16 novembre, Giovedì
Era il giorno della verifica ed io avevo proprio paura di andare a scuola. Mi svegliai e c'era Stefanie sul mio letto che stava ancora dormendo. Mi vestii e la svegliai.
Io:Stefanie svegliati.Stefanie si stiracchiò e si strofinò gli occhi. Poi mi sorrise.
Io:Dai andiamo a vedere se papà e Kevin sono arrivati.Io e Srefanie scendemmo. In cucins non c'erano. In camera da letto di papà. Non c'era. Nella camera di Kevin. Non c'era neanche lui.
Io:Stefanie sono preoccupata.
Stefanie:Non lo devi essere...
Io:E perchè? Dove sono?Non rispose e se ne andò in camera sua. Io e lei facemmo colazione. Prima di andare a scuola accompagnai Stefanie. Davanti al cancello.
Io:Ci vediamo oggi.*le feci un sorriso*Stefanie mi abbracciò e se ne andò. Io la salutai da lontano. Andai a scuola. Davanti all'aula.
Amber:Allora? Sei pronta per la verifica?
Io:Non lo so, non mi ricordo niente...
Michael:Vedrai che andrà bene!
Io:Si, c'erto...Entrammo in classe e il professore Grinflin ci stava già aspettando con le verifiche in mano.
Prof. G:Mettetevi seduti, separate i banchi e non parlate!Tutti facemmo come il professore ci ordinò. Ero super agitata, avevo paura, pregavo perchè la verifica andasse bene...non sapevo se ce la potevo fare. Il professore passò tra i banchi a consegnare le verifiche. Arrivò a me e mi dette il foglio. Lessi sopra"argomento:Penisola Scandinava". Io in quel momento mi stavo chiedendo perchè cavolo ripassai la Russia?! Ovviamente ripassai anche la Penisola Scandinava, ma con l'ansia che avevo, per me non era facile ricordarmela. Non ci posso fare niente, sono una smemorata cronica! Guardavo tutte quelle frasi e mi sembravano sono un brodo di lettere. Non riuscivo a ricordarmi niente, ma feci tutto il possibile per completare almeno una frase. Ebbi molte difficoltá a rispondere a quelle domande. Dopo passarono 2 ore.
Prof. G:Ragazzi consegnate la verifica!Io avevo paura di consegnarla:c'erano un sacco di correzioni fatte da me e dalla mia insicurezza...ma poi decisi di consegnarla lo stesso. Poi ci fu il suono della campanella che mi liberò dall'ansia. Io, Amber e Michael uscimmo e facemmo merenda.
Michael:A voi come è andata la verifica?
Amber:Normale...Io non dissi niente.
Michael:A te Debby?
Io:Si, Si...bene...Poi andai da Andrew.
Io:Ciao Andrew!
Andrew:Ciao Debby. Com'è andata la verifica?
Io:Non lo so...credo...non bene...
Andrew:Va bè potrai sempre recuperare se non andrà bene...
Io:Con l'interrogazione peggiorerei solo le cose. Comunque che facciamo oggi?Iniziammo a parlare. Poi le Barbie riniziarono a parlare di me.
Avery:Beth! La novellina sta di nuovo parlando con Andrew!
Beth:Allora non lo vuole proprio capire che deve stare lontano da Andrew!Beth prese di nuovo un foglio, ci scrisse sopra e me lo buttò addosso. Mi riarrivò un foglio in testa. Lo lessi:
"Forse non hai capito che se non stai lontana da Andrew ti rovinerò la tua collana e cioè la vita! Ritroviamoci Giovedì prossimo nel cortile della scuola verso le 18:00(oggi non posso devo farmi la manicure...). Non mancare e non dirlo a nessuno.
_La tua peggior nemica_
Io mi guardai in torno, ma non c'era nessuno. Non avevo altra scelta. Dovevo recuperare la mia collana o la mia vita sarebbe rovinata!
Dopo l'intervallo ci fu l'interrogazione di Matematica.
Prof. M:Oggi interrogheremo...Preskot, Debby Preskot.
Io:Oh no! Accidenti!
Prof. M:Preskot, dimmi il Teorema Euclide.
Io:Ehm...ohm...Accidenti era proprio quello che mi ricordavo di meno! Ma poi Amber mi salvò la vita. Iniziò a suggerirmi ed io iniziai a ripetere quello che diceva.
Prof. M:Mmh, bene Preskot. Ora passiamo avanti.
Io:Grazie infinite Amber! Mi hai salvato la media!
Amber:Di niente.Il resto dell'ora era stranamente non strana e non stranamente noiosa (scusate se vi faccio un pò confondere). Poi ritornai a casa e finalmente ritornarono Kevin e papà, ma a casa mancava ancora Attila. Entrai a casa e abbracciai Kevin e papà.
Io:Dov'eravate andati?! Perchè non mi avete avvisata? Perchè ci avete messo così tanto tempo?!
Kevin:Ehi calma enigmista! Comunque non ti preoccupare andrà tutto bene...
Io:Si può sapere che cosa voreebbe dire"andrà tutto bene"?!Kevin mi abbracciò.
Kevin:Sii forte...*mi sussurrò*Kevin salì sopra in camera sua mentre io rimasi immobile. Poi papà si avvicinò al tavolo.
Papá:Ehi Debby, siediti di devo parlare...Io mi sedetti.
Papà:Senti Debby, lo sai che io durante la giornata non sono mai a casa per motivi di lavoro...
Io:Si
Papà:E mi dispiace. Addirittura non ho avuto il tempo neanche per chiederti come stanno andando le cose a scuola, se va tutto bene insomma...
Io:*stetti ad ascoltare*
Papà:Allora, come va?
Io:Oh, bene non ti preoccupare...
Papà:Scusami se ti senti un pò in imbarazzo, lo so non abbiamo mai parlato mai da soli, da quando tua madre...
Io:*gli presi la mano, stava per piangere...*Non ti preoccupare papà. Puoi anche non dirlo...
Papà:Eh, no e perché tu parlavi solo con lei...
Io:Lo so. Apprezzo che tu ti preoccupi per me. Grazie papá.Gli detti un bacio nella guancia e salì in camera mia.
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Diario di una sognatrice
Ficción GeneralQuesto libro parla di una ragazza di nome Deborah Flory Preskot, ma tutti la chiamano semplicemente Debby. Debby ha 14 anni e va in 3° media. Cambia scuole molte volte perchè suo padre cambia residenza per motivi di lavoro. Un giorno però Debby va i...