Jimin vedeva come la carrozza dove c'era suo padre si allontanava sempre di più. Si sentiva triste, non voleva stare lontano da suo padre, ma allo stesso tempo era contento di non dover più vivere insieme al suo fratellino. E soprattutto era felice che il principe di Daegu fosse gentile con lui.
Ad un certo punto sentì una mano posarsi sulla sua spalla; si girò e vide Yoongi che lo guardava mentre sorrideva in segno di conforto. Quel gesto lo fece sentire un po' meglio e così sorrise a sua volta rivolto verso l'alpha.
"Andiamo a cenare, abbiamo fatto preparare un banchetto speciale per il tuo arrivo!" Disse il re di Daegu.
Il biondo sorrise ringraziando per quelle attenzioni che i re di Daegu gli riservavano, era felice di essere finalmente in un posto dove veniva trattato bene.
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La cena passò tranquilla mentre Jimin raccontava alcuni aneddoti della sua infanzia, ovviamente tralasciando il dettaglio dei maltrattamenti da parte del fratello. Anche il re e la regina Min raccontavano avvenimenti passati, soprattutto su Yoongi, che in tutto quello si sentiva più che in imbarazzo.
Una volta finito re e i due principi si incamminarono verso le loro camere. Ancora una volta Jimin si sentiva agitato. Nessuno gli aveva ancora detto quale sarebbe stata la sua stanza.
"Abbiamo pensato che ti saresti sentito in imbarazzo a condividere la stanza con Yoongi." Cominciò la regina. "Dopotutto vi siete appena conosciuti."
"Per questo motivo abbiamo fatto preparare una stanza per te, almeno per ora."
"Grazie, davvero..." Sussurrò Jimin inchinandosi ai due re.
I signori Min si allontanarono, lasciando i due principi davanti alle porte della nuova stanza di Jimin. L'alpha sorrise timido guardando il più piccolo, e quest'ultimo fece la stessa cosa.
"Se hai bisogno di qualcosa non esitare a dirmelo." Disse il maggiore.
"Grazie per questa gentileza." Rispose Jimin inchinandosi. "Buona notte." Disse salutando l'alpha per poi entrare nella sua stanza.
Yoongi si girò per dirigersi verso la sua camera, proprio davanti a quella dell'omega e accanto a quella dei suoi genitori. Proprio mentre stava per aprire la porta sentì la voce di suo padre chiamarlo.
"Yoongi." Disse il re Min.
"Che succede, padre?" Chiese il principe curioso.
"Dovevo darti questo... in privato." E poi gli diede una scatolina rossa con dei dettagli in oro.
"Cosa sarebbe..." Si interruppe Yoongi una volta aperta la piccola scatola, vedendo quello che conteneva.
Dentro la scatolina c'era un anello. Era un anello dorato, con un piccolo diamante incastonato; poteva sembrare veramente semplice, ma era a dir poco bellissimo.
"So che ti stiamo obbligando a sposarti con il principe di Seoul..." Iniziò il re. "Ma io e tua madre abbiamo deciso che quando ti sentirai pronto sarai tu a fargli la proposta."
"E se non glielo chiedessi mai?" Chiese il principe.
"Ti diamo 2 mesi Yoongi, non di più." Rispose il re serio.
Il principe sospirò per poi annuire ed entrare nella sua camera. Prima di addormentarsi prese in mano la piccola scatola contenente l'anello e la aprì. Non amava quell'omega, però nemmeno lo odiava; doveva ammettere che era dolce e carino, per non parlare del suo aroma di zucchero filato, lo trovava veramente buono. Quello che voleva fare era conoscerlo bene prima di dargli l'anello.
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La mattina era arrivata e Jimin si sentiva piuttosto agitato, tra pochi minuti avrebbe fatto colazione con i re e il principe di Daegu. La sera prima si erano comportati in modo molto gentile ma aveva comunque un po' di paura di stare insieme a loro.
Ad un certo punto sentì battere sulla porta e così l'omega diede il permesso alla persona dalla parte opposta di entrare. Una timida omega si affaccia dalla porta.
"Vostra altezza, la regina mi ha mandata a chiederle se si unirà alla colazione." Disse la giovane omega.
"Oh, dica alla regina che ci andrò subito." Disse leggermente imbarazzato del fatto che forse era un po' in ritardo.
"Mi hanno mandata anche per dirle che d'ora in poi sarò la sua ancella. Non credo che tu conosca il castello." Disse lei.
"N-no. Mi farai da guida?" Chiese il principe e lei annuì.
"Il mio nome è Park Jihyo; se ha bisogno non esiti a chiamarmi." Spiegò la ragazza sorridendo.
"Grazie." Le rispose il biondo.
La ragazza uscì dalla camera permettendo così al principe di potersi cambiare in pace. Quando fu pronto uscì dalla camera; e venne guidato verso la sala da pranzo dalla sua nuova dama di compagnia.
Le grandi porte si aprirono, lasciando vedere la famiglia Min seduta intorno ad un grande tavolo, loro lo stavano chiaramente aspettando. Il biondo si avvicinò a loro inchinandosi in segno di saluto.
"Mi scuso per il ritardo." Disse mortificato il principe mordendosi il labbro.
"Non ti preoccupare, vieni qui." Gli rispose la regina sorridendo.
L'omega ricambiò il sorriso e subito dopo si sedette accanto a quello che sarebbe diventato il suo alpha. La colazione stava per cominciare quando la porta si aprì rivelando un giovane alpha dall'aspetto un po' arrabbiato.
Tutti i presenti si girarono verso il nuovo arrivato, il biondo non aveva idea di chi fosse quell'alpha e quindi si spaventò un pochino. Lo sguardo del giovane si posò su Jimin mentre gli si avvicinava pericolosamente.
"Quindi è vero..." Sussurrò lo sconosciuto posando due dita sotto il mento di Jimin per fargli alzare lo sguardo per poterlo guardare con più attenzione.
"Suho! Cosa credi di fare?!" Chiese la regina avvicinandosi rapidamente ai due"
"Avete trovato un omega per Yoongi?" Chiese arrabbiato l'alpha di nome Suho.
"Si! E la cosa non ti riguarda" Disse il re con tono rimproverante.
"Ma, padre! Non potete fare questo a mio fratello!" Continuò a ribattere l'alpha. "Devo ammettere però che l'omega non è niente male" Finì avvicinandosi nuovamente al biondo, quest'ultimo era ancora leggermente sotto shock per la situazione.
Si sentì un ringhio che riempì la sala e tutti si voltarono verso Yoongi. L'alpha si sorprese per il suo comportamento e per quella strana necessità di allontanare suo fratello da quello che sarebbe presto diventato il suo omega.
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My Prince (YoonMin) ➳ Omegaverse [Italian translation]
FanfictionJimin, principe di Seoul, era destinato a diventarne il re ma, essendo omega, non poteva salire al trono; era letteralmente inutile e per di più veniva anche maltrattato da suo fratello minore. Un giorno, suo padre gli si avvicina e gli dice che dov...