Laced - Capitolo 65 (Reazioni inaspettate - Pt.2)

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POV di Abby

Le ginocchia mi facevano male mentre camminavamo a passo veloce, ma provai a respingere il dolore e a distrarmi con altre cose.

"Harry possiamo fermarci un po'? Le mie gambe mi stanno uccidendo." Dissi facendo fatica a stargli dietro.

"No, abbiamo solamente 13 chilometri in più da fare per raggiungere la nostra prima fermata, prima di andare verso la città, disse Harry rigido, "Non possiamo fermarci adesso."

Gemetti, le mie gambe urlarono in segno di protesta. Lo sfinimento si era infiltrato in tutto il mio corpo, rallentandomi ad ogni passo.

"Qual è la nostra prima tappa?" Domandai.

"Louis ha detto che per una notte potevamo stare nell'appartamento di sua sorella."

"Louis?" Domandai sorpresa. "Ha una sorella?"

"Sì." Mi rispose in maniera secca. Anche se faceva freddo, potevo vedere del sudore sulla sua fronte mentre il sole cominciava ad essere proprio sopra di noi.

Saltai sopra un tronco di albero, facendo attenzione a non inciampare.

"Che cosa c'è che non va Harry?" Domandai, sapendo che lui non era nel suo stato normale.

"Niente," fece lui, "Perché dovrebbe esserci qualcosa che non va?"

Alzai gli occhi al cielo.

"Beh, non lo so," rimarcai, "Forse perché continui a rispondermi a monosillabi?"

Lui mi guardò e scosse la testa.

"Va tutto bene. Sono solo impaziente di arrivare in città. Poi sarò libero, per davvero."

"Ma noi siamo liberi," commentai guardandolo confusa, "Perché è così importante raggiungere la città?"

Lui scosse di nuovo la testa e rimase in silenzio.

--

Un'ora dopo ci fermammo qualche minuto per mangiare. La bottiglia d'acqua che portavo era quasi vuota e la cosa mi spaventava. Con la nostra marcia non stop, era stato difficile per me non bere l'intera borraccia, ma mi ero dovuta ricordare di tenerne un po' da parte. Non ne avevo quasi più e non sapevo quando avremmo avuto di nuovo la possibilità di bere.

"Cos'hai portato?" Brontolò Harry sospirando.

Sembrava esausto proprio come me, anche se ero molto più deciso a differenza mia. I sensi di colpa e il rimpianto mi sembravano sempre più pesanti.

"Ho preso dei biscotti e delle patatine. Ne vuoi un po'?" Gli domandai.

Lui annuì.

"Biscotti, per favore."

Mentre cercavo nella mia borsa, i miei occhi caddero sul braccialetto di oro bianco-rosa che circondava sempre il mio polso. Il braccialetto che Zayn mi aveva dato al mio arrivo.

Questi ricordi accrebbero il mio senso di colpa stringendomi lo stomaco in una morsa.

Smettila di pensare a lui, mi rimproverai nella mia testa. Ora sei qui. Sei libera. Devi ritrovare Sebastian.

"Tieni." Dissi lanciando la borsa con i biscotti a Harry, e una volta che li ebbe trovati, li afferò con facilità.

"Grazie." Disse rilanciandomi la borsa.

A quel punto scossi la testa in silenzio, e chiusi gli occhi, facendo del mio meglio per non pensare alla persona che mi faceva sentire quello strano vuoto nel petto

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