25.
Qualche giorno prima, all'insaputa di Taehyung, Namjoon fece visita ad un suo vecchio compagno dell'università, Yoongi. Adesso conosciuto come il Dottor Min. Uno dei più bravi nel suo campo e soprattutto, altamente appassionato al suo lavoro. Non aveva dubbi, Yoongi avrebbe sicuramente aiutato il suo migliore amico. O almeno, lo sperava con tutto il cuore perché non sapeva più dove sbattere la testa con quel ragazzo.
Bussò e fece capolino con la testa all'interno dello studio medico, sperando, dato che si era presentato senza appuntamento, di trovarlo libero e fortunatamente così fu. Yoongi si aprì in un sorriso sorpreso quando lo vide «Hey Nam, che ci fai qui?» poggiò di lato la cartella che aveva fino a pochi secondi prima tra le mani e si accigliò vedendo il viso sconsolato dell'altro che lentamente si andava a sedersi nella sedia di fronte a lui «Non porto belle notizie questa volta»
Yoongi si sfilò gli occhiali per osservarlo meglio e capire dove fosse il problema «Mi devo preoccupare?» e Namjoon strofinò le mani sulle cosce prima di rilasciare un profondo sospiro «Non direttamente, ecco, c'è il mio migliore amico, che...» non trovava le parole giuste, come poteva descrivere quella situazione? «In parole povere, il suo ragazzo si è tolto la vita e adesso lui-» lui beh, Taehyung aveva perso quella tipica vitalità che lo caratterizzava, quel suo sorriso quadrato e la sua capacità di trovare il bello nascosto in tutto «Non è più lo stesso»
Si buttò contro lo schienale della poltrona al contrario di Yoongi che poggiò i gomiti sul tavolo interessato a quella faccenda «Quanti anni aveva?»
«Diciotto»
«Ed il tuo amico?»
Nam rialzò la testa, guardandolo negli occhi «Taehyung? Venticinque» sette anni di differenza, anni che potevano sembrare un abisso, ma che in realtà tra Taehyung e Jungkook non erano mai stati un problema, probabilmente era l'ultimo dei loro pensieri «Non so più che fare, gli ho provato a parlare così tante volte e» alzò una mano in aria indirizzandola verso Yoongi «speravo che tu potessi darmi qualche consiglio per aiutarlo insomma»
Ed il giovane medico annuì, certo, non era una situazione facile, persone del genere dovevano essere trattate con le pinze, bisognava modulare qualsiasi parola, qualsiasi pensiero. Li si poteva distruggere senza neanche accorgersene «Si sta creando un sacco di paranoie, vero?»
«Già» annuì tristemente il più grande «È passato un mese, sembra essere ancora il primo giorno» il pianto non si fermava e la voglia di vivere era scomparsa totalmente. Yoongi si sistemò sulla sedia, aggiustandosi il camice bianco «Purtroppo Nam, succede sempre così, quando una persona cara muore per suicidio, i sopravvissuti si auto-attribuiscono quasi sempre la colpa, sono afflitti da domande senza risposta, si interrogano ossessivamente su come avrebbero potuto aiutare il suicida, possono sentirsi abbandonati o rifiutati dalla persona che è morta, verso la quale frequentemente manifestano forti sentimenti di rabbia mescolati con rammarico e tristezza» gli erano capitati molti soggetti con questo problema ed altrettanti li aveva sotto terapia. Non era facile parlare con loro e più li si lasciava da soli, più tendevano a chiudersi e non parlare. E quella sarebbe stata l'ultima cosa che avessero dovuto fare «La morte è difficile, a volte inspiegabile, e il suicidio è particolarmente difficile da elaborare»
Aveva diciott'anni, era solo un ragazzino e si dispiacque enormemente per quella perdita «Il suicidio sembra una soluzione permanente ad un problema temporaneo, in molti casi, in particolare quella degli adolescenti. Capisco che alcune persone sono così in profondità nella depressione che non possono immaginare di continuare su quella strada. Tuttavia, la maggior parte delle persone che li amano preferiscono tenerli anche in quello stato che rinunciare a avere quella persona amata nella loro vita. E sì, i sopravvissuti hanno spesso sia il senso di colpa che la rabbia e sembrano rimbalzare avanti e indietro tra quelle emozioni molto più di coloro che hanno perso i propri cari in qualche altro modo. Ma hanno anche un minor supporto da parte della comunità rispetto a quelli che hanno perso una persona cara in un incidente o una malattia. È come se il suicidio è uno stigma che è dipinto sulla fronte dei sopravvissuti, così come la persona che si suicida»
Namjoon ascoltò attentamente per tutto il tempo e si stupì del fatto che Yoongi sembrasse star descrivendo esattamente Taehyung ed il suo comportamento in quel periodo «Dimmelo tu, cosa posso fare?» e venne rincuorato dalle parole successive del suo amico «Fallo venire qui, da me, lo aiuterò con piacere»
E finalmente Taehyung aveva accettato. Gli era grato di essersi dato una possibilità. Una nuova chance di vivere a pieno la sua vita. E non lo avrebbe lasciato da solo, sarebbe rimasto lì con lui, al suo fianco, fino a che non avrebbe rivisto il suo vecchio migliore amico. Lo osservava, era titubante, la mano alzata a mezz'aria, indecisa sul bussare a quella porta. Guardò come stringesse la sua collana per poi portarla alle labbra e lasciarle un delicato bacio. Sospirò poi e fece la mossa decisiva.
Si rilassò interiormente, si sedette e si mise ad aspettare. Se lo sentiva, il tempo avrebbe ripreso a scorrere regolarmente molto presto «Avanti» Taehyung entrò tenendosi su, la tracolla sulla spalla e fece un piccolo cenno del capo «Permesso» i capelli divenuti più lunghi gli ricaddero davanti agli occhi «Buongiorno, tu devi essere Taehyung» vide appena il medico abbozzare un grande sorriso ma non osò guardarlo oltre e riportò l'attenzione su i suoi piedi «Sì sono io, buongiorno»
«Vieni accomodati, non farti problemi» e sentite quelle parole avanzò, fino a sedersi quasi timidamente sulla poltrona «Come va?» quella domanda gli fece solo roteare gli occhi ed ebbe l'impulso di rispondergli male, ma cercò di trattenersi, lo fece per Jungkook. Così per la prima volta incastonò gli occhi in quelli di Yoongi «Non va»
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𝑳𝑨 𝑩𝑬𝑳𝑳𝑬𝒁𝒁𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳'𝑰𝑵𝑽𝑰𝑺𝑰𝑩𝑰𝑳𝑬 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Fanfiction[𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀] ⛔18+ ➳Kim Taehyung è un ragazzo di venticinque anni, restauratore, laureatosi in una Accademia di Belle Arti coreana. Indirizzato dal suo maestro, viene chiamato a lavorare nella chiesa medievale di Mora, un paesino all'antica, lo...