||Hell's Peace|| Hyunlix

13

//Jeongin//
Neanche una volta.
I miei genitori adottivi non avevano provato a rintracciarmi neanche una volta da quando ero scappato.
Probabilmente si sentivano come se si fossero tolti un peso enorme.
Ero sempre stato quello sbagliato ed indesiderato, come se ci fosse qualcosa di sbagliato e strano in me, eppure provavo a essere sempre gentile con tutti, anche perché non credevo di essere capace a fare deliberatamente del male a qualcuno.
Gli occhi mi diventarono lucidi mentre guardavo fuori dalla finestra della sala comune.
"Ehi tutto bene Innie?" Mi chiese Jisung.
Gli sorrisi annuendo.
"Probabilmente sono allergico a qualcosa"
"Sei così carino"
Carino e adorabile erano gli aggettivi che mi venivano sempre associati, non voglio lamentarmene, mi piaceva che Jisung mi trattasse così bene nonostante fossi così debole. Ma appunto per questo vorrei essere più forte.
Scacciai via quei brutti pensieri dalla mia testa e feci un sorriso caldo.

Jisung come sempre aveva scordato il proprio libro in camera, quindi tornò indietro, mentre io iniziai ad andare verso la classe.
Dei ragazzi mi indicavano e ridevano...
Facevo così ridere?
Dovevo smetterla di lamentarmi e concentrarmi sul diventare più forte.
Una mano mi tappò la bocca e delle mani mi trascinarono in un corridoio buio e vuoto.
Alzai gli occhi ed c'era Channy che mi guardava negli occhi mentre mi copriva ancora la bocca.
Avevo avuto una paura assurda.
Diamine cinque secondi prima stavo pensando a diventare più forte e ora piangevo sulla sua mano.
Quando mi lasciò andare mi accovacciai al muro, piangendo con la testa tra le braccia.
"Ehi piccoletto..." mi chiamò il viola "ho esagerato?" Chiese abbassandosi davanti a me.
Alzai la testa e la scossi.
"N-non è colpa tua" lo rassicurai.
Lui mi accarezzò i capelli.
"Cosa c'è che non va?" Mi chiese asciugandomi le lacrime.
Come avrei fatto a spiegare quella sensazione così brutta che sentivo a parole?
Non credevo di esserne capace, eppure studiavo letteratura.
Dei ragazzo passarono dietro di noi ed iniziarono a ridere, Channy li guardò in cagnesco e loro si zittirono.
"Channy n-non dovresti farti v-vedere con me" gli dissi.
"Sei stupido piccoletto? Sai a me cosa importa della gente?" Mi disse serio, guardandomi negli occhi.
Tornai a piangere.
"Ehi..."
"Scusami..." mi affrettai a dire "io n-non lo faccio apposta..."
Lui mi sorrise dolcemente e probabilmente io arrossii, trovandolo molto carino.
"Vuoi fare una cosa oggi pomeriggio?" Mi chiese prendendomi una mano.
"C-cosa?" Gli chiesi
"Aspettami in camera tua, appena finisco le lezioni vengo da te e ti porto in un posto"
"V-va bene"
Mi alzò in piedi come se non pesassi più di una piuma.
"Ti porto in classe" mi prese la mano e iniziò a farmi strada.
Non riuscivo a smettere di guardare dove le nostre mani si toccavano. Era così confortante stare con Channy, era come se non mi giudicasse per essere una persona debole.

Mi lasciò sulla soglia della classe e mi accarezzò la spalla.
"A dopo piccoletto" mi salutò.
E io entrai in aula.

"Ma era Chan? Bang Chan? Che ci faceva con quello lì?"
"Quello non è abbastanza per Chan"
"Ma come fa a sopportarlo?"
Sentii queste voci che erano come delle pugnalate nel petto, ma provai ad ignorarle, avevo già pianto troppo per quel giorno.

Mi sedetti vicino ai miei amici.
"Ehi Innie" mi salutarono tutti e tre in coro.
"Ti ha accompagnato Chan?" Chiese Felix
Annuii.
"Mmmm voi due siete molto carini, sai il cliscè degli opposti che si attraggono non passa mai di moda, è sempre romantico e bello da vedere" commentò Jisung sognante, facendomi diventare un pomodoro.
"M-ma cosa state... i-io e Channy..."
"Si si siete solo amici" terminò Felix.
"Però è molto carino nei tuoi confronti" disse Jis.
"Quanto siete assillanti" mi soccorse Seung "tu" indicò Jis "sei un sottone di prima categoria e tu" passò a Felix "non capisci neanche di avere una cotta colossale per un certo ragazzo dai capelli neri, quindi non rompete a Innie"
Felix sgranò gli occhi.
"Io non..."
"Ma a chi la dai a bere" lo interruppe Jisungie "lo sappiamo tutti che tra voi c'è del tenero"