9. Che guerra sia!

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Ero in stanza con la mia amica e quest'ultima si stava preparando per l'appuntamento con Luis.
Non sapevo come facesse ad essere arrivata da soli tre giorni ed avere già un appuntamento con un ragazzo per lo più molto bello. Una volta provai a chiederglielo ma l'unica risposta che mi diede fu di seguire l'istinto e lasciarti andare se non prima di aver usato un po' di magia di unicorno... vi starete chiedendo cos'è... beh sarebbe la sua simpatia che secondo me non è vero manco per sogno, siccome è simpatica come un dito nell'occhio.

"Secondo te è meglio blu o nero? Quello blu risalta le mie curve ma quello nero mi fa dei fianchi pazzeschi, tu quale scegli?"
Mi disse una Giulia frettolosa visto che aveva messo un'ora solo per truccarsi e Luis stava per venire a prenderla tra 10 minuti.

Non sono una fanatica di moda o cose del genere e sinceramente odio mettere i vestiti, ma per far contenta la mia amica buttai giu una cosa a caso.

"Penso staresti meglio con quello nero" dissi con disinteresse.
"Dici? Quello blu però risalta le curve ed è più corto quindi penso metterò quello blu" disse iniziando a metterselo.
Io mi chiedo ogni volta il perché la mia amica chieda sempre a me consigli dei quali poi è sicura che non seguirà ma ormai questa è una delle tante cose che ho smesso di chiedermi da tempo.

Il momento fu poi interrotto dal suono del campanello.
"Oddio è Luis, ti prego intrattienilo, non sono ancora pronta".

Svogliata, mi alzai dal letto con il mio pigiama di unicorni e mi mossi verso la porta.
Aprii aspettandomi di vedere un ragazzo dai capelli biondo platino ma quello che vidi furono capelli neri e occhi verdi che mi fissavano.
"Jacob? Che... che fai qui?"
"Mi serve una cosa dall'armadio di Veronica" disse spostando poi lo sguardo sul mio pigiama.
Mi resi conto della gravità della situazione e dopo aver arrossito non so bene per quale motivo, mi spostai per farlo entrare.
Giulia era in bagno e io mi ritrovavo sola nella stessa stanza con il mio nemico. Cosa più bella non poteva esserci.

"Sei cambiata vedo"disse non molto interessato visto che stava cercando dio solo sa cosa.
"Beh due anni e mezzo sono tanti" dissi.
"Beh si in effetti"
Questa conversazione non aveva senso così decisi di arrivare al punto.
"Come mai in questo college?"
A quella domanda si irrigidì e le sue spalle diventarono tese. Si girò in fretta e camminò a passi veloci verso di me fino a fermarsi quando tra noi due non furono rimasti solo che pochi centimetri.
Il suo fiato sapeva di menta e sigarette e anche se ero abbastanza alta lui lo era molto di più perciò dovette abbassare la testa per guardarmi negli occhi.
Ero paralizzata mentre guardavo quegli occhi che avevo odiato tanto ma che ora mi rendevano curiosa, curiosa di scoprire cosa lo ha portato qui, curiosa di sapere cosa si cela dietro a quel bel faccino sempre imbronciato e curiosa di sapere il perché di quello sguardo intenso che ora mi stava donando.
Quello sguardo però, divenne subito infuriato e avvicinandosi al mio orecchio mi sussurrò:
"Non credo siano affari tuoi del perché e del come io sia qui, anche se in fondo sei sempre stata brava a ficcare il naso nelle cose altrui".
Detto questo si girò e vidi ciò che lo aveva portato a venire qui.
In mano aveva una busta di preservativi dei quali non voglio sapere il perché fossero nell'armadio di Veronica ma prima di sbattere la porta, il diavolo si girò e dopo avermi squadrato per un ultima volta e disse: " Ah, comunque bel pigiama".

A quel punto il mio imbarazzo sali non alle stelle ma anche più su e i miei occhi erano ormai fuori dalle orbite. Insultare il mio pigiama equivaleva a dire che gli unicorni sono brutti, cosa che a Giulia non sarebbe piaciuto affatto, perciò significava solo una cosa: vuoi la guerra Jacob? E che guerra sia!
pensai battendo il pugno sull'altra mano.
Nel frattempo Giulia era uscita dal bagno e mi stava guardando come quando vide mio fratello esultare per aver vinto una battaglia di zombie, perciò decisi che forse era meglio non raccontare alla mia amica dell'accaduto di poco fa se no mi avrebbe fatto la predica per averlo lasciato entrare. Così inventai la scusa che avevano soltanto sbagliato stanza.

Poco dopo la mia amica uscii con Luis che dopo averle portato un mazzo di fiori, l'aveva accompagnata alla macchina stile maggiordomo. Dovevate esserci, mi stavo trattenendo tantissimo dal ridergli in faccia!

Non sapendo cosa fare mi ricordai che nel campus vi era una biblioteca, così decisi di uscire, non dopo essermi vestita ovviamente, e cercarla.
Passai così la serata tra romanzi e racconti, circondata da quello che io chiamavo "paradiso vero e proprio", riuscendo così a dimenticare ciò che era avvenuto poco fa.

💗💗💗

Lo so che è corto ma prometto che il prossimo sarà molto più lungo.
Comunque volevo anche dire che quello nella foto è Kay e devo dire che anche lui non è tanto male. Un pensierino me lo farei.

Baci💋

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