The Cursed Light [Sukuna X OC]

Riorganizzazione

__AVVISO__

Vi chiedo di leggere l'angolo personale.
Grazie✨ e buona lettura!

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Il shōji lo avevano aperto nel bel mezzo della notte, così che la luce della luna potesse illuminarli durante la loro nottata movimentata. E ovviamente, ai primi raggi solari, Mitsuko aprì leggermente gli occhi per vedere com'era la giornata mentre si trovava avvolta dal braccio possente di Sukuna.

Si sentiva felice, amata e durante l'atto veniva spesso e volentieri rispettata delle sue scelte di fare o no certe cose.
Si alzò a sedere senza farsi problemi nel portarsi il lenzuolo al petto per coprirsi, per poi adagiarsi sopra il ragazzo e svegliarlo con dolci baci su tutto il volto, compreso sul collo.
<<Buongiorno Ryōmen~>> cantò con voce soave e roca, impastata essendo prima mattina.
Il ragazzo, anche se distrutto per il moto avuto nella notte, comunque si svegliò lentamente e sorrise al volto dolce e appena sveglio della ragazza, aggrappandosi con la mano ai suoi capelli arruffati e avvicinarla per darle un bacio approfondito sulle labbra.
<<Oggi sì, che è un bel giorno... - sorrise, per poi guardare il ventre della sua donna - Cosa pensi di fare con quella peste?>>.
<<Già lo chiami così anche se non sappiamo se sono rimasta o no incinta?>>.
<<È ovvio che lo sei. Io sono forte e di sicuro, maschio o femmina che sia, nascerà forte e potente come jujutsu>> si pavoneggiò il ragazzo tirando una pacca sul fondoschiena della ragazza facendola ridere.
<<Forte per il mio potere, no?>> chiese divertita.
<<Forse... Chissà da chi dei due prenderà. Ma...>>. Si alzò a sedere, seguito dalla ragazza.
Si guardarono seri, lei nei suoi occhi mentre lui al ventre della ragazza.
<<Tu sai che non potremo mai diventare genitori>>.
<<Sì... Lo so. Ma chissà... Forse non sarò rimasta incinta, forse avrò un aborto spontaneo che alcune ragazze giù al paese lo hanno avuto... O peggio ancora, forse morirà>>.
<<Non credo che morirà->>.
<<Non ne possiamo essere certi, Ryōmen. Sono sempre sotto stress, in più spesso e volentieri adesso siamo sempre sotto attacco e ti ho già detto che non ti abbandonerò mai. Quindi sì, lo so che non potremo mai diventare genitori... Ma lasciami pensare che almeno una volta io lo sia diventata in tutta la mia vita>>.
<<Perché? Così facendo non ti fai solo del male?>>.
Mitsuko gli sorrise, prendendolo per il volto e guardarlo dritto negli occhi.
<<Ho vissuto la mia vita nel peggiore dei modi... L'unica persona che mi rendeva felice era mia madre, poche volte anche mio fratello... E adesso che lei non c'è, ora ci sei tu. Quindi no, non mi farò del male perché ho già passato i momenti peggiori della mia vita>>.

Si diedero un altro bacio, per poi alzarsi e vestirsi dato che nell'arco di qualche minuto li avrebbero raggiunti i ragazzi, anche se quel giorno Sukuna doveva restare a riposo.
<<Come sta l'addome?>> chiese Mitsuko aiutandolo a vestirsi.
<<Come nuovo>>.
<<E le braccia?>> chiese preoccupata la ragazza controllandogliele, ma subito lo sguardo malizioso e perverso del ragazzo raggiunse quello della ragazza mordendole il labbro inferiore.
<<Se mi facessero male, questa notte non avresti gridato così tanto per quello che ti facevo>>.
Avvampò, tirandogli una sberla sul petto imbarazzata. <<Smettila, che ho sentito che qualcuno è già arrivato>>.

Si recarono entrambi nella sala principale, dove ormai decine di uomini del clan di Sukuna si erano radunati.
Non era molto convinta Mitsuko per questa riunione principalmente perché il suo uomo doveva riposare, ma nel bel mezzo della notte Sukuna aveva già preparato una lettera e mandata a Daisuke tramite una maledizione.
<<Sukuna-sama>>. Si inchinarono tutti alla figura possente e dominante in quella stanza, meravigliati dal fatto che il loro capo non sembrava aver riportato ferite gravissime. Come se tutto quello che gli era accaduto il giorno precedente altro non  fosse che solo un brutto incubo.
<<Allora. Il villaggio?>> chiese con voce grave e autoritaria, dando poi l'autorizzazione ad uno di parlare.
<<Distrutto dall'origine, tutti i cittadini sono stati uccisi. Nemmeno un testimone è rimasto>>.
<<Perfetto>>.