tasca: soldi.
Cazzo no.
"No scusa, non sono in vendita" ho risposto frettolosamente voltandomi e correndo verso la direzione opposta.
"OLIVER!" ho cominciato a urlare come una disperata, ma la mia voce si annullava tra quel caos infernale.
"ei vieni qua amore" mi disse qualche minuto dopo lui, prendendomi per un braccio.
"finalmente cazzo, dove eri finito?"
"ti ho persa subito, non eri dietro di me?"
Non gli ho risposto, la gola iniziava a farmi male e non volevo sforzarla inutilmente.
"C'è qualcosa da bere?" gli ho domandato, avevo proprio bisogno di buttare giù qualcosa di liquido.
E avevo bisogno di staccare, da tutto e tutti.
Avevo bisogno di non pensare a tutto quello che era successo quella mattina.
Appena mi ha porse un bicchiere non ho esitato a berlo tutto ad un fiato.Poche volte mi ero concessa il lusso dell'alcol ma mi attraeva quel senso di poco controllo che lo seguivano, delle proprie azioni, delle proprie parole.
"vacci piano Vale, non possiamo stare male"
"perché?" ho domandato sapendo già la risposta.
"Perché ad Hogwarts non si può stare male per alcol e droghe dato che in teoria non ce ne sono"
"tranquillo amore, Valentina ha sempre tutto sotto controllo" ha iniziato a dire la mia bocca, non me ne fregava un cazzo, ne di lui ne di quella festa, avevo solo bisogno di allontanare Mattheo dai miei pensieri.
Mi sono buttata tra la folla di studenti, tutti completamente andati, iniziando a ballare come una pazza sulle note di qualche canzone remixata.
Da lì ho avuto un vuoto di un numero di ore imprecisate.
Non mi ricordo quello che sia successo, la mia ultima immagine è quella di un'Oliver premuroso che mi portava da qualche parte.
"ti prego, voglio tornare la"
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Capitolo in anticipo, venerdì il prossimo!
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portami in paradiso | Matteo Riddle
Fanfiction[COMPLETA] una fanfiction su mattheo riddle ⚠️ questa storia contiene linguaggio esplicito e volgare. ⚠️ affronta tematiche come la prostituzione, il tradimento o le droghe. ⚠️ ho preso ispirazione da "baby" su Netflix e il libro "l'accademia del...