La Fanciulla Prediletta

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Era d'oro della stregoneria.

Famiglie di stregoni vivevano sparsi per l'intera isola dell'Impero nipponico dell'epoca.
Clan di nobili dinastie mandavano i loro figli maschi con tale potere nelle scuole per imparare la stregoneria, ovviamente con una base che seguisse le ideologie della famiglia.

Buone o cattive che fossero.

Ma oltre agli uomini di casa, anche le figlie potevano esercitarsi con tale magia, sempre se ne erano capaci. Rimanevano però soggiogate nella loro stanza a studiare privatamente dal fratello, maggiore o minore che fosse, o dal padre.
Non potevano conoscere altri stregoni dato che loro, in base al nome di famiglia, venivano date in sposa a uomini di potere: nobili, imperatori o, ancor meglio, stregoni di grande fama.

Infatti nell'antica provincia di Hida, viveva una famiglia nobile che portava il nome di Kiku. Lo stesso del fiore sacro del paese: il crisantemo.
Non era uno stregone il padre, né tanto meno la madre, ma avevano dato al mondo dieci figli maschi con tale potere e infine anche una figlia: Mitsuko.
All'inizio non sapevano come comportarsi ma, con gli anni che cresceva, il padre trovava che con lei sarebbe riuscito ad arrivare al tanto desiderato posto da governatore.

La pelle candida, di un rosa tenue, pura, donava a quella ragazza una bellezza mai vista prima.
Gli occhi scuri, pur essendo a mandorla, erano così grandi che quasi non sembravano esserlo e, a differenza di molte altre ragazze in giro per l'Impero, aveva quel ponte del naso tra gli occhi che di profilo donava una visione a tratti divina.
Naso esile, all'insù, piccolo; labbra delicate quasi carnose, diverse dalle fine e quasi invisibili delle altre ragazze; e capelli morbidi, lisci, lucenti, di una tonalità di castano scuro. Pareva non essere la figlia legittima della famiglia quando invece era il contrario.
Proprio per queste sue divine caratteristiche che il padre ne andava fiero, proteggendola come se fosse il suo più grande tesoro.

I fratelli più del padre erano protettivi.
Proprio perché erano diventati degli stregoni, erano loro incaricati a trovarle marito, mentre il padre cercava per quanto riguardava la politica - anche se sapeva che darla in sposa ad una persona senza tali poteri era quasi cosa sprecata, inutile.

Come poteva dare in moglie una donna che risplendeva di luce propria ad un uomo quasi del tutto inadeguato in quel periodo che brulicava di stregoneria?

No, non era solo un modo di dire. La ragazza infatti aveva la capacità di creare luce, usarla come più voleva e controllare quella che teneva in vita gli esseri viventi della terra.
In molti volevano possedere tale potere maledetto proprio perché era visto come uno dei più potenti e, in base a come lo si usava, poteva portare la vita come anche la morte.
Rigenerativo o distruttore.
Era un'umana, a tratti una dea.

Le giornate di allenamento e studio nella sua camera le passava insieme al maggiore dei fratelli: Daisuke Kiku.
Capelli corvini tenuti lunghi e raccolti con un nastrino blu notte, il kimono del medesimo colore ricamato con fantasie color oro e occhi talmente neri che non si capiva dove finissero le pupille e iniziassero le iridi.
Da quello che sentiva la sorella, il ragazzo ormai uomo era molto ambito da tante ragazze.
Cortese e sorridente, a tratti misterioso e poco loquace. Con il suo sguardo penetrante e serio poteva stendere qualsiasi donna ai suoi piedi.
Non che ne fosse innamorata, ma pure Mitsuko trovò dell'affascinante nella figura del fratello più vecchio di undici anni.

<<Onii-sama>> lo chiamò la fanciulla dopo aver concluso un altro libro imprestato da studiare.
<<Dimmi sorella>> le concesse la parola Daisuke, notando però quanto gli occhi della giovane ragazza fossero stanchi.
<<Mi piacerebbe staccare un po' dai libri... almeno oggi...>> provò timida a chiedere al fratello, che spesso e volentieri le lasciava tregua solo nelle ore dei pasti e del sonno.
Non si era mai azzardata a chiedere una cosa del genere e sapeva che se Daisuke l'avesse presa male, per lei non ci sarebbero state altre ore di pace dallo studio.
D'altro canto, se lei era terrorizzata della risposta negativa, il fratello era preoccupato per la sua salute.
Aveva letto che chi possedeva tale energia, e quindi essere uno stregone di grado speciale, più si stancava e più diminuiva il suo potere.
Non era allenata quanto lui, non passava le giornate tra una missione e l'altra, e quindi stancarsi per lei era quasi subito inevitabile.
<<Certamente sorella... Vuoi fare una passeggiata con me ai giardini?>> propose il fratello inserendo le mani nelle maniche, notando quanto il volto della ragazza si fosse illuminato.
<<Assolutamente! È una buonissima idea. Ma avevo sentito che oggi in centro, da stamattina fino a questa notte, ci sarebbe stata una cerimonia al tempio...>> quasi sussurrò quest'ultima parte, pensando di dire una grande cavolata.
<<Quale?>> chiese il fratello, sperando che la sorella rinunciasse all'idea di andarci.

The Cursed Light [Sukuna X OC] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora