XXXIV

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Jimin sorrise ancora mezzo addormentato quando l'odore di caffè e menta arrivò alle sue narici. Si avvicinò di più al corpo del suo alpha che lo stringeva a sé. Lo teneva stretto per paura di perderlo di nuovo.

Yoongi teneva il viso nascosto nel collo dell'omega mentre lo abbracciava da dietro. In quella posizione riusciva a percepire facilmente l'aroma di quest'ultimo.

Cominciarono a svegliarsi, Jimin si girò e i due si guardarono negli occhi; felici di poter stare finalmente insieme dopo settimane, che per loro sembravano anni.

L'alpha appoggió delicatamente le labbra su quelle del minore, unendosi in un delicato bacio che il minore ricambió immediatamente.

"Mi sei mancato..." Sussurrò Jimin ancora sulle labbra del contrario.

"Anche te..." Rispose allo stesso modo il maggiore.

L'alpha infilò una mano tra le lenzuola, posandola delicatamente sul ventre del minore, dove si poteva percepire la leggera curva dei suoi quattro mesi di gravidanza. L'azzurro sorrise, intenerito dalle carezze proprio dove il loro cucciolo stava crescendo; i due non vedevano l'ora di stringerlo tra le loro braccia.

Passarono interi minuti dove la coppia rimase abbracciata; Yoongi approfittò del momento per raccontare a Jimin cosa fosse successo in quei giorni di lontananza. Perché si trovava a Seoul e, quando era stato obbligato ad abbandonare suo fratello a Daegu.

"Hyung, secondo te come sta Suho?" Chiese l'omega.

"Spero che stia bene, non so che farei se gli succedesse qualcosa per colpa mia." Sospirò l'alpha.

"Vedrai che starà bene." Sorrise l'azzurro, per cercare di tranquillizzare il suo alpha.

Dopo qualche altro minuto di tranquillità il cominciò a lamentarsi per la fame, e così i due scesero nella sala da pranzo per fare colazione. Quando arrivarono trovarono Taehyung, Seokjin, Namjoon e Jungkook già intenti a mangiare.

Quando la coppia si sedette, Jungkook consegnò ad entrambi una lettera. La guardarono confusi non sapendo la sua provenienza.

"Viene da Daegu, è arrivata poco dopo l'arrivo di Yoongi." Spiegò il castano.

Jimin e Yoongi si guardarono sorpresi, speranzosi di ricevere notizie da parte del fratello del maggiore. Magari dicendo che erano riusciti a sconfiggere Busan.

Fu proprio il moro ad aprire la lettera e, come sperato, era Suho. Spiegava che purtroppo Busan erano riusciti a distruggere gran parte del castello, ma non avevano perso molti uomini e la gente del regno stava bene.

"Quelle informazioni riuscirono a calmare Yoongi, ma continuando a leggere quella preoccupazione ritornò. Nella lettera il minore dei Min spiegava che le truppe di Busan si erano allontanate da Daegu, per dirigersi a Seoul. Ma Suho, da bravo reggente, aveva già inviato truppe in loro aiuto, per aiutarli contro l'esercito nemico.

"Stanno arrivando..." Sussurrò Yoongi guardando Jungkook e Namjoon.

"Chi?" Chiese Taehyung confuso.

"Le truppe di Busan stanno arrivando." Spiegò il moro.

Tutti nella sala si sorpresero. Jimin istintivamente posò le mani sul suo ventre, come a proteggere il suo piccolo. L'azzurro stava iniziando ad agitarsi; non c'era più un posto sicuro dove andare.

"Ah!" Esclamò Jimin.

Immediatamente l'attenzione di tutti si posò su di lui. Il viso di Jimin si chiuse in una smorfia, sentendo un forte dolore al ventre, e la cosa lo stava spaventando.

"Fa m-male.." Sussurrò con le lacrime agli occhi.

