Laced - Capitolo 35 (Pensando Al Problema)

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POV di Zayn

Mi diressi verso l'ala ospedaliera per parlare a Liam del sistema GPS da inserire sotto pelle a Harry, e dirgli cosa avrebbe dovuto fare quando sarebbe venuto qui domani mattina.

Mentre giravo verso la sala d'aspetto, i miei occhi caddero sulla figura esausta di Liam seduto alla scrivania degli infermieri, mentre guardava dei file.

"Dottore," Mi schiarii la gola, facendogli sapere che non era più solo.

Alzò la testa di scatto, e un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra. "Signore, era da un po' che non ti vedevo!" Chiuse i file che stava guardando, abbassandosi per riporli nei faldoni sotto alla scrivania. "Come posso aiutarti?"

Appoggiai le mani sul tavolo, avvicinandomi a lui. "Per domani..." Cominciai.

"Si?"

"Perché verranno anche dei miei soci d'affari molto stretti, saranno...sai, cercheranno di importunare gli schiavi. Come sempre, dato che sono dei ricchi stronzi, e possono farlo..." Cominciai. "E Perrie non si è ancora ripresa molto dall'ultimo incontro con Sykes."

I suoi occhi si illuminarono al nome di Perrie, e guardò in basso verso il tavolo sedendosi sulla sedia girevole. "A proposito di Perrie..."

"Cosa c'è?"

"Continua a perdere peso, e non è molto salutare. Ha bisogno di mangiare, perché è al limite dall'essere sotto peso - e questo potrebbe causare problemi con la sua salute in generale."

"Lo so." Alzai gli occhi al cielo, "ma continua a negare il fatto di non mangiare. Ho appena smesso di parlarle."

"Le hai parlato?" Sembrava sorpreso.

"Si, perché?"

"Non le parlavi da un sacco di tempo, meno che meno la guardavi." Constatò.

"Si, invece." Sbottai, sulle difensive. "Cosa te lo farebbe pensare?"

"Perrie viene qui per dei controlli tutti i giorni. Mi dice delle cose, Signore."

"Cose? Di che tipo?" Cominciai a perdere la pazienza, e non volevo prendermela con Liam. Non quando gran parte del mio stress derivava dal fatto di avere tutte quelle persone estremamente importanti sotto il mio tetto domani.

"Le manchi, terribilmente." Spiegò.

Alzai gli occhi al cielo, irritato. "E quindi? Mi vede tutti i giorni."

"No, le manca passare del tempo con te. O almeno questo è quello che mi ha detto lei."

Cominciai ad irritarmi terribilmente. "Non sono il suo fidanzato, porca puttana. È la mia schiava, e non significa nient'altro per me."

Liam tamburellò le dita sul tavolo. "Aveva questa sensazione di significare come più di una schiava per te."

Alzai le mani al cielo in frustrazione. "Quale parte del chiamarmi 'Signore' o 'Padrone' non capisce? È una fottuta schiava! Non mi interessa di lei più che di Elle, Dani, o persino Kitty!"

"Woah, calmati. Non volevo farti arrabbiare. Ti sto solo dicendo quello che lei mi dice." Liam mi rivolse uno sguardo di scuse. "Lei è solo-"

"Smettila." Le mie dita cominciarono a pizzicarmi il ponte del naso, e la mia testa stava pulsando. Fottute ragazze, e i loro sentimenti. Perché diavolo pensava di significare per me più di una qualsiasi altra persona? Il senso di colpa cominciò a farsi strada nella mia testa, ma lo allontanai velocemente.

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