☘PICTURA☘

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<<Un angelo disceso in terra, attorniato da demoni che desiderano la sua disfatta>>

Quel giorno il sole risplendeva su Mora, irradiando il suo calore e l'aria era pulita e sembrava purificare l'animo al solo respirarla. Taehyung si svegliò presto quella mattina, incoraggiato dal bel tempo nel mettersi fin da subito al lavoro. Spalancò le finestre rabbrividendo appena a causa del venticello fresco mattutino e sorrise contento di trovarsi in un luogo tanto tranquillo per una volta, invece di uscire in balcone e vedersi immerso fin da subito nei rumori dei motori, dei clacson e delle voci. Lì invece era tutto silenzioso, pacifico...Gli piaceva, lo faceva sentire in pace con sé stesso. Si lavò e vestì velocemente, con la frenesia di passare a fare colazione. Prese i soliti pantaloni a sigaretta color caramello ed adagiò al di sopra di essi una maglietta bianca a maniche lunghe. Scese le scale quasi correndo ed intravide Seokjin sistemare le pietanze sul banchetto «Buongiorno!» sventolò una mano in aria e lasciò il telefono e le chiavi sul solito tavolo, ricevendo un cenno del capo da parte dell'uomo «Giorno a te, Taehyung! Spero tu abbia passato bene la notte» gli sorrise invitandolo ad avvicinarsi per prelevare qualsiasi cosa volesse tra latte, tè, tisane, succo di frutta e tante altre cose da mangiare «Alla perfezione, fortunatamente» afferrò un piattino che riempì con un cornetto alla marmellata di frutti di bosco accompagnato da un bicchiere d'acqua bollente. Seokjin gli avvicinò il recipiente contenente le varie bustine ed il ragazzo scelse quella al caffè verde «Ti vedo di fretta, vai a lavoro?» annuì mentre prese a divorare la sua colazione «Sono ispirato quest'oggi e ciò vuol dire» prese un sorso per deglutire meglio, storcendo la bocca al contatto con il forte calore «Vuol dire che sarò produttivo, non posso lasciarmi scappare queste giornate»

«Quindi non hai sentito niente stanotte» tornò a sottolineare Seokjin incrociando le braccia la petto e scaricando il peso contro il bordo del tavolo appoggiandocisi, rilasciò l'aria dai polmoni come se si fosse liberato di un peso quando Taehyung, confuso, scosse la testa, facendo muovere le ciocche castane «Ero molto stanco, ho dormito come un sasso» Afferrò la tazza tra le mani soffiando al suo interno per raffreddare la bevanda ustionante, guardandolo con un sopracciglio alzato, non capendo il perché dell'insistenza di quella domanda «È forse successo qualcosa?» domandò preoccupato, riuscendo nel frattempo a bere finalmente senza scottarsi «Ma no» la risata nervosa dell'altro lo convinse ben poco «Solo che c'è un gallo che canta ad ogni ora della notte, è un po' sfasato, pensavo ti avesse disturbato» ridacchiò girandosi per indicargli la crostata alle albicocche e chiedergli se ne volesse un po'. Taehyung rifiutò gentilmente e si alzò, non prima di essersi passato un tovagliolo sulla bocca, per levare qualsiasi residuo di briciole. Fece nuovamente un salto in camera per sciacquarsi i denti e recuperare il suo borsone con la tracolla. 

Ebbe non poca difficoltà ad entrare in chiesa, la messa si era da poco conclusa e gli abitanti del paese si erano tutti radunati al suo interno per assistere alla funzione religiosa, ed adesso si riversavano nella piazza, alcuni si perdevano tra le chiacchiere ed altri si diressero a casa o a lavoro, troppo di fretta per socializzare. Ricevette delle occhiate ambigue ed ai suoi cordiali saluti ne riceveva altri coperti da un velo di sospetto, forse vedere una faccia nuova nel paese era stato leggermente destabilizzante per i più anziani «Oh Taehyung non ci fare caso» fu padre Lee a ridestarlo dai suoi pensieri. Taehyung si girò nella sua direzione sorridendo ed inchinando poco il capo «Purtroppo è molto raro vedere gente nuova da queste parti, ma tranquillo» gli poggiò una mano sulla spalla per rassicurarlo «Saranno molto più aperti, quando vedranno che bel lavoro farai» gli disse di seguirlo e lo portò all'interno dell'edificio, aiutandolo a familiarizzare con l'ambiente «Ieri non ne abbiamo avuto il tempo, guarda» si posizionarono davanti l'altare e Taehyung poté sentire l'odore d'incenso invadergli le narici, arricciò il naso sentendo quanto fosse pungente «Hanno già montato l'impalcatura prima che tu arrivassi ed hanno lasciato lì nell'angolo tutto quello che ti servirà» il ragazzo strinse maggiormente la presa sulla borsa e sorrise nel vedere il bellissimo affresco che gli si parò davanti, non vedeva l'ora di potergli ridar vita con i suoi pennelli. Già da lontano poteva intravedere alcune zone critiche, corrose dal tempo, le quali richiedevano veramente un lungo lavoro. Sospirò preparandosi mentalmente «Mettiti a tuo agio e stai tranquillo, la casa del signore è aperta a tutti» lo lasciò così prima di tornare nel retro, punto dal quale si diramava la piccola casa, adiacente alla chiesa, dove il pastore e suo figlio abitavano. Entrò in cucina mantenendo le mani intrecciate dietro la schiena, vide Jungkook intento a tagliare una mela e gli venne un'idea «Prepara un po' di frutta: mele, pesche, albicocche, quello che trovi; le lavi e le porti al signor Kim e non parlare più del necessario» il ragazzo dai capelli corvini non rispose, annuì soltanto e si mise a lavoro lasciando quella mela che sarebbe stata la sua colazione sul tagliere e che subito dopo venne afferrata dal prete e mangiata a morsi. Sospirò affranto, ma senza darlo a vedere, non voleva ricevere nessuna sfuriata, non gli andava di ascoltarlo, così prese il canestro di frutta pronto e si incamminò. 

𝑳𝑨 𝑩𝑬𝑳𝑳𝑬𝒁𝒁𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳'𝑰𝑵𝑽𝑰𝑺𝑰𝑩𝑰𝑳𝑬 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora