The Cursed Light [Sukuna X OC]

Chiaki: la Luce Scintillante

<<AAAAAH!>>.
Un urlo potente e sofferente, come quello di un animale agonizzante, conquistò tutto il santuario di Sukuna.

Erano in camera da letto, distesi ad aspettare che almeno il sole sorgesse così da incontrare gli altri uomini e annunciare dopo giorni la loro trasformazione da spiriti maledetti. Ma Mitsuko si sentì male e non potè più nasconderlo a Sukuna.
Lui si svegliò di colpo, la guardava impotente mentre la ragazza si contorceva nuda a terra.
Si sentiva in colpa, non sapeva per cosa ma Ryōmen pensava fosse stato per colpa sua quel dolore.

Si dimenava, gridava e a volte tirava dei pugni al pavimento che a momenti stava poco anche a spaccare per quanta forza stava usando per contrastare il dolore.
<<Mitsuko!->>.
<<NO! Non ti avvicinare!>> ansimava.
<<Ma voglio aiutarti! SONO TUO MARITO->>.
<<E IO TUA MOGLIE NON PIÙ UMANA! Non so niente di come gli spiriti soffrano... Può anche essere che non provino NIENT-AAH!>>.

Un altro colpo e la ragazza si alzò a quattro zampe curvando la schiena e dal buco che aveva sull'addome subito usciva della luce... Cosa che fino a quel momento era solo nero e vuoto.

<<C-cos'è>>. Sukuna la guardava spaventato, ma subito corse in un'altra stanza dopo che Mitsuko gli ordinò di andare a prendere degli stracci e di rimanere fuori almeno per qualche minuto.

Stava piangendo.
I suoi tatuaggi sotto gli occhi si stavano illuminando al passaggio delle sue lacrime e dopo altri due urli ecco che un pianto forte e bambinesco sostituì i dolori della ragazza.
Altra luce e anche se il buco dell'addome rimase scuro e aperto, sul suo volto si formarono altri tatuaggi simili a quelli del marito sul mento e sulla fronte.

Aveva concluso quella che era la sua trasformazione per diventare uno spirito vero e proprio, ma fino a quel momento era ostacolata solo dal fatto che stava portando in grembo un bambino umano.

Per la precisione una bambina.

Aveva gli stessi capelli castani della madre e gli occhi, non appena li aprì, erano di un rosso accesso con sfumature marroni che erano la fine del mondo.
Piangeva sì, ma non appena Mitsuko si distese prendendo in braccio la sua prole, subito la neonata smise e sorrise.
A differenza dei normali bambini, quella era ormai avanti di qualche mesetto a causa della crescita precoce che ebbe dentro il grembo dello spirito in quei quasi cinque giorni.
<<Ciao... Chiaki>> sorrise la ragazza, notando come il volto di quella bambina fosse curioso e vivo di fronte a quella figura a tratti umana.
Le sorrideva, e questo a Mitsuko le fece scaldare il cuore... Dopo tanto tempo.

<<Mitsuko! Stai->>. Sukuna rientrò in camera, vedendo la sua donna piangere sorridente mentre teneva in braccio la sua bambina.
Era preoccupato di poterla spaventare, ma si avvicinò lo stesso dopo che la ragazza lo invitò a raggiungerle.
Pensava anche lei che a momenti Chiaki avrebbe iniziato a piangere per il mostro che Sukuna era effettivamente diventato, ma si dovette ricredere non appena le braccine della piccola si protrassero verso l'uomo come per prendergli il volto e gli occhi curiosi aprirsi ancora di più nel vedere quello che era in fin dei conti suo padre.

Era la loro piccola, la loro figlia che avrebbero avuto se fossero rimasti umani.

<<Visto chi è arrivato? Papà>> parlò con una vocina carina la neo-mamma, seguita a ruota da un gentile e strano "Ciao" da parte di Ryōmen che subito scontrò delicatamente la sua fronte con quella della bambina.
<<Quant'è piccola... - sussurrò il padre tirandosi di nuovo in su col busto, facendosi prendere una delle venti dita dalla piccolina che lo stringeva forte - E guarda, Mitsuko! Ha preso la mia forza pur essendo una femminuccia!>>.

Per Sukuna, quella figlia sembrava essere diventata ormai il suo tesoro più grande.

<<Vedo, Ryōmen - sorrise - Sapevo che poteva solo prendere da te... E scommetto che avrà un bel caratterino come il padre, no?>> le spostò i pochi capelli dalla fronte.
<<E sicuramente avrà la stessa bellezza e virtù della madre>> continuò Sukuna.