☘IMBREM ☘

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<<Permetti alle spine di cadere e a me di diventare il tuo scudo>>

Il tempo volò. Passò veramente in fretta, così come il sole compì buona parte del suo percorso nel cielo. Giocarono in quel lago, si schizzarono, si bagnarono nuovamente e si purificarono. Lasciarono scivolare via tutto, tutte le preoccupazioni. Jungkook afferrò la mano di Taehyung e si fidò. Gli permise di aiutarlo, di fargli vedere come si potesse galleggiare senza paura ed evitare di affondare. Era un disastro totale, ma il divertimento per quelle ore sorpassò qualsiasi cosa come l'acqua gelata. Non si accorsero dell'ora di pranzo, rimasero a stomaco vuoto, ma con il cuore dall'altro lato pieno. Taehyung continuava a far battute per mettere l'altro a proprio agio e lo toccava come se fosse stata la cosa più fragile del mondo. Gli disse di chiudere gli occhi, di rilassarsi, di ascoltare solo la natura: lo scorrere dell'acqua, il cinguettio degli uccelli, il vento tra le foglie. Poi lo fece distendere su quella fredda superficie, tenendolo da sotto la schiena. Un grande sorriso quadrato si espanse sul volto di Taehyung quando staccò le mani e lo vide restare a galla da solo. Quando Jungkook si accorse di non avere più un sostegno, un po' di paura ed un po' di stupore lo fecero andare a fondo e l'artista lo ritirò nuovamente su tra le risate. 

Vedendo il sole calare in prossimità dei monti più alti, presero giustamente la decisione di tornare a casa. La strada del ritornò sembrò infinitamente più piccola rispetto all'andata. Forse perché la voglia di bloccare il tempo e restare ancora un po' in compagnia era per entrambi molto grande. Lasciarono dietro di loro una scia fatta di gocce impresse sul terreno. Erano bagnati dalla testa ai piedi. I vestiti attaccati pesantemente al corpo davano un fastidio tremendo. Il cielo si dipinse di una sfumatura rosata all'orizzonte e l'aria si freddò improvvisamente «Hai freddo?» la voce preoccupata di Taehyung si fece presto sentire vedendo il corvino stringersi le braccia attorno al corpo in cerca di calore. Tremavano entrambi «Leggermente» quando in realtà avrebbe solamente voluto strapparsi quei vestiti di dosso e metterne di nuovi.

Taehyung storse il naso ed un'idea gli balenò per la mente. Non sapeva se fosse conveniente esternarla, non voleva passare per un qualche pervertito di turno, ma odiava vederlo in quelle condizioni «Perché non passi da camera mia e ti asciughi?» 

Lo vide irrigidirsi leggermente e la bocca fu vuota per un attimo dalla parole «Non lo so, dovrei tornare velocemente a casa, si sta facendo buio» alzò gli occhi al cielo per confermare quanto appena detto. Non avrebbero visto neanche il vicolo se solo non ci fossero state le luci provenienti da dentro le case «Proprio per questo, ti prenderai un bel malanno conciato così» tentennò Jungkook, in effetti si sarebbe potuto scaldar prima se fosse andato con lui. A casa gli sarebbe toccato prendere prima l'acqua dal pozzo, poi accendere il fuoco ed infine metterla a scaldare sui carboni ardenti. Ma aveva sempre un pensiero fisso. Se lo avessero visto gli altri abitanti? Se poi lo avessero detto a suo padre? Sarebbe stata la fine per lui «Hai fatto tanto per me oggi, non è il caso di disturbarti ancora»

𝑳𝑨 𝑩𝑬𝑳𝑳𝑬𝒁𝒁𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳'𝑰𝑵𝑽𝑰𝑺𝑰𝑩𝑰𝑳𝑬 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora