Desolazione

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Decisero di raggiungere il villaggio a piedi. Non tanto per Sukuna, ma a Mitsuko l'idea di farsi una camminata le piaceva tantissimo. Infatti il ragazzo, anche se non proferiva parola, avrebbe preferito lo stesso raggiungere la meta a cavallo.
<<Ti diverti?>> chiese serio alla mora, notando la sua espressione tanto rilassata quanto divertita a camminare scalza per il prato.
<<Hai mai provato? È bellissimo come l'erba, così delicata, ti punzecchia ugualmente la pianta del piede>> disse facendo delle piroette, restando attenta comunque ai movimenti per non inciampare sul suo stesso yukata color smeraldo.
La guardava, di sfuggita ma la osservava.
Quella notte alla fine nemmeno lui riuscì a chiudere occhio, dati i sensi di colpa che provò nei confronti della ragazza e dei tradimenti che compì.
Non che si fosse addolcito, per carità: Sukuna Ryōmen non si piegherebbe mai a certi sentimentalismi. Però i sensi di colpa lo divoravano eccome... Perché lui non portava a pieno adempimento il suo ruolo da marito mentre Mitsuko sì.
Si definì "stupida cornuta", e a lui non piacque affatto... Perché l'aveva sposata e nessuno poteva mancarle di rispetto, nemmeno lei stessa.

Dopo un'oretta circa di camminata, finalmente giunsero al luogo prestabilito: sopra l'altura che dava la vista sul villaggio da distruggere.
Mitsuko raggiunse il bordo del dirupo, lasciandosi scompigliare la sua chioma dal vento.
<<Quindi... è questo ciò che vedi prima di ogni tuo attacco?>>.
Il panorama agli occhi della fanciulla era quasi come vedere il paradiso.
Erano ormai le dieci di mattina circa e già aveva preso vita il piccolo paese che avevano sotto i loro occhi: vecchi uomini camminavano da una parte all'altra del luogo per andare a lavorare o a chiacchierare con dei loro amici; bambini correvano verso le loro madri per scappare dai loro amichetti che volevano acchiapparli; giovani ragazzi che della loro vita erano solo a metà.
<<Esattamente>> rispose alla domanda Sukuna affiancandosi alla sua donna, rubandole coi suoi occhi ogni minimo muscolo facciale per capire che cosa stesse pensando. Ma rimase neutra.
Fece solo un respiro profondo.
<<Qual è il loro peccato?>>.
<<Tutti gli uomini del luogo stanno raccogliendo giovani soldati per venirmi ad uccidere. Loro in questo momento non sanno della mia conoscenza dei loro piani>> rispose serio guardando anche lui davanti a sé.

Rimasero in silenzio, ad osservarli come due falchi con la loro preda.
Tutto era così perfetto nell'ottica di Sukuna: lui e lei insieme, a distruggere un villaggio che gli metteva i bastoni tra le ruote e lei, in silenzio, che lo accompagnava nelle sue scelte.
<<Non ti dà fastidio questa cosa?>> chiese poco dopo con voce roca, tornando a guardarla.
<<Abbastanza. Ma ho giurato di seguirti, accompagnarti in ogni tua decisione. Se per te è giusto per il tuo obiettivo, io non ti ostacolerò->>.

<<Ah... Ma c'è anche lei?>>.

In quella pace che si era creata in quel posto tra loro due, la discepola Momoe Hanako fece lo stesso la sua comparsa.
Entrambi sapevano che sarebbe arrivata da un momento all'altro, ma tra i due Sukuna sembrava essere quello più infastidito.
Si sentiva bene al fianco di sua moglie, aveva iniziato ad aprirsi di più. Senza ammetterlo, gli piaceva osservare quell'espressione libera e felice di Mitsuko... Ma cambiò subito dopo l'arrivo dell'altra donna.
<<Hanako-sama. Sei arrivata presto>> disse guardando la posizione del sole, lasciando però un po' disorientata la ragazza.
<<Presto? Sarei anche in ritardo rispetto ai piani che mi avevi detto ieri>> disse senza nessun problema davanti alla moglie.
Lo fece apposta? Oppure le sfuggì? Stava di fatto che poco dopo squadrò dall'alto al basso la Fanciulla silenziosa, che nel frattempo fece un passo indietro per lasciare spazio a suo marito così da agevolargli i movimenti.

Tornarono tutti in silenzio.
Hanako subito si mise vicino al ragazzo, ma lui le ordinò di mettersi accanto a sua moglie.
Ed era da quel momento che Sukuna capì che quella donna non era adatta per lui.
<<Perché sei qua? - sibilò Momoe guardando Mitsuko con disgusto - Non sei rimasta chiusa in casa a fare le tue solite stupidate da mogliettina felice?>>.
La mora non rispose, rimanendo in silenzio per osservare suo marito.
<<Tu sai che Sukuna vuole me e non una bambina viziata di papà, che non sa nemmeno pensare da sé? Sei patetica>> continuò, ma dalla ragazza non ricevette nessuna reazione.
<<Sai che non serve rimanere in silenzio per fare la fighettina davanti a Sukuna? Tanto lui sa che tra noi due, sono io quella che ha fegato e non t->>.

The Cursed Light [Sukuna X OC] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora