Anni prima:Chiusi la porta dopo aver fatto entrare Jacob.
Non sapevo come comportarmi, cosa dire e nemmeno fare, ero immobile.Andammo in salotto e lo feci accomodare sul divano, porgendogli la copertina che avevo prima, visto che stava tremando di freddo.
Era completamente diverso. Non l'avevo mai visto così sensibile. Non credevo che esistesse questa parte di lui... ma in fondo tutti nascondiamo una parte di noi.
Non sapendo cosa fare gli dissi la prima cosa che mi passava per la mente.
"Vuoi una cioccolata calda? L'ho appena fatta" dissi ansiosa.
Lui mi guardò per un secondo e poi rispose.
"Va bene" e spostò lo sguardo sulla tv spenta.Rimasi un secondo a fissarlo ma mi ripresi subito.
Gli diedi le spalle e mi spostai verso la cucina.Nel mentre che preparavo la cioccolata calda, che ovviamente non avevo fatto prima, pensai a cosa volesse dirmi e il perché farlo proprio a quell'ora del giorno andando a casa mia quando poteva farlo a scuola il giorno dopo.
Tutto questo pensare mi rese più confusa di prima e potei notare che da come la mia gamba si muoveva, ero in leggera ansia. Anzi, tutt'altro che leggera, visto che ogni volta che mi capitava di vederlo dopo avergli detto di sparire il mio cuore iniziava già ad avere la tachicardia.Posai le due tazze sopra un vassoio e prendendo prima un grande respiro, andai in salotto.
Arrivata, posai il vassoio sul tavolino di fronte al divano e mi sedetti accanto a lui, anche se cercavo di allontanarmi il più possibile.
Entrambi fissavamo un punto davanti a noi e per circa tre minuti, si li ho anche contati, rimanemmo in un silenzio abbastanza imbarazzante a mio dire.
Fu lui ad iniziare il discorso.
"Senti, non so perché io sia venuto a casa tua a quest'ora ma volevo soltanto chiederti scusa da parte della mia ragazza" disse mantenendo lo sguardo avanti a sé.Strinsi i pugni.
"Poteva farlo anche da sola, non c'era bisogno di mandare te. Ma sinceramente non credo nemmeno che voglia chiedermi scusa, scommetto che lei neanche sa che tu sia qui" dissi innervosendomi.Mi stava facendo arrabbiare con il suo atteggiamento ma questo non era una novità ormai.
"Beh, scusa hai ragione...non capisco perché si comporti così con te" disse pensieroso.
Ero sconvolta.
"Stai scherzando spero, è quello che fanno tutti e che facevi anche tu!
Visto che vorresti tanto saperlo, rispondi a questa domanda: Perché mi hai fatto questo? Perché mi prendi in giro, mi fai scherzi idioti e ridi di me con gli altri?? PERCHÉ?" dissi infine urlando.Lui finalmente girò la testa incontrando i miei occhi infuriati.
Il suo sguardo intenso su di me mi fece perdere la ragione per un secondo ma la rabbia ebbe la meglio.
"Rispondi!"
"Non lo faccio più ti ho detto!" urlò.
"Ok ma dimmi perché prima lo facevi!"
"Perché...perché mi andava!" disse alzandosi dal divano e iniziando a camminare avanti e indietro."Sei serio?! E perché me allora? Perché fra tutta la scuola dovevi scegliere di tormentare proprio me!!" urlai stavolta alzandomi anch'io dal divano.
"Ero venuto qui per scusarmi ma visto che non ti interessa me ne vado" disse furioso fermandosi davanti a me.
Il mio cuore iniziò a battere più forte e le mie gambe a tremare.
Era questo l'effetto che mi faceva ogni volta che era ad un metro da me e lo odiavo. All'inizio pensai che succedesse perché provavo odio per lui e non riuscivo mai a contenermi ma ora non ne sono più così sicura...
"Certo che non mi interessa, per colpa tua e della tua ragazza mi sono ritrovata a piangere ogni sera perché non riuscivo mai a capire cosa non andasse in me e ora tu ti presenti a casa mia, ripeto, a casa mia, per chiedermi delle scuse che nemmeno esistono e che io dovrei accettare dopo quello che è successo oggi! Ti dovresti soltanto vergognare a guardarmi stronzo!" urlai e non vedendo più dalla rabbia, presi il bicchiere d'acqua che avevo portato prima per berlo dopo la cioccolata e glielo buttai in faccia.Peccato che solo dopo mi accorsi cosa avevo fatto.
Rimasi col bicchiere in mano mentre lui mi iniziò a guardare così infuriato che oltre a notate la stretta di pugni che ora aveva, notai anche la sua vena del collo pulsare.
Ora si che aveva motivo di uccidermi!Feci lentamente dei passi indietro mentre lui ne fece alcuni avanti.
Quando mi scontrai col divano capii che ero in trappola."Oh no no, hai proprio sbagliato fiorellino" disse lui guardandomi di sbieco.
Che il gioco abbia inizio.
Misi velocemente il piede sul divano, saltandolo, e iniziai a correre il più velocemente possibile.
Lui con un balzo era già dietro di me. Corremmo prima in cucina, poi di nuovo in salotto, poi salimmo le scale e finalmente arrivai in camera mia, dove velocemente mi spostai dietro la porta per chiuderla a chiave e non permettere al mio inseguitore di entrare.Peccato che io e la mia lentezza perdemmo sul colpo.
Proprio mentre stavo per chiudere la porta, un piede bloccò il mio intento e velocemente corsi sul letto mentre lui beffardo mi guardava vittorioso.Cavolo, ora si che sono finita.
Ricordatemi perché l'ho fatto entrare!Entrambi eravamo sfiniti, sia fisicamente che mentalmente.
Con il fiato corto Jacob chiuse la porta dietro di sé e lentamente si avvicinava verso il letto su cui ero seduta.
Stavo tremando e non sapevo nemmeno io per cosa visto che quello che poteva farmi era infinito: soffocarmi con il cuscino, strangolarmi con le sue enormi mani, tagliarmi la testa con le forbici o peggio, usarle per tagliarmi i capelli a caschetto.Mi alzai dal letto.
Eravamo uno di fronte all'altra."Sei in trappola pantera" sorrise Jake.
Non risposi.Sapevo che sarebbe finita, così l'unica cosa che feci fu chiudere gli occhi cercando di non pensare a niente.
Immaginai tutto quello che poteva farmi ma l'unica che non mi sarei mai aspettata fu questa.Mi baciò.
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Amore & Odio
Romance(STORIA COMPLETA) Questa storia parla di un adolescente che sta per andare al college più prestigioso della California con la sua migliore amica, grazie al fatto di aver vinto una borsa di studio. Lì incontrerà il suo peggior nemico che odiava sin d...