portami in paradiso | Matteo Riddle

capitolo 31

Sembrava la luce in fondo al tunnel

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I passi risuonavano nei corridoi di Hogwarts.

Mattheo Riddle.

Ho provato ad aprire la sua porta, ma l'incantesimo non funzionò, così ho bussato.

"Rose, non avevi quidditch?"

"ti ho detto che oggi avremmo saltato, non mi ascolti mai vero?!"

Lui provò ad avvicinarsi, ma lo spostai freddamente ed entrai scocciata nella stanza.

Se solo fosse stato troppo vicino a me, avrebbe capito che il mio odore non era il suo.

"che hai Ro?" mi domandò confuso.

"smettila Mattheo"

Lo guardai di sfuggita lanciandogli uno sguardo innervosito prima di andare verso l'uscita, non prima di aver preso qualche libro.

"non ti fermi neanche un po'?"

"no, a dopo" conclusi chiudendo la porta dietro di me.

Portai i libri di Rose in camera sua e tenni con me solamente qualche suo appunto, mi serviva studiarli bene.

Non lo accettavo, non lei con lui.

Stavo con un altro, ma non sarebbe mai successo se lui mi avesse tenuta.

Passai ore, notti e giorni e, dopo un po', trovai la combinazione di lettere perfetta.

Mi serviva solo un'ultima cosa, qualcosa che avevo ancora con me, per fortuna.

Mi serviva un pretesto, mi serviva fortuna e l'attimo perfetto.

Sapevo della gelosia di Rose nei miei confronti, sapevo perfettamente come farla scattare.

"Blaise, ho bisogno di te" dissi affiancandolo e portandolo verso una delle finestre.

"uh, guarda chi si rivede.. mi dica pure principessa"

Sorrisi un po', dopodichè iniziai a parlare.

"un party obbligatorio dici?"

"esattamente bello mio"

"non potrò mai obbligare qualcuno a venire.."

"ascoltami Zabini, inventati qualcosa, ci vediamo venerdi sera!"

Non gli diedi neppure il tempo di replicare che stavo già svoltando l'angolo.

MATTHEO'S POV

"Cazzo Mattheo, potresti essere più comprensivo?!"

Rose, come ogni singolo giorno, mi urlava contro per chissà cosa.

"solo un fottuto party Rose, una cazzo di sera puoi passarla con me?"

"perché andare in una sala di ragazzi ubriachi e vedere anche te così sarebbe stare insieme?!"

"un mese che ci conosciamo e ci vediamo un paio di volte al giorno in Sala Comune"

"ok Mattheo, stasera ci sarò va bene?!"

"sembra quasi che ti obblighi, sto solo dicendo che mi da fast-"

"ok"

Odiavo quando faceva così, diventava indifferente a tutto quello che gli stessi dicendo.

Uscì dalla stanza sbattendo la porta.

Rose un giorno mi farà impazzire, me lo sento

VALENTINA'S POV

Era tutto pronto, ogni dettaglio, ogni virgola e oggetto era al posto giusto.

Ora avrei solo avuto bisogno di un'ultima cosa, qualcosa di buono ma proibito, tanto forte da poter mandare fuori di testa una persona per un limitato intervallo di tempo.

Una volta avuto -si, al Moonlight giravano spesso ogni genere di sostanze- mi sono preparata per la festa.

Non era stato facile procurarmela, se l'avesse saputo Tristan sarebbe successo un casino e non avrei portato a casa niente, avevo agito con cautela, attenzione ed ero riuscita nell'intento.

Arrivata alla festa, facendomi aiutare da Blaise che serviva alcuni alcolici, ho versato qualche goccia nel suo bicchiere.

Lui era lì con Rose, sembravano due sposini.

Amortentia, fu quella che fece scattare e funzionare alla perfezione tutto.

Mi assicurai che lui bevesse e che l'effetto iniziò, dopodiché mi sono incamminata con Blaise e Nott nella sua direzione.

"ei ragazzi, venite a ballare?! dai forza!!"

Mi guardò come mi aveva sempre guardata, se non avessi saputo dell'incantesimo avrei creduto che non fosse successo niente.

Diciamo che prima neppure mi rivolgeva lo sguardo.

"chi si rivede.. Mikealson in persona" si alzò, cercando di abbracciarmi.

Mi sono leggermente scansata e, guardandolo negli occhi, l'ho ricambiato affettuosamente.

Intravidi Rose alzare un sopracciglio.

"stavo per dirlo, da quanto!" esclamai iniziando a ridere.

"vieni!" continuai prendendolo per mano e trascinandolo in pista.

lui continuò ad ammirarmi, l'effetto dell'amortentia glielo faceva fare.

"Mikaels-"

"chiamami Valentina"

Nel frattempo avevo quasi azzerato le nostre distanze, avvicinandomi a lui il più possibile.

Tutta la sala era illuminata di verde, lo guardai negli occhi, quegli occhi di cui mi ero innamorata ma che non erano mai stati miei.

Passai una mano tra i suoi ricchi, leggermente più corti di quanto mi ricordassi.

Poi parlò.

"mi sei mancata"