||Hell's Peace|| Hyunlix

42

Erano mesi che non lo vedevo.
La terra smise di girare  per dei lunghissimi istanti.
I miei occhi e i suoi si scrutarono, analizzandosi, come se non fosse passato neanche un istante da quella sera, quella fottutissima sera della luna.

Non ero pronto.
Nella mia testa questo momento non sarebbe mai avvenuto.
Erano passati quasi tre mesi e stavo iniziando ad accettare il fatto che non lo avrei mai più rivisto e invece è bastato mezzo secondo e tutto si era annullato.
Non ero più in grado di parlare, di battere le palpebre, muovermi o anche solo respirare.

Hyunjin mi guardava, mi scrutava attentamente, come se avesse visto un'alba bellissima dopo una notte oscura e tenebrosa.
Fece un passo verso di me e io verso di lui, senza smettere di guardarci negli occhi.

"Che succede?"
La voce di Dylan mi fece fermare sul posto e spalancare gli occhi, riportandomi alla realtà.
"I...io... tu..."
Non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto.
"Lui è il ragazzo del tuo sfondo?" Chiese Dylan mettendosi in mezzo tra di noi, rompendo il nostro contatto visivo.
"Oh... io"
Non sapevo che dire, ne cosa fare, sarei voluto sparire.

"Felix!" Mi girai trovando Jisung e Minho che ci raggiunsero correndo "oh siamo arrivati tardi" notò portandosi i capelli indietro.
"Che sta succedendo?" Domandò di nuovo Dylan.
"Togliti dal cazzo tu"
La voce di Hyunjin mi procurò un brivido per tutta la colonna vertebrale.
"Cosa?" Chiese Dylan innervosito.
"Ehi Dylan" intervenne Minho "il professor Jenkis ti cerca"
"Oh... va bene"
Ci guardò un paio di volte tutti e poi andò via.

"C-cosa sta succedendo?" Riuscii a dire.
"Devo parlarti" disse Hyunjin avvicinandosi.
In quel momento, i neuroni del mio cervello riuscirono a connettersi tra di loro, ricordando cosa stesse succedendo.
"No aspetta un secondo"
Mi allontanai in una risata isterica.
"T-tu sei sparito... t-tu mi hai lasciato, dicendo che... che di me non ti importava.
Sei sei... sei completamente sparito ... davvero, non ti sei fatto sentire e ora compari dal nulla?" Mi misi le mani tra i capelli "no, no, no..."
Mi girai e iniziai a correre il più lontano possibile.

Cosa diamine era appena successo?
Era lì.
Hyunjin era veramente lì, arrogante come al solito.
Neanche un 'come stai' o che ne so una qualsiasi scusa per avermi lasciato solo dopo avermi quasi ucciso.
Porca puttana! Come potevo essermi innamorato di un ragazzo così arrogante e sfacciato?
"Devo parlarti" scimmiottai tra le lacrime mentre chiudevo la porta della camera a chiave "come cavolo me lo chiede? Che faccia"
Mi misi la testa tra le ginocchia accasciandomi a terra contro la porta.
Un ondata di vento pervase la stanza.
Alzai lo sguardo rendendomi conto di aver dimenticato una cosa importante: Hyunjin poteva entrare dalla finestra.
Non avevo bisogno di alzare la testa per capire che fosse lì.
Avrei riconosciuto la sua presenza in qualunque situazione.
"Vattene"
Provai a sembrare fermo e sicuro, ma la mia voce tremò un po'.
"Felix ti prego dobbiamo parlare"
Provò a mettere un braccio sul mio, ma cenni percosso da un fascio di brividi e lui notandolo mi lasciò subito.
"Non voglio parlare con te" dissi senza alzare le sguardo e strizzando gli occhi per contrastare la voglia assurda di guardarlo.
"È importante, sei in pericolo" provò a dire
Strinsi i pugni forte, così forte da farmi male con le unghie e togliere della pelle dai palmi.
"E a te che cazzo importa se sono in pericolo?" Mi alzai di scatto spintonandolo via, senza ovviamente riuscire a spostarlo "mi hai lasciato qui, da solo, dicendomi che non ti importava nulla di me e ora compari così?" Abbassai lo sguardo non riuscendo a reggere i suoi occhi magnetici nei miei "la tua pietà non la voglio, non ho bisogno di te" dissi aprendo la porta per indicargli la via d'uscita.
"Ah giusto ora hai bisogno di quel tipo" disse stringendo i denti.
Mi accigliai innervosito.
"A te non deve fregare nulla della mia vita, si sono felice con Dylan e ho bisogno di lui, molto più di quanto io avessi bisogno di te" non pensavo neanche una parola di quello che avevo appena detto e infatti un mangone mi pervase il petto.
Il suo sguardo divenne vuoto e senza alcuna emozione.
Mi veniva da piangere, dopo quello che avevo detto, davvero non aveva nulla da dire?