I due re si abbracciarono forte, Jimin non voleva lasciare il suo alpha. La mattina era arrivata e la coppia doveva separarsi per la sicurezza dell'omega e del cucciolo dentro di lui.
Yoongi lo teneva stretto mentre inalava l'aroma di zucchero filato addolcito dalla gravidanza; stessa cosa fece Jimin, percependo il suo profumo, menta e caffè.
Anche Suho era presente, assistendo alla scena, vedere suo fratello salutare il suo omega era davvero brutto.
"Perché non vai con lui? Mi posso occupare io del regno durante la tua assenza." Propose il giovane alpha.
"E se attaccassero? Cosa accadrebbe se dovesse succederti qualcosa? Non me lo perdonerei mai." Rispose Yoongi.
"E se accadesse qualcosa a TE?" Ribatté il minore. "Tu hai un omega che aspetta un cucciolo, non li puoi lasciare."
"Io sono il re del regno, devo essere qui per proteggere il mio popolo." Sospirò Yoongi.
"Ma sei anche un marito e un futuro padre." Continuò Suho.
Yoongi si sorprese dalla serietà di suo fratello, quando parlava di argomenti importanti sembrava un'altra persona. Il maggiore sapeva che Suho aveva ragione, ma non voleva rischiare di metterlo in pericolo, anche solo il pensiero che suo fratello potesse morire per essersi occupato di qualcosa che gli spettava a lui, in quanto re, lo faceva sentire in colpa.
La carrozza che avrebbe portato Jimin a Seoul arrivò; i due si guardarono l'un l'altro e si baciarono come se fosse l'ultima volta.
"Invierò una lettera a Seoul per avvisare Jungkook." Gli spiegò il maggiore.
Jimin annuì e, dopo un ultimo bacio, si diresse verso la carrozza. Una volta dentro salutò i due alpha con la mano e questi gli risposero allo stesso modo. La carrozza cominciò ad allontanarsi e, quando questa scomparì dalla sua vista, Yoongi rilasciò un lungo e triste sospiro.
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Il moro cercava di concentrarsi su ciò che stava leggendo ma la preoccupazione lo distraeva continuamente. Riusciva solo a pensare a come potesse stare il suo omega, partito da poche ore, durante quel viaggio lungo due giorni.
Aveva paura che Busan potesse aver organizzato un'imboscata, aveva paura per il suo omega. Tutta quella preoccupazione lo aveva portato ad avere il mal di testa.
"Dovresti riposare un po' hyung." Gli disse Suho, che si trovava accanto a lui.
"No, sto bene." Rispose il maggiore, cercando di concentrarsi sulla lettera.
"Non riesci nemmeno a leggere una lettera in pace, lascia che mi occupi io dei tuoi compiti, almeno per oggi." Chiese il castano.
Yoongi sbuffò, ma poi decise di accettare la proposta del fratello. Il minore prese la lettera tra le mani ed iniziò a leggerla. Il moro ne approfittò per andare a riposarsi in giardino.
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Jimin guardava fuori dal finestrino con un leggero broncio, ormai erano passati quasi due giorni, non doveva mancare molto per arrivare a Seoul. E infatti dopo poche ore cominciò a vedere delle case. Riconobbe quel posto all'istante, era arrivato a Seoul.
Una volta davanti alla grande entrata del castello il primo a scendere fu il messaggero, che con sé portava la lettera per informare Jungkook.
Jimin aspettò pazientemente che dentro alla carrozza fino a che un giovane alpha apre la porticina della carrozza per poi allungare la mano verso di lui, così da aiutarlo a scendere. L'azzurro lo ringraziò afferrando la mano e uscendo dal mezzo di trasporto. Le porte del castello erano già aperte e lui semplicemente entrò.
Una volta dentro sentì dei passi avvicinarsi e, girandosi, vide arrivare Jungkook insieme a suo cugino e Taehyung. L'emozione nel vederli fu tanta che l'omega non riuscì a trattenere le lacrime.
Jungkook arrivò per primo di fianco all'omega e subito lo abbracciò, dal suo aroma riusciva a capire che suo fratello stava male; e anche gli altri due omega se ne accorsero, sapevano quanto potesse essere difficile stare lontano dal proprio alpha.
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Yoongi tirò un sospiro di sollievo quando lesse la lettera inviata da Seoul. Nella lettera che teneva tra le mani Jungkook gli comunicava che Jimin era arrivato sano e salvo.
L'azzurro sentì come un peso abbandonava le sue spalle, il suo omega e il suo cucciolo erano al sicuro. Suho trattenne una risata vedendo la faccia di suo fratello, non voleva ridere visto che conosceva bene la situazione. Sapeva che la sicurezza della sua famiglia era una cosa importante per suo fratello.
"Quindi... Come sta Jimin?" Chiese il minore.
"Jungkook ha detto che sta bene, ma emozionalmente no." Sospirò il moro.
"Dev'essere difficile separarsi dal proprio compagno." Constatò pensieroso Suho.
Yoongi si limitò ad annuire, ma ad un certo punto un messaggero entrò rapidamente nella sala del trono; il re si raddrizzò sul trono e il minore rimase con sguardo serio e postura ferma.
"Sua maestà, è arrivata un'altra lettera... da Busan." Informò con nervosismo e preoccupazione il beta.
Fu Suho quello che si avvicinò per prendere la busta, il messaggero fece una riverenza, per poi uscire rapidamente dalla sala. Il minore si avvicinò a suo fratello per consegnargli la lettera, Yoongi la afferrò con un'espressione corrucciata; solo il fatto che arrivasse da Busan lo preoccupava.
Quando venne aperta, Suho vide lo sguardo del maggiore incupirsi maggiormente mentre guardava, confuso, il suo contenuto. Il minore si avvicinò e, proprio come successo al maggiore, la confusione si fece spazio sul suo viso.
"Una Settimana"
Non c'era scritto altro. I due si guardarono, ancora più confusi e spaventati di prima.
"Cosa significa?" Chiese Suho mordendosi nervosamente il labbro nferiore.
"Non lo so..." Sospirò frustrato Yoongi, stringendo la lettera nel suo pugno.
"Credo che dovremmo essere pronti a qualsiasi cosa." Aggiunse il minore.
Yoongi annuì, sapendo che suo fratello aveva ragione, adesso potevano solo pregare e sperare che niente di brutto accada.
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Quasi un mese... scusatemi!!!
Voglio approfittare di questo piccolo spazio per farvi una domanda. Ho ritrovato una mia vecchia OneShot Yoonmin. Non so se pubblicarla o no, voi sareste interessati a leggerla?
Namu~
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My Prince (YoonMin) ➳ Omegaverse [Italian translation]
FanfictionJimin, principe di Seoul, era destinato a diventarne il re ma, essendo omega, non poteva salire al trono; era letteralmente inutile e per di più veniva anche maltrattato da suo fratello minore. Un giorno, suo padre gli si avvicina e gli dice che dov...