6. Gli occhi del diavolo

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Un altro motivo per cui odio le feste è il fatto che le persone non sanno cosa significhi avere uno spazio vitale in cui si può camminare e respirare senza finire calpestati o schiacciati dalle persone che ballano peggio di quando mio fratello vide un ragno in bagno, proprio come sta succedendo in questo momento.

Dovevo andare in bagno e per passare ho dovuto spingermi tra questi bisonti ubriachi per attraversare la stanza, e ora sono qui, in bagno, cercando una via di salvezza per scappare da qui. Avevo pensato fuori dalla finestra ma sarei dovuta cadere nella piscina e sinceramente prendermi un raffreddore qualche giorno prima dell'inizio del college non era esattamente nei miei piani.
Così decisi di uscire e spostarmi verso una parte della casa meno affollata ma quando iniziai ad incamminarmi una mano mi bloccò il polso fermandomi.
Mi girai e vidi Eric che sembrava felice di vedermi.

Modestamente lo sarebbero tutti...no
ok, sto scherzando.

"Hey...ci sei anche tu,quindi...che ne dici di prenderci dei drink e di raggiungere gli altri in un posto meno affollato" disse.
Ok, mi ha appena salvato.
"Si certo" risposi scordandomi del fatto che io e gli alcolici non andiamo molto d'accordo.
Arrivammo in una grande stanza al piano di sopra e fui felice di vedere la mia amica che parlava con il padrone della casa, Luis, insieme ad altri tre ragazzi e due ragazze mezze vestite che stavano appiccicate a loro come sanguisughe.
Entrati, tutta l'attenzione fu su noi due ma sopratutto sulla mia mano intrecciata alla sua che non ricordavo di avere e così mi sbrigai a toglierla.
Eric e io ci sedemmo e iniziai a perlustrare la stanza con gli occhi.
La casa era molto moderna, nella camera vi erano vasi abbinati al colore bianco delle pareti, i divani erano di velluto grigio e i tappeti contrastavano il colore del parquet  che era di un marrone molto chiaro.
Le vetrate illuminavano la casa e la vista era assai meravigliosa soprattutto ora che il sole stava tramontando. Spostando lo sguardo notai però una coppia di cui non avevo fatto caso che si stava quasi riproducendo a causa della mancanza di pudore che in molti in questa casa, come ho potuto notare, non hanno.
Dopo qualche secondo di riflessione capì che la famosa coppia era formata dalla grandissima Veronica e dal suo fidanzato che però non potevo vedere a causa dell'enorme testa della ragazza che sfortunatamente per lei, è vuota all'interno.
Decisi di lasciarli perdere e di concentrarmi su Eric che aveva iniziato a parlarmi di non so cosa di cui non ho prestato la minima attenzione.
"... quindi accetti?" disse prendendomi contropiede.
"Ehm cosa?"
"Ho detto se un giorno ti andrebbe di fare il tour del college con me così non ti perdi durante la ricerca delle aule, e poi se ti va possiamo prenderci un caffè... che ne pensi?" mi disse.
Sebbene eccitata all'idea di stare con lui, non capivo il perché di tutto questo interesse nei miei confronti. Insomma, io sono del primo anno e lui del terzo, lui è popolare e io sono appena arrivata. Anche se non mi interessa la popolarità delle persone, questa cosa mi fa riflettere ma decido comunque di non farci caso perché voglio davvero passare del tempo con lui.
"Si, è una bella idea" risposi.
Alla mia risposta egli aumentò il sorriso e mi porse un bicchiere che aveva preso prima di venire qui.
Odorava di alcol, come tutti insomma, ma anche di ciliegia quindi presumo fosse un drink alla ciliegia.

Io e il mio intuito una cosa sola.

Lo bevvi velocemente e già iniziava a girarmi la testa ma dovevo dire che il gusto non era poi così male.

"Non ci credo, io faccio di tutto per farti bere qualcosa che non sia analcolico ed Eric riesce a fartelo bere senza nessun problema." si intromise Giulia.
"Beh in realtà ne ho bevuto solo un bicchierino e non quei litri di non so cosa che mi volevi far bere tu prima,quindi era ovvio che accettavo." dissi testarda.
"Ok ok, mi hai reso comunque fiera di te signorina, questo è un'enorme passo avanti" disse la mia amica provocando una risata a tutti.
"Bene,ora che il clima si è riscaldato direi che possiamo fare un gioco." prese parola il biondino accanto a Giulia.
In quel momento mi pentì di aver accettato di venire qui con Eric e cercai in tutti i modi di trovare qualche appiglio per andarmene senza dare nell'occhio. Guardai ovunque ma l'unica mia via d'uscita era la porta.

Iniziai ad alzarmi con cautela e mi mossi verso la mia salvezza mentre loro stavano ancora scegliendo a che giocare.

Arrivata alla mia meta, aprii la porta ma mi scontrai contro il petto di qualcuno.
Sapendo di aver fatto una figura di merda alzai lentamente gli occhi e mi scontrai con quelli del diavolo in persona.
Degli occhi verdi mi stavano guardando, quegli occhi che molto spesso avevo visto e odiato nella mia vita, occhi che al di fuori sembrano bellissimi ma che al suo interno nascondono l'oscuro inferno. Nessuno sa cosa io abbia passato a causa loro...essi sono stati la mia paura di notte e la mia ansia di giorno, mi hanno perseguitato
per anni e proprio ora che ero riuscita ad avere un po' di pace quel verde ritorna a perseguitarmi.
Ci fissammo negli occhi per poco tempo che per me è sembrato un'eternità fino a quando il diavolo, con un ghigno sul suo volto, interruppe il mio stato di trans.
"Guarda, guarda... quasi non ti riconoscevo piccola Alexa"disse il demonio in modo che sentissi solo io.
Non feci nemmeno in tempo a rispondere che al suo fianco apparve Veronica con un sorriso molto più che perfido che significava che lei era a conoscenza di tutto, del mio passato, dei miei segreti...
Ora tutto combaciava, avevo quella strana sensazione accanto a lei perché Veronica è la famosa fidanzata del ragazzo che durante il liceo mi aveva reso la vita un inferno e ora che la guardo posso ricordare tutto l'odio che avevo nei confronti del suo gruppo "popolare" a scuola.
Rimasi bloccata, stavo rivivendo i momenti più brutti e difficili della mia vita e non sarei più riuscita a resistere se non fosse arrivata l'unica mia ancora di salvezza che mi era sempre stata accanto durante questi anni.
Giulia mi affiancò fulminando con gli occhi entrambi e mi disse nervosa:
"Ale, credo sia arrivato il momento di andare a casa."
"Io rimango a dormire qui ragazze, voi andate pure" disse Veronica indifferente.
"Scusa ma come facciamo noi, siamo venute con la tua macchina e ci metteremo anni per trovare un autobus da queste parti" disse infuriata Giulia.
Durante tutta la loro discussione sul perché Veronica non ci avrebbe mai dato la sua macchina e del fatto che non erano affari suoi cosa avremmo fatto, io rimasi immobile come una statua insieme al mio nemico mentre mi fissava divertito ma allo stesso tempo curioso al contrario di me che cercavo di sfogare tutto il mio odio nei suoi confronti attraverso gli occhi che lo guardavano con un misto tra rabbia e paura.
Il momento di rabbia e tensione fu poi spezzato da Eric che nel frattempo aveva assistito alla scena e si era avvicinato accanto a me.
"Tranquille ragazze, vi accompagno io al dormitorio, tanto stavo per andarmene anch'io"
"Ok grazie Eric" disse la mia amica non vedendomi parlare.
Salutammo, o per meglio dire Giulia salutò tutti, insieme a Luis che facendole l'occhiolino le ricordò del loro appuntamento il giorno dopo e ci muovemmo verso la macchina di Eric.

Davanti a me però vi era un demone che mi impediva il passaggio. Mi stava guardando, sentivo quegli occhi su tutto il mio corpo e man mano che passava il tempo la mia ansia saliva sempre più.
Dopo troppo tempo, decise di spostarsi lasciandomi la via libera per scappare da quella prigione, che usava come catene quegli occhi verdi dei quali fino a qualche minuto fa avevo la certezza che non li avrei mai più rivisti.

Ma mi sbagliavo.

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Adoro gli occhi verdi, anche se Damon li ha blu ma fa niente, lui è bello comunque.

Adoro gli occhi verdi, anche se Damon li ha blu ma fa niente, lui è bello comunque

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