☘EXSULTO☘

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9.

<<Libera la mente da pensieri funesti e lasciati abbracciare dalla vita>>

Non ci volle molto prima che i due arrivassero alla fine di quel sentiero che andava chiudendosi sempre di più. Il rumore dell'acqua che scorreva si fece sempre più forte. La natura sembrava viva. Spostarono qualche ramo e fecero un passo un po' più lungo per liberarsi. Dovettero però fermarsi di colpo quando videro a pochi metri davanti a loro una spaccatura nel terreno abbastanza profonda. Alla loro destra vi era un fiumiciattolo in piena che attraverso una grande cascata si riversava nel lago sottostante «Wow» Taehyung fu estasiato da quella vista. Portò di fatti la macchina fotografica all'occhio e scattò per immortalare il momento. Seokjin aveva ragione; nel punto in cui la discesa d'acqua toccava la grande pozza, si poteva percepire tutta la profondità del lago. Un lago racchiuso tra due speroni rocciosi e più, con gli occhi, si seguiva il suo percorso, più si ci avvicinava ad una spiaggia fatta di erba e fiori. Entrambi si sporsero leggermente per poter ammirare meglio il tutto, potevano sentire delle piccole goccioline d'acqua libere nell'aria scontrarsi con la loro pelle «Ci sei venuto a nuotare qualche volta? L'acqua è così cristallina e limpida» 

Jungkook alzò le spalle e scosse la testa, facendo un passo indietro «Non so nuotare» in effetti se fosse caduto da là sopra non avrebbe avuto scampo. Si riavvicinò al precipizio. Gli occhi incollati sul fondale. Era come se lo chiamasse. Sentì un brivido percorrergli tutto il corpo. Pensò che se fosse saltato tutto sarebbe finito velocemente, non avrebbe più sofferto e quei demoni che assediavano la sua anima se ne sarebbero andati. Non potevano farsene niente di un corpo morto.

«Seriamente?» la voce curiosa di Taehyung lo scalfì poco e niente, continuò a tenere gli occhi fissi sulla pozza d'acqua «Allora il mio prossimo obiettivo sarà insegnarti» ridacchiò il ragazzo, ma non prestò attenzione a Jungkook, poiché continuava a guardarsi attorno e a scattare foto «C'è un picchio, Jungkook, vieni a guardarlo» sussurrò poi quando vide quel piccolo animaletto beccare contro il tronco di un albero poco distante da lì. Non ricevendo risposta, Taehyung si girò ed il suo sorriso scomparve all'improvviso. Mancavano pochi centimetri affinché sotto le scarpe di Jungkook non ci fosse più la terra. Aveva le mani strette in due pugni, talmente forte che le nocche gli divennero bianche. Era evidente gli tremassero le gambe ed aveva il fiato corto.

Allarmato Taehyung lo raggiunse con due grandi falcate e lo afferrò per un braccio, facendolo girare nella sua direzione «Che stai facendo?» si ridestò il ragazzo e sbatté più volte le palpebre per riprendere contatto con la realtà. Guardò velocemente il precipizio e poi rincontrò lo sguardo dell'altro «Niente» usò lo stesso tono di voce frettoloso che si riscontra nei bambini quando vengono colti in flagrante.

Divenne improvvisamente serio l'artista, lo rimproverò con gli occhi «Stavi per saltare, Kook» usò quel nomignolo per addolcire la pillola, ma il ragazzo si ritrovò comunque la realtà sbattuta dritta in faccia e si agitò «No, non è vero, io-» Taehyung fece scivolare la sua mano in quella dell'altro «Vieni allontaniamoci» ma appena mossero il primo passo la terra si sgretolò e Jungkook scivolò via insieme ad essa.

Taehyung non ebbe il tempo di rafforzare la presa che già sentì un grande tonfo nell'acqua. Gli occhi gli si spalancarono e si guardò attorno in cerca di una soluzione. Non era solito abbandonarsi a certi francesismi ma quel giorno gli uscì fin troppo spontaneo «Merda!» si sfilò la macchina fotografica dal collo ed appoggiò la borsa. Il cuore gli batté a mille quando guardò di sotto. Il corvino si agitava, cercando di risalire, ma non riusciva. Cercava di parlare ma ingoiava solo acqua. Si infilò le mani tra i capelli, nervoso ed impanicato. Dovette prendere una decisione e fu quella di saltare. 

