20. Smalto bianco cesso

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Dopo la giornata frenetica di oggi non mi sembrava il caso di dare inizio a un festino - come ha proposto più volte il mio caro cuginetto Mateo - così ho trasformato il party privato in una serata cinema.

È una nostra tradizione ormai incontrarci tutti insieme una o più volte al mese per stare insieme. Per tutti intendo ovviamente: io, Lupe, Valerie, Elvira, Mateo, Izar, Andreas, Mathias, Montez e mio fratello...

...Che mio padre al mercato comprò.

Stranamente Lana e Sammy hanno rifiutato l'invito, sostenendo di avere cose più importanti da fare: esistono cose più importanti di un invito a casa mia?

Abbiamo concordato però che fosse troppo presto per integrare anche Christine e Daisy nel gruppo: prima dobbiamo vedere se superano una settimana con i rispettivi boyfriends.

Ovviamente è stata una votazione democratica e diplomatica. Se non contiamo la padella che tenevo tra le mani. Ma quella era una precauzione in caso avessi ottenuto una risposta diversa da quella che volevo.

Vi giuro che non l'ho usata contro nessuno!

Ma tornando al presente, sto facendo i popcorn (che io personalmente odio). Lupe sta riempiendo due caraffe: una con il tè - espressamente chiesto da me - e una di Coca Cola.

«Domani vengo con te in casa discografica, così mi fai conoscere il tuo amichetto», esclamo posando su un vassoio i popcorn insieme alle patatine.

«Domani non devi uscire con Javier?», mi domanda divertita. Nello stesso momento infatti mi arriva il messaggio del sopraccitato in cui mi chiede se alle 16 va bene.

«Ah, già che sbadata». Hana non ti crede nessuno. E meno male che faccio un corso di teatro. «Se non vuoi andarci puoi benissimo dirglielo, non muore nessuno» mi ricorda Lupe con l'espressione di una che la sa lunga quanto il papa.

«No, già l'ho scaricato una volta e malamente», borbotto mentre gli rispondo.
«Lo sai che sembra pietà la tua», cerca di farmi ragionare. «Già, secondo me stai confondendo la pietà, con qualsiasi cosa tu creda di provare».

Senza aggiungere altro esce dalla cucina. Mi siedo sulla sedia più vicina e mi piego sul tavolo. E se Lupe avesse ragione?
Ormai ho capito che Javier non è il ragazzo che avevo immaginato, quindi perché voglio comunque uscire con lui?

Per sperare di essermi sbagliata...
Mi suggerisce una voce dal retro della testa.

No, non è vero. Io non sto usando i sentimenti di qualcun altro per far sentire meglio me. Non sono così stronza, così ipocrita.

«Hana» la voce di Valerie mi risveglia dalle mie seghe mentali. Esco dalla cucina e la raggiungo in salone. La trovo immersa tra pile di dvd. Milioni di dvd. «Che film guardiamo?», mi chiede.

«Non lo so, era tuo il compito di decidere», sbotto mettendomi a carponi per aiutarla a mettere a posto. «Potremmo vedere questo», afferrando la custodia di You Get Me.

«Non è quello con la psicopatica e Nash-fregno-Grier?» chiede mentre impila un paio di cofanetti. Annuisco leggendo i titoli dei film che mi stanno intorno. Ok, forse i film della Disney oggi non servono.

«Oddio il Re leone», ho parlato troppo presto.
Lupe mi frega dalle mani il film in questione come se fosse un diamante da milioni di dollari. «Guardiamo questo», esclama perentoria.

«Ci ha pensato lei», scherzo con Valerie, alzandomi. Le porgo una mano per aiutarla.
«Lo sai vero che rimarremo solo noi tre e gli altri scapperanno di sotto?», domanda Val lasciandosi cadere sul divano.

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