Il vento sfiorava la mia pelle, le stelle facevano risplendere il cielo, il quale era limpido più che mai.
Non mi capitava spesso di vedere un cielo così sereno in Oregon, d'altronde, quella sera, l'unica cosa che attirava la mia completa attenzione era lui.Avevamo avuto una storia al liceo. Più che storia fu un tira e molla.
Una me ingenua di anni fa che si era presa una cotta per il ragazzo che la bullizzava.
Dovevo avere seri problemi al liceo per finire così.
Dopo scuola ci incontravamo sempre al parco vicino il laghetto di papere, il quale nessuno frequentava poiché secondo loro era "troppo abbandonato".
Già, forse...ma a noi non importava, eravamo persi l'uno per l'altra e anche se Jake davanti agli altri non mi guardava nemmeno per sbaglio, lì i suoi occhi erano fissi solo su di me.
Ed io, ragazzina ingenua che vedeva del bene in tutti, credeva di riuscirlo a cambiare, solo grazie al loro "amore", solo grazie a lei.Dopo aver saputo che se ne sarebbe andato, andai di matto.
Gli urlai contro implorandolo di rimanere con me, ma lui, impassibile aveva risposto con: "Noi non siamo nulla, nemmeno ricordo il tuo nome".
Quel nome che lui adorava pronunciare ogni volta che mi accarezzava le guance arrossate dal freddo, o quando non gli prestavo attenzione, troppo indaffarata a studiare, o quando lo facevo arrabbiare dicendogli che con quel taglio di capelli somigliava al professore di chimica per il quale provava un certo disprezzo.Alle sue parole il mio cuore si era spezzato ma in un certo senso lo ringraziai di questo.
Quando rimasi sola capii il danno che avevo causato a me stessa.
Dopo tutto il dolore che mi aveva procurato ero riuscita a sopportarne anche altro pur di stargli vicino per solo un po' di tempo.
Ero rovinata e la cosa più triste è che sta volta...era stata colpa mia.Era calmo, quasi vulnerabile.
La maschera che portava quando usciva di casa l'aveva tolta, lasciando spazio al Jacob di qualche anno fa, quando eravamo solo io e lui, come ora.Mi avvicinai.
"Perché non sei andata con lui?" disse guardandomi negli occhi, quasi come a cercare una risposta solo scrutandoli.
"Lo raggiungerò dopo" sussurrai tremando per il freddo.
Sfregai le mani sulle mie braccia scoperte e dopo un lungo respiro, ripresi la parola."Perché gli hai dato un pugno?" chiesi più che altro innervosita dall'atteggiamento di prima.
Lui sembrò pensarci su, come a chiedersi se rispondere sinceramente o mentire, ma subito dopo ricominciò.
"Mia madre" sussurrò."Tua madre? Non era morta...in un incidente stradale?" dissi seriamente preoccupata.
"No Alexa" disse quasi sull'orlo del pianto.
Il mio nome. Era sempre bello il modo in cui solo lui lo pronunciava.
Delicato, come lui ora.Abbassò lo sguardo al suolo.
"Mi hanno mentito...l'hanno...quei bastardi...la pagheranno per questo" parlò con voce incrinata.
Non voleva mostrarsi debole difronte a me ma era troppo vulnerabile per riprendersi.Mi addolcii.
Ricordai quando un giorno, mentre i miei erano fuori, era venuto a casa mia e dopo minuti di silenzio sdraiati sul letto a guardare il soffitto, mi svelò di odiare tutti i suoi amici, perché fingevano di volergli bene, di voler stare veramente con lui e che l'unica a cui pensava in quel momento quando stava con loro, ero io.
È lo è anche ora. L'unica con cui può lasciarsi andare. L'unica con cui piangere o ridere senza giudizi e senza vergogna...ero la sua ancora.Ma ha deciso di buttarla in mare senza catene quell'ancora e partire verso un viaggio a lui ancora sconosciuto, ignoto.
Tutto solo."Hey" dissi avvicinandomi per carezzargli la spalla.
A quel tocco lui parve risvegliarsi da uno stato di trans, e si riprese.
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Amore & Odio
Storie d'amore(STORIA COMPLETA) Questa storia parla di un adolescente che sta per andare al college più prestigioso della California con la sua migliore amica, grazie al fatto di aver vinto una borsa di studio. Lì incontrerà il suo peggior nemico che odiava sin d...