10. Un po' d'acqua non fa mai male

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Non avevo mai fatto sesso ma non potevo dire la stessa cosa nei miei sogni.
Ero in un bosco, stavo camminando tra gli alberi, nell'aria si sentiva l'odore della natura mischiata al rumore dei suoi animali e il fruscio delle piante a causa del vento. Arrivai di fronte ad una casetta di legno e dalla finestra vidi un'uomo, un'uomo che io conoscevo benissimo. Damon mi stava aspettando e non avrebbe dovuto farlo per molto visto che mi misi a correre come una scema per arrivare da lui il più presto possibile.
"Fammi tua Damon!" dissi entusiasta.
Entrata però, lui non c'era e iniziai ad arrabbiarmi. Nemmeno nei miei sogni si poteva stare in pace.
La casa era vuota, vi era solo un camino pieno di polvere e non tutti i mobili di legno che avevo visto da lontano.
Decisi quindi di andare a cercarlo all'esterno ma appena misi un piede fuori dalla casa, una cascata d'acqua mi arrivò in faccia.

Mi svegliai tutta bagnata e mi accorsi che degli occhi mi stavano osservando divertiti. Tra quegli occhi riconobbi quelli del mio nemico che dal secchio che aveva in mano intuii che era stato lui ad avermi buttato l'acqua. Mi fissava con un misto tra il divertito e il curioso e da lì capii che mi ero addormentata in biblioteca.
"Buongiorno fiorellino, com'è che hai detto? Fammi tua? Che stavi sognando uccellino?" disse Jacob provocando una risata a tutti.

Ero infuriata, non per il fatto che mi aveva chiamato fiorellino ma perché aveva osato interrompere il mio sogno! Tutti sanno che a un Cooper non bisogna interrompere un sogno ( tranne mio fratello, lui non sa mai un cavolo ).

Mi guardò in segno di sfida proprio come faceva al liceo e decisi che gliela avrei fatta pagare cara.
Mi guardai attorno e vedendo una bottiglietta piena d'acqua in mano al tizio che stava filmando la scena, decisi di dare un tocco in più al suo video.
Guardai maliziosa Jacob che aggrottò le sopracciglia non capendo e immediatamente presi la bottiglia del ragazzo e, dopo averla aperta, la buttai tutta sopra di lui, bagnandogli tutti i vestiti.
Mi misi a ridere come una squilibrata e nel frattempo ammirai gli addominali che si intravedevano a causa della maglietta bianca. Oh che peccato.

"Oh Cooper, non avresti dovuto farlo"disse con voce maliziosa.
Ok Alexa, cerca una via d'uscita... ORA.
Non feci nemmeno in tempo che fui presa e caricata come un tronco d'albero in spalla.
"No no Jacob, ti prego fammi scendere, è il primo giorno, non voglio dare brutte impressioni" urlai.

Io, una ragazza timida, che non adora stare davanti al pubblico, che non era mai stata caricata in spalla dal suo nemico, che voleva solo dormire in pace, stavo dando spettacolo a mezza scuola per colpa di un rammollito che ovviamente ogni volta che vede qualcuno dormire deve svegliarlo con una secchiata d'acqua.
Ma io dico, chi cazzo l'ha chiamato a questo? Mi sembra l'unica spiegazione logica visto che vedere Jacob in una biblioteca era come vedere James che balla la macarena. Impossibile.

"Mi dici almeno dove stiamo andando?" urlai più forte visto che prima non mi filava neanche.
Lui sbuffò e disse:
"In un posto"
Ok che forse sono stata sempre una curiosa ma dopo essere stata bagnata e caricata in spalla ho il diritto almeno di sapere il posto della mia morte.
Improvvisamente ebbi un flashback:

"Ti rendi conto che non sei normale?"

"Smettila"

"Sei solo una ragazzina viziata! Non sai cosa vuol dire stare male, tu fai solo finta!
Sei falsa Cooper, e nessuno vuole essere amico delle persone false"

"Ho detto basta! Tu invece cosa sei eh? Il migliore amico di tutti? Non sai neanche cosa significhi studiare e ti piace prendere in giro la gente pensando di divertire gli altri ma in realtà l'unico che si diverte sei tu. Tutti stanno con te perché hanno paura, se potessero scapperebbero appena possono. Tu non mi fai paura però. Ti piace giocare? Beh è così che ti ricorderanno tutti. Uno a cui piace prendere in giro e fare l'indifferente. Nessuno ti ha visto come sei stato poco fa con me... " dissi in lacrime.

"Tu sei pazza! Io non so perché perdo tempo con te, pensavo che anche tu ti divertissi. Ho solo sedici anni, faccio quello che voglio e se non ti piace puoi anche andartene a fanculo!" rispose infuriato.

Quelle parole non mi offesero più di tanto, così mi girai per andarmene, ma a metà strada mi fermai.
"Ti odio Jacob Pierce"

                     Fine flashback

Queste furono le ultime parole che gli dissi.

"Hey fiorellino, siamo arrivati!" Mi risvegliò Jacob.
"Non chiamarmi così" dissi.
Non mi ascoltò nemmeno che mi buttò in una piscina. Come se non fossi già bagnata di mio.

Riemersi e lo guardai con gli occhi fuori dalle orbite.
"Sei impazzito!"
"Scusami uccellino, ma sappiamo che tra i due quello che deve vincere sono io".
Mi trovavo dentro la piscina del campus e per fortuna a quest'ora non c'era nessuno perché stavano a lezione.
ODDIO.
IL MIO PRIMO GIORNO.
"No no no no...che ore sono??"dissi uscendo velocemente dall'acqua.
La mia ansia stava salendo e la paura di fare tardi il primo giorno di scuola anche.
Per di più ero anche bagnata e avrei messo ore ad asciugare del tutto i miei capelli.

"Le 8.30, le lezioni iniziano alle 10.00 quindi puoi stare tranquilla" disse indifferente con le mani in tasca.
Lo guardai, lui mi guardò e mi avvicinai lentamente a lui.
Lui non capì ma si avvicinò.
Si beh so che sono così figa ma tutto questo faceva venire solo da ridere.

Eravamo così vicini eppure non provavo niente. Si vede proprio che non me ne frega un cazzo di questo ragazzo. Ok non devo ridere se no rovino tutto.

Mi avvicinai lentamente al suo orecchio e vidi il suo pomo d'adamo andare su e giu.
Sfiorai la punta delle labbra contro il suo orecchio e sussurrai:
"Buona nuotata, Pierce"

Non fece nemmeno in tempo a capire che lo spinsi velocemente in acqua e mi misi a correre per arrivare il prima possibile verso il dormitorio.
Giulia mi ucciderà se non mi vedrà lì prima delle lezioni. Avrei tanto voluto vedere la sua reazione ma ho pensato fosse meglio darsela a gambe prima che lui decida di affogarmi a soli 19 anni.

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