Erano ormai quasi arrivati a Seoul dopo un lungo viaggio con la carrozza. Jimin era nervoso e preoccupato, rivedere suo fratello dopo così tanto tempo lo spaventava; e questa paura la percepiva anche Yoongi, che però si limitava a rimanere serio e silenzioso.
L'omega vide come la porticina della carrozza veniva aperta e il loro arrivo fu annunciato da un membro della guardia reale di Seoul. L'alpha scese per primo, Jimin lo seguì poco dopo.
Yoongi si incamminò verso l'entrata del castello; proprio dove si trovava Jungkook, che era pronto ad accoglierli. L'azzurro, che camminava dietro al suo alpha, vide due omega fermi dietro a Jungkook: uno era suo cugino, ma l'altro non lo conosceva affatto.
"Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ci siamo visti, fratellino." Sorrise Jungkook, Jimin in risposta abbassò lo sguardo in segno di sottomissione.
"Lascia in pace il mio omega." Ringhiò Yoongi vedendo la soddisfazione nello sguardo di Jungkook per il comportamento del fratello.
"Alla fine ti sei innamorato di mio fratello?" Chiese divertito. "Non pensavo saresti caduto così in basso, Min."
"Stai zitto! Non dimenticare che sono più grande di te, devi portare rispetto!" Gli urlò contro l'alpha moro.
"Tu sei nel mio territorio, sei tu quello che deve rispettare me!" Gli rispose con lo stesso tono il minore.
"Non sono qui per litigare con te." Rispose Yoongi cercando di calmarsi.
"Allora perché siete qui?" Domandò Jungkook con un sopracciglio alzato.
"Meglio parlarne dentro." Si limitò a rispondere Yoongi.
I due re di Daegu si avviarono verso la sala delle riunioni, Jimin conosceva perfettamente quel castello e Yoongi si limitava a seguirlo. Jungkook, prima di addentrarsi nel palazzo si rivolse ai due omega, dicendo qualcosa che Jimin non riuscì a comprendere.
L'alpha minore li guidò verso la nuova sala delle riunioni, che per sorpresa di Jimin non si trovava più nell'ala sud del castello, ma da tutt'altra parte. Al centro della sala si potevano vedere due grandi tavoli: uno con una mappa, sicuramente del regno di Seoul; e l'altro era vuoto, con delle sedie disposte intorno a quest'ultimo.
Ad un lato del tavolo si sedettero Yoongi e Jimin, e davanti a loro Jungkook, Seokjin e lo sconosciuto omega.
"Ora dimmi, perché siete qui?" Chiese quando tutti si accomodarono, Jungkook.
Yoongi sospirò pesantemente. "Ci stanno attaccando." Non aggiunse altro.
"E a me cosa importa?" Chiese disinteressato il castano.
"Stanno pianificando una guerra, Jeon!" Gli urlò contro il moro. " Sai che il regno di Seoul e quello di Daegu sono alleati a causa del mio matrimonio con Jimin, se attaccano noi, attaccheranno anche il tuo regno." Gli spiegò, cercando di farlo ragionare.
"Hai ragione... ma io proteggerò solo il mio popolo." Commentò il minore.
"Jungkook! Due regni sono più potenti di uno." Aggiunse Yoongi.
"Di che regno stiamo parlando?" Chiese poco interessato il castano. "Se è un regno forte... potrei aiutarti."
"Busan" Fu l'unica cosa che aggiunse Yoongi, lasciando gli altri tre sorpresi.
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Quella discussione era ormai finita. Jungkook diede il permesso ai due ospiti di restare nel suo castello per qualche giorno, il viaggio fino a Daegu era lungo ed erano appena arrivati, gli disse che potevano stare nella vecchia stanza di Jimin
Quando il castano avvicinò maggiormente a suo fratello per parlare con lui, notò qualcosa di diverso nel suo aroma, era più dolce e in più aveva anche notato il colore diverso dei suoi capelli.
"Hyung, uscirò un po' in giardino." Avvisò Jimin.
"Va bene, ma fa attenzione." Gli rispose il suo alpha, per poi lasciargli un dolce bacio sulla fronte.
Jimin uscì dalla stanza, camminando per i corridoi iniziò a guardarsi intorno, ricordando i pochi momenti di felicità che aveva avuto quando viveva lì, tra i continui maltrattamenti del fratello. L'omega arrivò ai giardini e si incamminò per il viale adornato dai fiori.
Arrivò davanti ad un laghetto, da bambino giocava spesso con sua madre e il suo fratellino intorno a quel piccolo bacino d'acqua. Un grande sentimento di nostalgia si fece spazio nel suo cuore ricordando i suoi defunti genitori.
"Jimin!" Una voce attirò l'attenzione dell'omega, facendolo girare.
"Jin hyung!" Si avvicinò a suo cugino, e lo abbracciò. "Come stai?" Gli sorrise il minore.
"Tutto bene, come va con il tuo alpha?" Chiese con un piccolo sorriso malizioso.
"Oh... Yoongi hyung è molto... dolce e gentile, e si preoccupa per me." Sorrise innamorato l'azzurro.
"Sono contento." Sospirò Seokjin.
Jimin spostò la sua attenzione da suo cugino al biondo omega dietro di lui; il ragazzo stava a testa bassa e si poteva percepire la sua grande timidezza. Jimin si avvicinò a lui, per poi parlare.
"Ciao, come ti chiami?" Chiese con un dolce sorriso.
"K-Kim Taehyung." Rispose timidamente l'omega.
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Yoongi si diresse verso la biblioteca del castello, sapeva che in questi giorni lui sarebbe stato molto occupato con Jungkook e voleva prendere dei libri per il suo omega, così non si sarebbe annoiato troppo stando da solo nella loro stanza.
Dopo aver preso i libri e averli lasciati nella loro camera, l'alpha cominciò a cercare Jungkook, per continuare ad organizzare i dettagli per la possibile battaglia contro Busan.
L'alpha camminava tranquillamente per i corridoi, diretto verso la sala del trono dove supponeva avrebbe trovato il castano. Ma prima di arrivare, l'alpha sentì come il suo lupo ululava, chiamando il suo omega; l'alfa aggrottò la fronte, un po' confuso. Ad un certo punto sentì un leggero dolore espandersi nel suo petto e in quel momento capì che era il suo omega che lo stava chiamando attraverso il marchio.
Yoongi corse rapidamente verso il giardino, dove sapeva si trovasse Jimin. L'alpha aveva paura che il motivo di quel richiamo fossero le guardie di Busan che lo attaccavano dopo averli seguiti fino a Seoul.
Quando l'alpha arrivò, vide tutt'altra scena da ciò che si immaginava: non c'era nessuna guardia di busan, c'era solo Jungkook insieme a Jimin. Il moro vide la mano del castano chiusa a pugno vicino al ventre del suo omega; la cosa lo fece spaventare e arrabbiare allo stesso tempo, il suo corpo reagì rapidamente e lui corse verso i due, per poi fermare il braccio del minore.
"Non toccare il mio omega." Ringhiò Yoongi, spingendo Jungkook lontano da Jimin.
"Non dimenticare che il 'tuo omega' è mio fratello." Gli rispose il castano.
"Adesso porta il mio cognome, non ha niente di tuo!" Yoongi continuò, usando la sua voce da alpha.
I due continuarono ad urlarsi, stando ad una certa distanza, ma a Yoongi la voglia di colpire quell'alpha non mancava. Il primo ad attaccare fu il minore, e Yoongi non esitò a restituire il colpo. Andarono avanti fino a che uno dei cavalieri di Seoul si intromise, fermando i due re.
Subito dopo, Yoongi prese la mano del suo omega e si diresse rapidamente verso la loro stanza. Jimin aveva le lacrime agli occhi per la paura che suo fratello potesse fargli del male, o peggio, al suo cucciolo.
L'azzurro non riusciva nemmeno ad immaginare che suo fratello potesse fargli del male.
E Jimin ha finalmente conosciuto Tae. Da qui in poi le due storie si collegano. Per esempio la scena accaduta in questo capitolo tra Jungkook e Jimin si collega al capitolo V di My King dal punto di vista di Jungkook.
Namu~
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My Prince (YoonMin) ➳ Omegaverse [Italian translation]
FanfictionJimin, principe di Seoul, era destinato a diventarne il re ma, essendo omega, non poteva salire al trono; era letteralmente inutile e per di più veniva anche maltrattato da suo fratello minore. Un giorno, suo padre gli si avvicina e gli dice che dov...