The Cursed Light [Sukuna X OC]

La Luce dei Tristi Ricordi

<<Credo che la famiglia si riunirà un'ultima volta>>.

Mitsuko si stava divertendo nel vedere come uno dei suoi fratelli maggiori si fosse preparato a combattere facendo nascere dalla sua stessa energia maledetta una maledizione.
Si preparò di fronte alla scalinata, guardando dall'alto i quattro uomini salire con determinazione e superiorità i gradoni che portavano al santuario, con gli occhi rivolti in alto come per sfidare la posizione che loro fratello e sorella avevano rispetto a loro.
Il primo, Hideaki, stava davanti agli altri tre ragazzi come per proteggerli nel caso gli altri due volessero attaccarli.

<<Ma guarda chi si rivede! - alzò la voce Daisuke sorridente, pavoneggiandosi davanti ai suoi fratellini aprendo le braccia - Gli eterni ultimi. Coloro che sacrificherebbero la loro stessa vita per il padre che mai li aveva ascoltati>>.
<<Per quante colpe avesse nostro padre, noi comunque siamo sempre rimasti dalla sua parte... Assassino>>.
Sui loro volti si capiva quanto volessero vendicare la morte del loro padre.
Sapevano che era stato lui fin da subito e per questo, pur sapendo di essere tutti e quattro svantaggiati, con la testa alta volevano portare giustizia.

<<Hai ucciso nostro padre->>.
<<L'ho ordinato io stessa>> si mise in mezzo Mitsuko, proteggendo con il suo stesso corpo il fratello mortale.
No, non era stata lei ad ordinarlo. Sapevano entrambi che Sukuna lo voleva fuori dai giochi fin dal primo giorno che si incontrarono, ma essendo sempre stata la sua moglie devota ogni cosa che l'uomo ordinava era anche per volere suo.

Sukuna voleva morto il loro padre, non lo disse a Mitsuko fino a quel giorno che arrivarono gli altri fratelli e lei accettò lo stesso la realtà dei fatti, anche perché sì: lui era l'uomo che fece star male sua madre.

Anche se tutto intorno a loro era caduto nel caos più totale, Mitsuko non sembrava badare la cosa.
Il suo sguardo impassibile, schiena dritta e petto gonfio, testa alta e gli occhi, annoiati e pieni di disgusto, guardavano in basso in direzione dell'ultima parte di quella che dovrebbe essere la sua famiglia, di quelli che dovrebbero essere gli ultimi figli che la madre ebbe con quello che effettivamente non era il suo padre.
<<Ho chiesto io che venisse ucciso>>.
<<Oh... Sappiamo invece che non è così, sorellina>> parlò serio Hideaki, che si bloccò a qualche gradino di distanza dalla ragazza.
Lei, nel frattempo, continuò a rimanere immobile davanti a loro.
<<E sappiamo anche che i nostri fratelli hanno fatto la stessa fine - alzò adesso lo sguardo verso la sorella - E perché? Perché devi seguire Sukuna?>>.

Mitsuko si meravigliò.
Per la prima volta non sentì chiamare "mostro" suo marito dai fratelli.
Akio, Natsu, Shiro, Shun e Daichi, subito lo avevano attaccato verbalmente, mentre loro no.
L'unico che parlava era Hideaki, ma gli altri tre fratelli rimanevano tranquilli dietro di lui e guardarsi in giro come se niente stesse accadendo... Quando in realtà c'era il casino più totale.

<<Tu lo ami, giusto?>> chiese tranquillo Hideaki.
<<Sì>>. Era convinta della sua risposta, quindi non c'era motivo di esitare.
<<Sì ma lo hai amato fin dall'inizio oppure c'è voluto del tempo?>> domandò ancora.
Questa volta però Mitsuko non rispose. Non perché non lo sapesse, ma più che altro non riusciva a capire dove volesse arrivare.
Il fratello salì qualche altro gradino, continuando a guardare dritto negli occhi della mora.
<<Se non rispondi, potrei pensare che la seconda opzione sia quella giusta... Ma allora perché? Mi domando... Perché hai continuato a seguirlo pur sapendo che ti tradiva e non ti portava rispetto?>>.
<<Semplicemente perché abbiamo parlato e ci siamo giurati un'altra volta fedeltà>>.
<<Ma sai che la fedeltà non si crea da una seconda chance?>>.

<<Non ascoltarlo, Mitsuko>> sussurrò Daisuke, mettendosi in quel momento lui davanti alla sorella. <<E con questo, dove volete arrivare?>>.