L'impatto arrivò prima del previsto, venne scaraventato diversi metri sott'acqua e sentì i vestiti farsi pesanti sul suo corpo. Aprì gli occhi e nuotò per risalire il più velocemente possibile. A pochi metri di distanza vi era Jungkook che continuava ad annaspare in cerca d'aria «Hey, hey!» lo afferrò da sotto le braccia e gli disse di tenersi alla sua spalla con una mano. Ma lo scalpitare dell'altro fece andare giù anche lui improvvisamente. Riemerse nuovamente. Anche se l'acqua era di un freddo assoluto, lui in quel momento, agitato per com'era, non lo sentì minimamente «Non ti agitare o andiamo a fondo entrambi» lo ammonì avvicinandosi a lui e mettendogli le mani sui fianchi per tirarlo su il più possibile «Non rimanere rigido, muovi lentamente i piedi» il viso di Jungkook era stravolto, aveva appena visto la morte passargli davanti «Ecco bravo» lo richiamò «Non guardare giù, guarda me, non staccarmi gli occhi di dosso» e così il ragazzo fece, Taehyung avanzava e lui non smetteva di fissarlo. Leggeva un'immensa fatica su quel volto, l'acqua spesso gli entrava in bocca e si ritrovava a sputarla. Tutto solo per colpa sua, perché era stato così distratto da cadere. Sentì un senso di colpa sempre maggiore crescere in sé mentre lasciava che lo guidasse fino a dove l'acqua diventò più bassa. Si sentì una nullità totale.

«Dovresti toccare qui» annuì solamente, troppo scioccato per rispondere e Taehyung dovette aiutarlo a trascinarsi sulla riva. Si sedette, con l'acqua che gli toccava solo i piedi, al contrario di Taehyung che si coricò del tutto, con una mano sul cuore per riprendere fiato. Si girò a guardarlo per vedere se stesse bene «Tutto okay?» e Jungkook abbassò la testa vergognandosi immensamente «Sì...sì» 

Rilasciò un lungo sospiro l'artista «Mi hai fatto perdere dieci anni di vita» ed il corvino lo guardò veramente dispiaciuto e bisbigliò un semplice "Scusa". Taehyung lasciò che il suo braccio ricadesse per terra, ma il fango schizzò finendogli dritto sul volto. Strizzò gli occhi, disgustandosi oltremodo, si rese conto in quel momento di avere sia la testa che la schiena sporchi «Ma dai» si lamentò e vide come unica soluzione quella di tornare in acqua ed immergersi per pulirsi. A Jungkook venne quasi da ridere nel vedere l'altro spazientirsi poiché i suoi capelli continuavano a rilasciare melma, portando l'acqua a perdere la sua limpidezza. 

Arresosi all'evidenza Taehyung rinunciò ad ogni tipo di pulizia e si sedette a gambe incrociate davanti Jungkook guardandolo «Si può sapere cosa ti è passato per la testa?»

«Non lo so» la voce era bassa, un lento sibilare «Il mio corpo si muoveva da solo, avevo la mente da un'altra parte» si ritrovò ad annuire Taehyung e poi ad allungarsi per prendere la mano di Jungkook. Gli occhi di quest'ultimo scattarono in avanti per quel tocco improvviso e la sua pelle si colorò nuovamente.

Ti guardai e vidi solamente un ragazzo la cui anima era stata tagliuzzata in numerosi piccoli pezzi. Ti osservai ed in me nacque la voglia di prenderli e ricucirli insieme. Mi passarono per la mente tutti gli istanti precedenti ed il mio cuore prese ad agitarsi, a scalpitare più velocemente. Avevo avuto paura, un terrore pazzesco che potesse finire tutto in tragedia. Intrecciai le nostre dita ed accarezzai il tuo viso «Non farti del male Kook, sei un fiore che ancora deve sbocciare»

𝑳𝑨 𝑩𝑬𝑳𝑳𝑬𝒁𝒁𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳'𝑰𝑵𝑽𝑰𝑺𝑰𝑩𝑰𝑳𝑬 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora