19. Gringo

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«Scusi il ritardo» esclamo entrando nella classe di letteratura. La professoressa mi osserva stranita, probabilmente ha già capito cosa stavo facendo fino a cinque minuti fa, ma non commenta. E gliene sono grata.

Riconosco Christine in fondo all'aula, allora è vero che seguiamo le stesse lezioni.
Faccio lo slalom tra i banchi fino a raggiungerla. Le ho rimesse le scarpe.

«Dov'eri finita? Pensavamo tutti che fossi morta» mi accoglie mentre mi siedo al banco alla sua destra.

«Ero in infermeria» balbetto sapendo comunque che è una mezza verità. Lo sguardo di Christine non è per niente convinto e lei ovviamente ci tiene a renderlo ovvio.

«Si certo e le labbra rosse e gonfie come le spieghi?» alza gli occhi al cielo divertita. Mi porto l'indice e il medio ad accarezzarmi le labbra ancora sfrigolanti.

Sento le guance arrossarsi e scaldarsi. «Tranquilla, non lo dirò a nessuno». Ridacchio davanti all'espressione divertita di Christine.

Solo ora mi rendo conto del fatto che la mia repulsione nei suoi confronti era dovuta a causa della sua relazione con Santiago, ma adesso, dopo averle parlato riesco a vederla semplicemente come Christine.

«Sei fortunata, sai?» sussurro sperando di non essere sentita dalla prof. La bionda mi rivolge uno sguardo confuso, chiedendomi silenziosamente il perché.

«Sei per metà boliviana, sei fortunata. Se fossi stata bianca al cento per cento ti avrebbero fatto passare le pene dell'inferno» le spiego. Non faccio neanche in tempo a finire la frase che lei sta già annuendo.

Lo sapeva già...

«Ah lo so, ma al cuor non si comanda, no?» credo che fosse più una frecciatina rivolta a me, che il titolo di un film dei primi anni 2000.

«Così dicono» decido di reggerle il gioco e di non fare la parte dell'offesa, come mio solito.

«A proposito di gossip amorosi, tua cugina mi ha confidato una cosa». In un primo momento percepisco solo un pulsante senso di offesa, poi saggiamente decido di ascoltare quello che Christine vuole dirmi e poi in caso ponderare l'idea di uccidere Lupe.

Non è giusto che confidi i suoi segreti a Christine ma non a me...

«Sta uscendo con ragazzo» sussurra al mio orecchio sfruttando il fatto che la professoressa sia girata di spalle. «...un batterista da quanto ho capito».

Un batterista?!

Faccio un veloce passo indietro cercando di capire quando una tipa come Lupe abbia potuto incontrare un batterista. Cavolo, alla casa discografica!

«Alla casa discografica» mormoro mogia, delusa dal fatto di non essermene accorta prima.

Ok, ammetto che io e Lupe ci siamo sentite poco in queste ultime due settimane; ma è imperdonabile che un fatto del genere passi in secondo piano, è un mio dovere saperlo, in quanto cugina della sopraccitata.

«Casa discografica?» domanda curiosa Christine. «Non sapevo cantasse».
Annuisco distratta mentre cerco di ricordare i nomi delle band che usano la sua stessa sala di registrazione.

«Si, ha fatto il suo debutto l'anno scorso. Durante l'intervallo di una partita di basket» mormoro.

È stato davvero un bel momento quello, non solo per il fatto che tutta la famiglia era presente, ma anche perché ho scopato per la prima volta durante quella sera. Non dirò con chi però.

«Wow...» mormora con espressione assorta. «La sua esibizione è quella che è girata per mesi su Tik Tok, vero?» annuisco alla sua domanda arrendendomi. Dovrò chiederlo direttamente a Lupe.

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