12.
<<Sulla terra vi è l'uomo, l'essere più intelligente; oh, verità più errata non poteva esistere>>
Era il giovedì sera, della terza settimana di lavori. Si era fatto tardi, la messa era durata più del previsto, per questo alle undici in punto Jungkook aveva appena finito di preparare la cena. Un semplice brodo di pollo per lui, arricchito con la pasta per il padre. Si asciugò le mani sullo strofinaccio, dopo aver lavato le pentole usate. E si diresse subito dopo nell'ufficio del sacerdote. Bussò leggermente ed aprì la porta il giusto che servisse per far sbucare la testa «Padre è pronta la cena, vi aspetto a tavola» ma l'altro non era della stessa opinione, era rimasta una questione in sospesa e doveva parlarne con lui.
«No, entra un secondo» poggiò gli occhiali da vista sulla scrivania e si alzò spostando la sedia in legno e creando un rumore stridulo che fece storcere il naso al ragazzo. Camminò, fino a ritrovarsi davanti lui «Jungkook, cosa hai combinato?» e sentendo quella domanda, il diretto interessato portò una mano a grattarsi il retro del collo, era confuso, non capiva «Non vi seguo» disse infatti e lo fu ancora più dopo quando sentì le successive parole «È stata bella la gitarella?»
«Gitarella?» ci rifletté su un attimo e poi sgranò gli occhi, incominciando a sudare freddo. Come diavolo aveva fatto a saperlo? Era andato tutto bene, erano passati i giorni senza che succedesse niente e adesso se ne usciva con quella storia. Cercò subito di giustificarsi, non voleva far ricadere la colpa su Taehyung ma in qualche modo doveva pur cavarsela «Cosa? Io- Non è stata colpa mia, lui ha insistito affinché lo accompagnassi al lago, non sapeva la strad-» ma le sue parole vennero bloccate da uno schiaffo sulla guancia sinistra che lo portò a ruotare la faccia di lato. Spalancò la bocca sentendo la pelle bruciare e dovette stringersi le mani tra di esse per evitare di tremare.
Al suo contrario il pastore della chiesa era tranquillo, manteneva un espressione seria, sembrava non potesse esser scalfita da niente e nessuno «Perché sei salito in camera sua?» e lì il suo cuore prese a battere più freneticamente, era spacciato, sotto ogni punto di vista. Provò a fare un passo indietro ma lo sguardo dell'altro lo fece rabbrividire ed immobilizzare sul posto «E-ero bagnato e-e voleva offrirmi una doccia calda e dei vestiti puliti»
«Potevi benissimo rifiutare» fu categorico il padre ed ebbe la certezza che il racconto della signora Kang fosse più che giusto. C'era quindi bisogno di intervenire nuovamente su quello spirito corrotto.
«A-avevo freddo e Taehyung se ne è accorto-» ormai la voce tremava, la gola gli si era chiusa dalla paura e gli occhi gli si erano inumiditi «Da quando in qua lo chiami per nome!» il tono alzato all'improvviso lo fece sobbalzare sul posto ed abbassò il volto, come se volesse sparire in quel momento «Lui è il signor Kim per te!» sapeva di aver sbagliato, aveva ceduto, non lo avrebbe dovuto fare, gli doveva stare solo lontano. Annuì freneticamente con le lacrime che minacciavano di scendere copiose «H-ha ragione Padre»
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𝑳𝑨 𝑩𝑬𝑳𝑳𝑬𝒁𝒁𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳'𝑰𝑵𝑽𝑰𝑺𝑰𝑩𝑰𝑳𝑬 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Fanfiction[𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀] ⛔18+ ➳Kim Taehyung è un ragazzo di venticinque anni, restauratore, laureatosi in una Accademia di Belle Arti coreana. Indirizzato dal suo maestro, viene chiamato a lavorare nella chiesa medievale di Mora, un paesino all'antica, lo...