The Cursed Light [Sukuna X OC]

Sentimenti ancora Incompresi

Era tornato quasi dopo l'ora di pranzo.
Quando varcò la porta del suo santuario, lo Stregone era certo di ritrovarsi Mitsuko seduta di fronte al suo altare.
Sicuramente poteva trovarla intenta a leggere uno dei grossi manuali da lui scritto oppure rubati da altri stregoni uccisi con le sue stesse mani.

Ma non c'era.

Era diventata fredda e silenziosa quella stanza.
Le piccole maledizioni che vedeva scorrazzare da ogni dove, quel giorno non si fecero nemmeno vedere.
"Può darsi li abbia cacciati di casa" pensava il ragazzo arrendendosi al fatto che Mitsuko non sarebbe mai cambiata: lei era per la vita, giusta o cattiva che fosse.

<<Sarebbe una moglie fantastica se solo...>>.
Si bloccò.
Come un lampo a ciel sereno, nella sua mente balenarono tutte quelle scene consumate con la lussuria di quella donna conosciuta solo da una settimana.
Lo stava mangiando quella sera, e stessa cosa lui con lei.
Come poteva dire di no ad una donna che sia esternamente che interiormente sapeva come comandare? Lui voleva avere al suo fianco una moglie che credesse più in se stessa, che sapesse cosa voleva... e non una silenziosa e "pro alla vita" come Mitsuko Kiku che solo da quando lo aveva conosciuto iniziò a vivere più liberamente.
Tornò ai suoi passi per andare a controllare se fosse in camera da letto sua moglie, notando però sopra un mobile un vaso pieno di cenere.
Lo guardò, convinto ci fosse un'orchidea bianca che giorni fa Mitsuko aveva portato a casa.
<<Saranno state le maledizioni. - lo fissò, scrollando poco dopo le spalle con fare menefreghista - Meglio così, un fiore in meno>>.
Attraversò il corridoio che portava alla camera matrimoniale, varcando la porta.
<<Mitsu->>. Ma non c'era nemmeno lì.
Iniziò ad innervosirsi, andando poi in biblioteca a controllare. Ma nemmeno in quel luogo era presente. C'era però un piccolo pezzo di foglio con scritti alcuni titoli di manuali con accanto un argomento.
Lo lesse e notò quanto in quei giorni Mitsuko avesse studiato.
Come creare maledizioni, aumentare l'energia maledetta, dominare il proprio potere, contenere il proprio potere, Energia Maledetta e come possedere quella degli altri. Tutto quello che a lui interessava, la ragazza a quanto pare aveva già studiato o stava.
<<Almeno è utile in qualcosa>> rise, mettendo di nuovo il foglio sopra al tavolo.
Tornò nella sala principale, la chiamò ancora una volta ma il silenzio continuava a predominare in quel santuario.

Sembrava essere tornato al mese scorso, quando ancora non si era sposato. Solo.

"Potrei tornare da lei" pensò di nuovo a Momoe, ma si ricordò che quel pomeriggio sarebbe dovuta andare insieme ad altri suoi discepoli alla scoperta di altri villaggi suoi nemici.
Così decise di optare per lo studio, unica cosa poco faticosa dopo il moto avuto quella mattina insieme all'amante.
Cercava in tutti i modi per togliersi quelle scene dalla mente, ma più ci provava e meno si concentrava su quelle parole scritte sui suoi libri.
Se ne andò in camera coi manuali, distendendosi poi sul pavimento continuando a fissare il soffitto sopra di lui.
Non sapeva che fare. Non c'era nessuno nel suo santuario e, per la prima volta, provò solitudine...

Per quanto non la sopportasse, in fin dei conti Mitsuko gli stava riempiendo quei vuoti presenti nella sua vita.

Chiuse per un momento gli occhi ma, non appena li riaprì, si rese conto che alla fine aveva dormito fino quasi l'ora di cena.
Si alzò convintò che fosse arrivata Mitsuko, ma non appena tornò alla sala principale si sentì di nuovo solo.
Non capiva dove fosse andata sua moglie, anche perché non usciva per così tanto tempo, ma subito percepì una strana sensazione di gelosia insensata che non l'aveva mai preso prima d'ora.

Si pizzicò, cercando di tornare in sé.
Come poteva una donna del genere far provare quei sentimenti a lui?

A lui, per l'appunto.