Laced - Capitolo 64 (Esito Lungo - Pt. 1)

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POV di Zayn

Riattaccai e cancellai un altro numero dalla lista che l'Agenzia di Informazioni mi aveva dato. La ricerca aveva portato fino a 47 risultati per Sebastian e avevo passato una buona parte della mattinata a comporre ciascun numero alla ricerca del fratello di Abby. Alcune persone mi avevano detto che avevo sbagliato numero, altre invece non rispondevano proprio. Avevo messo da parte quelli che non avevano risposto in modo da poterli ricontattare più tardi.

Forse la ragione per la quale la maggior parte di loro non avevano risposto era perché era ancora troppo presto. Erano solo le sei di mattina.

Era il turno del trentanovesimo.

Sebastian Dalton.

Abitazione: città sobborgo di East; appartamento

Professione: nessuna informazione

Numero di telefono: + 1 325 555 0093

Sospirai e composi il numero. Misi il telefono vicino al mio orecchio chiudendo gli occhi e ascoltando lo squillo del telefono.

Dopo il terzo squillo qualcuno rispose.

"Pronto?" La voce era stanca, ancora impastata dal sonno.

"Sì, pronto, parlo con Sebastian Dalton?"

"Sì, sono io, chi è?"

Soffiai, poi risposi.

"Conosci una certa Abigail?"

"Perché me lo chiede?"

"La conosci?"

"Potrebbe essere. Perché, cosa succede?"

"Questa Abigail che conosci è per caso tua sorella?"

Lui inspirò fortemente.

"Come fate a conoscerla? Chi siete?"

Bingo.

"Ti ho trovato. O mio dio, ti ho davvero trovato." Il mio tono era incredulo, non potevo credere che l'avevo effettivamente fatto. Questa era la soluzione a tutto – e soprattutto – ai miei problemi.


"Sebastian, io ho tua sorella. Lei è qui, con me."

"Cavolo, dite sul serio? Come mi avete trovato? Dov'è lei? Dove siete voi? Lei è al sicuro? Come l'avete liberata da quel fottuto folle? Sta bene?" Mi inondò di domande, una dietro l'altra, senza darmi la possibilità di rispondere davvero.

"Sì, sta bene ed è al sicuro. Dovrei spiegarti un sacco di cosa ma preferirei farlo di persona."

"Okay, dove vuole che ci vediamo? Può portare Abigail con lei?"

Io feci una pausa di due secondi pensando brevemente prima di rispondere.

"D'accordo, vieni fra due ore davanti alle fontane del parco della città. Alle 8 va bene?"

"Molto bene, alle otto allora?"

"Sì."

C'era entusiasmo nella sua voce quando rispose. "Bene, la ringrazio molto signor..."

"Malik." Terminai per lui.

"Malik. D'accordo. Grazie. Porca puttana. Non posso cerderci."

Sentii un suono brutale dall'altra parte del telefono e subito mi portai il telefono più vicino all'orecchio.

"Che sta succedendo? Tutto bene?"

"Sì, mi dispiace. Mi è soltanto caduto il telefono per terra. Ok, Malik, sarò li alle otto. Devo andare, la ringrazio ancora una volta."

Laced (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora