Le ore passarono e finalmente arrivò la notte.
Non tanto per Mitsuko, perché ormai per lei era diventato un appuntamento abituale sin da quando aveva memoria, ma per Sukuna era come se fosse arrivato il tanto atteso momento che sembrava aspettasse da secoli. Quando in realtà gli bastava osservare la moglie il mese scorso.Quella sera, a cena, Sukuna mangiò più velocemente del solito, sempre osservando quella che finalmente riconobbe essere sua moglie in tutto e per tutto. Lei invece rimaneva composta, sorseggiando il brodo dalla sua ciotola.
<<Sei troppo lenta, donna>> la osservò il ragazzo dopo aver finito da 5 minuti la sua cena.
Mitsuko, invece, tranquillamente osservava Ryōmen mentre si portava il suo cucchiaio alla bocca. <<Non è che forse sei tu che sei stato troppo veloce?>>.
<<No. Non è vero. Non è che sei tu in ritardo per il rituale?->>.
<<Senza offesa, Ryōmen. Per la prima volta in tutta la mia vita mi porti ad essere agitata per un rituale che fin da piccola ho sempre fatto. Dovresti rilassarti->>.
<<Sono le nove di sera!>>.
Mitsuko rimase stupita per tutta quella specie di preoccupazione che suo marito aveva nei suoi confronti. Da un lato ci rise sopra, ma dall'altro voleva solo zittirlo e farlo calmare.Anche perché, facendo così, non rendeva semplice la situazione.
Passò tutto il pomeriggio a pensare cosa sarebbe accaduto se Sukuna avesse scoperto, molto prima dell'ora prestabilita, quello che sarebbe dovuta andare a fare.
Non le andava a genio, ma era quasi vincolata nel farlo anche perché questo rituale era quasi un suo toccasana, cibo per la propria maledizione. Senza quel rituale a quest'ora sarebbe già morta, il suo potere sarebbe stato compromesso oppure, peggio ancora, sarebbe stata sucube della sua magia.
Ma di questo Mitsuko non ne sapeva niente, anche perché non saltò mai un rituale in tutta la sua vita. Con la febbre o no, lei era sempre pronta per essere baciata dalla luna.<<Quindi? Ripetimi cosa andrai a fare?>>.
<<Non ti ho mai spiegato cosa sarei andata a fare->>.
<<Mitsuko. Sono tuo marito e ho il pieno diritto di sapere->>.
<<E io sono tua moglie. E ho il pieno diritto di non dirti niente finché non lo vedrai con i tuoi stessi occhi. Un conto è se tengo tutto segreto senza farti vedere, un altro è tenerti tutto allo scuro finché non vedrai... Ti ripeto che non ti ho vietato di assistere>> spiegò al ragazzo che comunque rimase un po' titubante alla cosa.
<<Capito Ryōmen?>> chiese la fanciulla avvicinandosi al suo uomo pur restando seduta, cercando di estorcere da quel suo volto offeso una conferma.
<<Ryōmen->>.
<<Ho capito. Va bene, Mitsuko. Ma durante il rituale, voglio lo stesso che tu mi spieghi cosa andrai a fare>>.
<<Assolutamente no. Te lo spiegherò alla fine. Anche perché dovrei dire alcune frasi per far funzionare tutto come si deve>>.
Finì la sua cena e si alzò da terra, prendendo in mano le ciotole per portarle alla stanza adibita alla cucina.Ryōmen, invece, rimase seduto a terra ad osservare la figura di sua moglie che in quel più di un mese di matrimonio era cambiata, e non poco.
Sembrava agli occhi del ragazzo che Mitsuko avesse acquisito un atteggiamento più autoritario, ma che comunque non si azzardava a superare il limite prestabilito dalle promesse di matrimonio.
La voce, inoltre, non era più flebile, triste, frustrata e morta che ascoltava in quei primi giorni di convivenza, ma più viva, che cercava di farsi sentire, comprensiva e soprattutto aveva iniziato ad usare un tono più marcato che al rosso piaceva.
Si alzò da terra per dirigersi subito in camera, già spogliandosi per cambiare il suo abito e indossare solo i suoi soliti pantaloni da notte. Per il resto, lui andava sempre a dormire a petto nudo.Lo raggiunse anche la moglie che però si diresse subito in bagno per farsi una doccia prima del rito. Ma invece di rivelarsi veloce come aveva avvisato a Sukuna, in realtà ormai stava perdendo poco o più di due ore e mezza.
E infatti a Sukuna preoccupava questa sua perdita di tempo.
<<Mitsuko! - la chiamò dalla camera mentre prendeva in mano un altro libro da leggere - Ma a che ora avevi detto che iniziavi il tuo rituale?>>.
Dalla porta del bagno uscì la Fanciulla che, ormai stanca per l'insistenza del marito, si passò la mano alla fronte e si strinse ancora di più nel suo Yukata color avorio.
<<Non ti ho mai detto l'orario. A me basta che la luna raggiunga il punto più alto del cielo. E proprio per questo, volevo chiederti se potevi controllare tu il cielo per capire tra quanto uscirò->>.
<<SUBITO!>>. Si alzò di colpo per andare fuori dal Shōji e controllare il cielo per capire tra quanto sarebbe giunto il momento, ma non sapendo come capire bene in che posizione fosse la luna, subito si girò verso quello che dovrebbe essere la meridiana lunare, strumento costruito anni fa per aiutarsi con alcune sue maledizioni che funzionavano solo in determinati momenti della notte.
<<In teoria tra cinque minuti. Sbrigati a cambiarti!>> la guardò dal giardino raggiungendola poco dopo in stanza distendendosi sul suo futon, accanto alla ragazza che stava in ginocchio dopo aver preparato una clessidra contata proprio per cinque minuti.
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The Cursed Light [Sukuna X OC]
Fanfiction[⚠️L'IMMAGINE DELLA COPERTINA È STATA PRESA DAL CAPITOLO 117 DEL MANGA ⚠️NON COPIARE - DON'T COPY ⚠️IN REVISIONE ] --- Il buio nella luce. La luce nel buio. Il bene nel male. Il male nel bene. Yin e Yang. Questa è la storia ambientata nell'era d'or...