Yoongi rapidamente si alzò per avvicinarsi all'omega, per poi posare una mano sul suo ventre, preoccupato; anche Seokjin si alzò per poi avvicinarsi ai due.

"Rilassati Jimin; agitandoti peggiori solo le cose." Gli spiegò dolcemente suo cugino.

Il minore subito cominciò ad inspirare ed espirare lentamente, il dolore diminuì immediatamente. Jimin sentì delle braccia alzarlo e quindi semplicemente aprì gli occhi per capire cosa stesse succedendo. Yoongi lo stava portando nella loro stanza.

Quando arrivarono, il moro lasciò delicatamente l'omega adagiato sul letto. Un leggero lamento uscì dalle labbra di Jimin; facendo capire all'alpha che il dolore, per quanto non fosse potente come prima, non aveva ancora lasciato il corpo dell'omega.

La porta venne aperta da Jungkook, accompagnato dal medico personale della famiglia reale. Quest'ultimo si avvicinò a Jimin, per poterlo visitare.

"È la prima volta che gli succede?" Chiese.

"No, è già successo una volta. Spiegò Yoongi.

Il dottore guardò i due alpha presenti con sguardo incerto e preoccupante. L'anziano alpha sospirò, preoccupando maggiormente i tre giovani.

"È già successo una volta mi avete detto...Il fatto che dopo sia stato bene non significa che andava tutto per il verso giusto." Cominciò la spiegazione il medico. "La sua gravidanza è una di quelle rischiose e delicate; non deve stare sotto stress, e deve evitare emozioni forti o il minimo sforzo fisico.

Immediatamente Yoongi si sentì colpevole; aveva mandato Jimin a Seoul, e lo stress per la distanza dal suo alpha gli aveva fatto male. Aveva anche saputo di quella notte dove si era svegliato di colpo per colpa delle sue emozioni che aveva sentito attraverso il marchio. Aveva messo il suo omega in pericolo.

Il dottore continuò a spiegare, ma Yoongi non gli prestava minimamente attenzione; talmente era assorto nei suoi pensieri che tutto intorno a lui era diventato silenzioso.

Il rumore della porta che veniva chiusa lo risvegliò dal suo stato di trance. Guardandosi intorno non vide né Jungkook né il medico, erano usciti. Subito il moro si avvicinò al letto, dove si trovava il suo compagno sdraiato con gli occhi chiusi. Yoongi lo guardò e non riuscì a trattenere la lacrima che, indisturbata, scese lentamente lungo la sua guancia.

"Scusami... il nostro cucciolo è in pericolo per colpa mia..." Sussurrò l'alpha sdraiandosi di fianco all'azzurro e semplicemente lo abbracció.

Yoongi continuò a singhiozzare, i sensi di colpa lo stavano consumando; ma delle dolci carezze sul suo collo gli fecero alzare lo sguardo.

"Non è colpa tua." Gli disse il minore. "Tu lo hai fatto per proteggerci." Sorrise Jimin.

"M-ma io..." Il minore lo interruppe.

"Tu volevi solo che noi due fossimo al sicuro." Disse l'omega. "Cosa sarebbe successo se quando Busan ci ha attaccati io fossi stato a Daegu?" Chiese serio Jimin.

Yoongi pensò alle parole appena pronunciate dall'omega; Jimin non poteva correre e per Busan non sarebbe stato difficile ferirlo. Se Jimin si fosse trovato lì durante l'attacco la cosa più probabile è che in quel momento non sarebbe stato lì, vivo, insieme a lui.

Al solo pensiero di poter perdere il suo omega, Yoongi provò un'immensa paura. Il maggiore abbracciò stretto l'omega, che cominciò ad accarezzare i suoi capelli mori per farlo rilassare.

E così i due decisero di rimanere a letto per quello che rimaneva di quella estenuante giornata. Così Jimin sarebbe stato fuori pericolo e Yoongi sarebbe stato pronto a proteggerlo.

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My Prince (YoonMin) ➳ Omegaverse [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora