5. Il matrimonio di Damon

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Avete presente quando il giorno dopo una festa in cui ci si è ubriacati di brutto si ha quella sensazione di mal di testa, nausea e giramenti? Beh, io no, ma credo proprio che la mia migliore amica si.
" Oh mio dio, mi fa male tutto... credo di aver bevuto troppo e non so perché ma l'unica cosa che ricordo era che ti stavo sussurrando cose perverse mentre tornavamo a casa e questa cosa mi preoccupa..." disse Giulia.
" In effetti ricordi bene, ma penso che dovresti smettere di bere così tanto, anche perché inizi a vedere unicorni rosa e sinceramente non vorrei essere scambiata per un animale che non esiste" le dissi.
"COSAAAA,ma ti sei impazzita?! Ovvio che esistono, lo hanno detto in tv!" Rispose come se avessi detto una bestemmia orribile.
" Già e dimmi... che tipo di programma era?"
"Ehm...'Vita da unicorni'..."disse un po confusa.
" Ah ecco".
~ ~ ~

Mancavano solo tre giorni e avrei iniziato quello che per me sarebbe stato un percorso molto importante e che avrei dovuto sfruttare per avere un futuro. Dovevo preoccuparmi solo dello studio, tutto il resto era solo una distrazione. Questo era quello che mi ero promessa prima di partire e l'avevo detto anche a mia madre e soprattutto a mio padre, che da sempre voleva avessi un futuro migliore del suo. Lui aveva fatto di tutto per far avere a me e mio fratello quello che volevamo e quello che più desiderava era che i suoi figli esaudissero i loro sogni e io avrei fatto di tutto per esaudire il suo desiderio.

Il mio "sogno" è quello di diventare un'avvocato, almeno questo è quello che ho detto ai miei. Questo lavoro procura molti soldi perciò ho deciso di intraprendere questo percorso. Il mio vero sogno in realtà è la letteratura. Quando leggo, i miei pensieri si azzerano del tutto e tutto ciò a cui do attenzione è il libro. Adoro sentire l'odore dei libri appena comprati e assaporare le lettere che unite assieme formano una vera forma d'arte di cui solo poche persone sono in grado di comprendere. Leggere è il mio passatempo, la mia distrazione dalla realtà e poter condividere i miei pensieri con quelli diversi dell'autore mi provoca una grande emozione. I libri mi fanno sentire viva, essi sono la Musa che ispira i poeti e gli aedi a raccontare le proprie storie,la voglia di liberarsi dalla vita quotidiana, la musica che accompagna i ballerini nel loro spettacolo e il quadro di cui tutti sanno il nome ma di cui nessuno sa veramente il significato.
Ho saputo che il college ha un'enorme biblioteca contenente più di 100.000 libri e al solo pensiero di circondarmene mi fa venire l'acquolina in bocca.
Così mi sono promessa che domani sarei andata in giro per il campus a cercare la grande biblioteca che mi sarebbe servita anche per fare alcune ricerche per approfondire un testo.

                            ~ ~ ~

"La smetti di sbavare e piangere contemporaneamente per il matrimonio di Ian (Damon)?"mi accusò una Giulia annoiata.
"No... tralasciando il fatto che in bianco è una vera meraviglia, ha comunque ferito profondamente i miei sentimenti... sposarsi è stata la scelta sbagliata. Avrebbe dovuto aspettare il nostro primo incontro per poi passare al primo bacio per poi arrivare al primo appuntamento fino a procedere verso la prima notte in cui lui..."
" Ferma!! Non voglio saperlo!" Mi interruppe Giulia.
"... mi avrebbe chiesto di sposarlo... scusa ma che pensavi?"dissi.
" Ah, no niente."disse ridendo da sola.

Eravamo sul letto a castello, io sopra a piangere e a sbavare per Damon e lei sotto a commentare le foto di Harry Styles, colui che per lei era come Damon per me, anche se a dire la verità la vera bellezza era Zayn ma comunque, ognuno ha i suoi gusti.

"Questa camicia gli sta da Dio e il rosso poi gli dona troppo...anche se ovviamente starebbe meglio anche senza camicia, o senza pantaloni, ma non mi dispiacerebbe anche senza..."
"Ok! Ho capito!Non devi dirlo per forza ad alta voce..."la interruppi in tempo.

Nel frattempo dal bagno era uscita Veronica con il suo vestitino arancione e dovevo ammettere amaramente che non stava poi così male. Accanto a lei sentivo però ancora qualcosa di familiare ma che stranamente non riuscivo a ricordare. Lei non aveva detto niente sul suo conto quindi se avessi iniziato a farle delle domande credevo potesse iniziare a sospettare di qualcosa. Inoltre le mie capacità di approcciarmi alla gente non erano per nulla migliorate, infatti le poche persone che ho conosciuto, l'ho fatto solo grazie a Giulia.

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