Capitolo 22: Una competizione in palestra

80 8 0
                                    

Io mi stesi sul letto. Non stavo pensando a niente, perchè confusa. Non riuscivo a capire che cosa stava succedendo. Inanzitutto:

-Amber e Michael sono infastiditi e credo proprio che non mi vorranno parlare per un bel pò;

-Andrew ed io non usciremo più, questo è poco, ma sicuro;

-Beth ce l'ha a morte con me e finchè non si vendicherà la sua anima non starà in pace;

-Ho perso per sempre la collana di mia madre;

-Tutta la scuola pensa che abbia incolpato Beth dell'incendio;

-Attila non sta bene;

-Papà, Stefanie e Kevin non mi parlavano più.

...non poteva andare peggio. Rimasi fino alle 23:46 a NON pensare. Non riuscivo a pensare a niente dai troppi problemi che dovevo risolvere. Poi andai a dormire e come al solito non riuscii a dormire. Arrivarono le 05:00 ed io non avevo ancora chiuso occhio. Poi pensai alla poesia che mi recitava mia mamma per farmi addormentare. Di solito si usano le canzoni per far addormentare i bambini, ma vi ripeto che lei era molto speciale...

"I pericoli sono ovunque,ovunque io vada,
ma se non avrò paura,la fortuna mi sorriderà sempre.
Sono come la speranza:gentile ed infinita.
Il mattino sta per arrivare, ed io non mollerò fino a che non farà di nuovo sera"

Adoro le poesie, come adoro disegnare(e se dico"come adoro disegnare fidatevi, è il massimo). Lei era una poetessa e scriveva dalla mattina alla sera poesie su poesie, fogli scritti su altri fogli scritti (non so se ha senso, però l'ho voluto lo stesso scrivere). Dopo aver recitato quella poesia, mi addormentai di colpo, come se non ci fosse un domani.

P.S.

Credo che ci sto prendendo anch'io la mano a scrivere poesie;)

                  25 Novembre, Sabato

Mi svegliai. Non mi volevo proprio alzare. Cercavo di alzarmi, ma non ci riuscivo, allora mi buttai a terre DA SOLA con forza per svegliare il resto del corpo. Uscii dalla mia stanza. Sentii ad un tratto il rumore delle chiavi dentro alla serratura. Scesi di fretta e furia e andai a controllare. Stefanie, papà e Kevin stavano andando a visitare Attila. Allora decisi di cercare di scordarmi tutto con una bella doccia calda. Dopo fatta la doccia mi preparai la colazione. Mangiai, andai a vestirmi e uscii per andare alla fermata del bus. Arrivai a scuola e...Michael e Amber non erano davanti al portone della scuola. Entrai in classe e tutti mi guardavano minacciosamente. Arrivai dentro alla classe. Amber e Michael avevano cambiato posto. Io mi misi al mio solito posto visto che avevo intuito che loro avevano cambiato posto per non parlarmi. Le prime 2 ore erano molto noiose. Si passò all'intervallo. Non sapevo dove andare perchè ogni volta che mi sedevo da qualche parte, la gente mi guardava male. Allora trovai un angolino del muro. Mi sedetti lì. Era stretto, ma almeno nessuno mi notava per poi darmi una fulminata con gli occhi. Passammo alla 3° ora:Motoria. Un pò di sport mi avrebbe distrata un pò. Andammo in palestra e la professoressa ci aspettava seria vicino a delle corde per arrampicarsi. Già avevo capito lo scopo delle corde.
Prof. A:L'attività di oggi è molto semplice:dovete arrampicarvi in queste corde fino ad arrivare in cima, poi riscendete lentamente. Vi dividerete in 2 file. Mi raccomando, questa non è una competizione!

Ogni volta che ci dovevamo dividere in 2 file, tutto per noi era una competizione. Non basta solo dirlo che non lo è.
Prof. A:Vediamo chi saranno i primi...Johnson con Preskot.

Ecco, perfetto! Già non mi piace iniziare gli esercizi per prima, poi mi mettono anche contro la mia migliore amica...(?)amica... (?)...compagna di scuola...(?)...conoscente....(?) Va bè insomma quello che eravamo in quel momento di disagio! Comunque io non so arrampicarmi, non mi giudicate ma...neanche negli alberi. Prima di iniziare Amber mi guardò con uno sguardo fulminio e salì. Io rimasi a guardare la corda e poi Amber che si arrampicava per vedere come si faceva. Io ero terrorizzata.
Prof. A: Preskot! Salga,su!

Io stavo sudando dall'ansia, ma poi presi il coraggio.

Diario di una sognatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora