15.
<<Stringiti a me, ti insegnerò a volare>>
Tornarono in cucina e Taehyung andò verso la grande finestra per spalancarla e far cambiare quell'aria che sapeva fin troppo di chiuso per i suoi gusti «Fai come se fossi a casa tua» tirò in un angolo le tende lasciando il sole ad entrare debolmente attraverso i vetri; le nuvole stavano oscurando buona parte del cielo «Se ti serve qualcosa non ti fare problemi e prendilo» lanciò un'occhiata all'orologio appeso al muro e vedendo come l'ora del pranzo fosse imminente, si premurò di cercare del cibo. Ma trovò poco e niente nella dispensa «Sempre se c'è, ecco. Dovevo immaginarmelo che dopo tre settimane via, ci fosse ben poco da mangiare. Ramen?» si girò con due scatolette in mano ed un sorriso incerto in volto.
Jungkook annuì, gli sarebbe andata bene qualsiasi cosa pur di stare vicino a lui e non perdere un secondo di tempo «Va più che bene» e l'artista recuperò un tegamino portandolo sotto l'acqua corrente e riempendolo «Ottimo» accese il fuoco, ponendolo poi sui fornelli «Kook?» lo richiamò ed il corvino alzò lo sguardo per puntarlo su di lui «Mh»
«Qual è il tuo cibo preferito?» e lì, sentendo quella domanda gli scappò quasi da ridere. Incrociò le braccia al petto e ridacchiò «Stai ricominciando con le domande?» come quella volta che andarono al laghetto Speranza «Probabile, ma fattene una ragione, uscito da qui sarai come un libro aperto per me» aprì la tovaglia distendendola con un colpo di braccia sul tavolo, allargandola per bene.
Jungkook decise di aiutarlo e recuperò i bicchieri, andando ad intuito ed indovinando il ripostiglio esatto «Ficcanaso» lo prese in giro schioccando la lingua sul palato. Taehyung rise appena e scosse la testa divertito poggiando le bacchette al giusto posto «No, anzi è una richiesta legittima. Ti ho fatto entrare in casa mia, potresti essere un serial killer, quindi ho bisogno di conferme per sapere che tu non lo sia»
Si ritrovarono faccia a faccia in mezzo alla stanza. Jungkook con le mani nella tasca della felpa e Taehyung con un sorrisetto spavaldo «Non penso che tu lo possa capire facendomi quel genere di domande» l'artista gli strizzò una guancia per giocare «Invece, è dalle cose più banali che si può ricostruire il perfetto profilo psicologico di una persona» il corvino si massaggiò la parte lesa «Sei sempre il solito» e lo seguì con lo sguardo, notando che fosse andato a vedere a che punto fosse il bollore dell'acqua «Già, lo so» alzò le spalle con nonchalance per poi spegnare il gas e versare l'acqua bollente nei due recipienti per cucinarne il contenuto «Quindi? La tua risposta, grazie» sorrise sornione avvicinandosi a Jungkook adesso poggiato contro il ripiano della cucina «Il cioccolato»
E Taehyung non poté far a meno di ridere lievemente «Chissà perché me lo aspettavo» allungò le braccia ai lati del suo corpo, in un certo senso non voleva lasciarlo scappare e si fece serio «Posso farti delle domande?» e Jungkook corrugò la fronte ancora leggermente divertito anche se il secondo dopo cambiò anche lui espressione «Non me le stai già facendo?»
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𝑳𝑨 𝑩𝑬𝑳𝑳𝑬𝒁𝒁𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳'𝑰𝑵𝑽𝑰𝑺𝑰𝑩𝑰𝑳𝑬 // ᵀᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Fanfiction[𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀] ⛔18+ ➳Kim Taehyung è un ragazzo di venticinque anni, restauratore, laureatosi in una Accademia di Belle Arti coreana. Indirizzato dal suo maestro, viene chiamato a lavorare nella chiesa medievale di Mora, un paesino all'antica, lo...