12. Un mare di rose

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Mancavano solo dieci minuti prima che Eric arrivasse e la mia amica era ancora indecisa su quale paio di scarpe fosse meglio indossare.

Dopo essere stata minuti a scegliere delle maledette scarpe per Giulia visto che era sempre indecisa, salimmo finalmente nella macchina di Eric.
Io accanto a lui e Giulia dietro.
Stavamo andando a prendere Luis e nel frattempo mi appoggiai al finestrino per guardare il paesaggio mentre ascoltavo la musica che riecheggiava per tutta la macchina. Non era musica ad alto volume per fortuna e sinceramente apprezzavo il fatto che le canzoni che metteva fossero tutte pop e non altro.
Si, mi piace il pop.

Giulia stava al telefono, così per non annoiarmi iniziai a sbirciare lungo il profilo di Eric mentre stava al volante.
I suoi lineamenti erano dolci al punto giusto, le sue braccia erano abbastanza muscolose e i suoi occhi erano fissi sulla strada, attento ad ogni cosa. I capelli erano ben ordinati per la serata insieme ai suoi vestiti che lo facevano sembrare molto più attraente del solito.

Non so ancora cosa provavo esattamente quando mi trovavo con lui, ma quello che so è che entra a far parte della mia tipologia di ragazzo ideale, come dice sempre Giulia, e so che con lui sarei stata bene se un giorno magari lo avessi scelto come compagno.

Per ora preferisco rimanere da sola e dedicarmi solamente allo studio.
Magari dopo essermi laureata forse potrei anche avere tempo per un ragazzo...
So che sembro una pazza a dire certe cose ma l'ho promesso a me stessa ma soprattutto anche a mio padre!

Dopo aver preso anche Luis ed essere arrivati, scendemmo tutti quanti dall'auto di Eric e mi ritrovai davanti un'enorme villa... ma non come quella di Luis, una molto più enorme. Vi era un giardino enorme, pieno di statue e decorazioni. Passandoci attraverso potevi sentire l'odore di erba e foglie bagnate che facevano intuire sicuramente che colui che abitava questa casa fosse molto affezionato al suo prato.
Beh, se avessi avuto un giardino così mi ci sarei affezionata anch'io.
La casa poi era inspiegabile.
Vi erano colonne bianche che sorreggevano la parte davanti della dimora e una lunga scia di scale che portavano al grande portone bianco, già aperto, dove si intravedeva gran parte delle persone in casa.
Sicuramente se avessi avuto un'abitazione come questa non avrei mai e poi mai dato una festa così solo per divertirmi perché vedere solo una cosa fuori posto qui mi farebbe solo un male al cuore.
Infatti, appena entrati, trovammo di tutto e di più: gente che vomitava dietro i vasi, bicchierini di plastica ovunque, persone che ridevano e scherzavano sulle scale e spostandosi più in là, vi si trovava una miriade di persone che danzava ovunque.
Delle ballerine mezze nude ballavano sopra i tavoli e molti ragazzi le raggiungevano per ballarci attorno.
La musica era altissima ma mai quanto la mia voglia di pulire e mettere apposto tutto questo casino.
Stavo sudando, mi tremavano le mani e come ogni volta che succedeva, il mio occhio sinistro aveva già cominciato ad avere i tic.
Stavo impazzendo, non sarei dovuta venire assolutamente.
Sentivo caldo ovunque e tutto quel casino non faceva altro che peggiorare la situazione. Dovevo pensare ad altro, il prima possibile.

"Hey, tutto bene?" mi risvegliò Eric.
"Ti porto da bere? Giulia e Luis sono scomparsi...eppure stavano qui un attimo fa" aggiunse.
Non volevo rovinare la festa alla mia amica perciò decisi che forse un bicchiere mi avrebbe fatto dimenticare il mio disturbo.
Così accettai.

"Certo che questa casa è enorme! Chissà chi è che vi abita..." dissi per pensare ad altro.
"Beh, se vuoi veramente saperlo..." disse ma venne interrotto però dall'arrivo di Veronica.
"Sapete dov'è il mio Jacob? Non lo vedo da nessuna parte!"
"Ciao anche a te Veronica"
"Ah si ciao, ma...sei pallidissima, sembra che tu abbia visto un fantasma"
"Beh, in effetti vederti fa quest'effetto" dissi per cambiare argomento.
"Che simpatica, io vado, chiamatemi se vedete Jacob"
"Ok" disse Eric porgendomi il bicchiere.

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