Capitolo 3: Il sole del mattino

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8 novembre, martedì

Il giorno dopo mi svegliai molto presto. Così presto da vedere già il sole che nasceva. Era splendente come nessun altro...tranne quel ragazzo stupendo dell'altro giorno! ★.★Allora, visto che il mio risveglio si era rivelato in anticipo,mi sedetti sopra alla sporgenza vicino alla mia enorme finestra, aprì la finestra e mi misi a guardare il sole immaginando in che modo passeranno questi 2 mesi in quella bizzarra scuola. Fuori faceva fresco, ma era un fresco rilassante. Arrivate le 07:00 iniziai a vestirmi. Oggi decisi di mettermi qualcosa di più pesante, allora mi misi una maglietta normale con sopra una giacca con la pelliccia morbidosa che mi piace tanto :3, dei jeans e degli stivali. Andai in bagno, mi lavai i denti e la faccia, poi mi feci un codo abbastanza alto visto che i miei capelli sono abbastanza lunghi. Scesi e feci colazione. Papà non era in cucina, di solito lui arriva sempre prima di me. Allora entrai nella sua camera e vidi che stava ancora dormendo. Lo svegliai, lui guardò l'ora e iniziò a correre come un pazzo quà e là. Questa volta era lui quello in ritardo. Riscesi giù e vidi già Kevin e Stefanie. Stefanie stava guardando i cartoni in TV e Kevin, come al solito, stava a suonare la sua finta chitarra elettrica. Ero stufa di quella chitarra, ce l'ha da quando aveva 11 anni e da lì nessuno gliel'ha tolta da mano. Allora iniziai per prima io, ma lo dovevo fare con discrezione. Allora passai davanti a lui normalmente, facendo finta di niente.
Kevin:Ring roung gniawn dawn*i suoi versi quando fa finta di suonare la chitarra elettrica -_-"*

Allora ad un tratto gliela rubai da mano. Lui se ne accorse.
Kevin:Debby! Ridammela!
Io:No devi diventare finalmente un uomo maturo! Hai 16 anni! No 5! Se vuoi suonare la chitarra, suonane una vera!

Allora, dopo la sgridata, gliela ridetti e lui rimase stupito. Prima di andare a scuola accompagnai Stefanie a scuola per parlare con i genitori di quel bambino. Arrivati davanti al cancello chiesi a Stefanie qual'era il bambino.
Io:Stefanie qual'è il bambino?
Stefanie:*non disse niente, ma indicò un bambino biondo insieme a...sua madre credo*.
Io:Ok ora vado a parlarle.

Mi avvicinai alla donna ma c'era troppa folla che mi ostacolava. Rischiavo ogni 5 minuti di perderla, ma poi pensai"ma dai Debby come fai a perdere una donna vestita tutta di rosa shocking?!" Allora non tolsi lo sguardo su quella signora neanche un secondo. Arrivata finalmente, mi avvicinai alla donna.
Io:Mi scusi lei è la madre di Jonny?

La donna indossava degli occhiali da soli tigrati, una giacca e una gonna fino a mezze cosce stretta color rosa shocking e delle scarpe tigrate.
???:Si, qualche problema?

La donna mi rispose con una vanitosità che odiavo a morte.
Io:Volevo solo dirle che suo figlio l'altro giorno ha offeso mia sorella.
???:Non è possibile! Il mio Jonny non direbbe niente di offensivo a nessuno!

All'improvviso, vicino alla donna apparse...Beth?!
Beth:Mamma! Vicino a questa prigione minorile non c'è neanche un negozio di scarpe! Andiamo via!
Io:C-Cosa?! Beth?!
Beth:Cosa?! La novellina?!
Beth e io:CHE CAVOLO CI FAI QUI?!
Io:Sono venuta per avvisare tua madre che tuo fratello ha offeso mia sorella!
Beth:Non è possibile mio fratello non direbbe niente di offensivo a nessuno!
Mamma Beth:È la stessa cosa che ho detto io!
Io:Comunque se dovesse risuccedere riverrò da voi.
Beth:Comunque non mi stupisce che Jonny abbia detto qualcosa al contrario di quella bambina...
Io:...che cosa scusa...?!
Beth:Lo vedi come è banale quel suo vestito! E poi, gioca ancora con le bambole...
Io:1) Il suo vestito lo aveva fatto mia madre con le sue mani prima di andare via,e lei non si offende!;
2) È ovvio che gioca con le bambole è una bambina!
Ora, se il tuo Santo fratello non smette di prendere in giro mia sorella, prenderò provvedimenti!

Salutai Stefanie e me ne andai a scuola. Mentre stavo camminando cercavo di capire dove avevo trovato il coraggio di rispondere a qualcuno in quella maniera...

Diario di una sognatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora