Laced - Capitolo 67 (Scavare Nel Passato - Pt.1)

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POV di Zayn

Sentii un dolore lancinante alla base del mio cranio, e sul lato della mia tempia. In realtà, era tutto ciò che potevo appurare mentre lentamente cominciavo ad avere l'impressione di ritornare in me stesso.

Non riuscivo ancora ad aprire gli occhi, ma sentivo il mio stomaco sottosopra. Un secondo più tardi, mi sedetti e mi appoggiai sul lato, vomitando tutto l'alcol che ero riuscito a bere.

Il vomito lasciò un gusto putrido nella mia bocca ed io non potei trattenermi dal tossire.

Quando portai la mia mano vicino alla bocca per pulirla riuscii finalmente ad aprire gli occhi e imprecai sottovoce.

"Merda."

"Non avresti dovuto sopravvivere, bastardo." Sentii la voce di Sebastian venire da sopra di me. Suonava quasi come se fosse in preda al panico – le sue parole erano frettolose.

Cercai di rispondere ma finii per tossire, lottando per alzarmi. C'era troppo alcol nel mio sistema nervoso e ciò rendeva il mio coordinamento pessimo. Potevo ancora sentire sul mio collo, dove Sebastian mi aveva saldamente stretto, le sue dita scavare nella mia pelle.

Quando mi resi conto che Sebastian era proprio vicino a me, non potei trattenere il mio braccio dal ruotare verso lui ed il mio pugno dall'entrare in collisione col suo viso.

Si sentì un forte rumore poi Sebastian cadde.

Quando finalmente mi alzai, mi girava la testa – il mondo intorno a me era una macchia.

Concentrazione Zayn, concentrati, mi rimproverai mentalmente.

"Vaffanculo Malik." Gridò Sebastian portandosi la mano al naso, ora probabilmente rotto.

"Vaffanculo anche a te." Ribattei. In qualche modo era riuscito a smaltire un po' la sbornia. Ero sempre severamente ubriaco, ma avevo smaltito abbastanza l'alcool per potere provare a fare fronte alla situazione intorno a me. "Come hai fatto a trovarmi?" Quando Sebastian si alzò, mantenne una buona distanza tra lui e me.

"Ho rintracciato il tuo telefono del cazzo, stronzo. Ho avuto l'indirizzo e sono venuto qui." Spiegò lui.

Chiusi la distanza tra noi e lo feci piegare in avanti.

"Applica una pressione sul naso e resta piegato. Non mettere indietro la testa, a meno che tu non voglia soffocarti col tuo stesso sangue." Gli consigliai io, ma la collera filtrava attraverso le mie parole, facendole sembrare ostili.

I suoi occhi si spalancarono al mio aiuto improvviso, ma fece velocemente ciò che gli dissi.

"Chi ti ha fatto entrare?" Chiesi. Sarei andato ad uccidere tutte quelle fottute guardie che avevano deciso fosse perfettamente normale farlo entrare senza il mio permesso.

La sua voce uscì per via nasale, mentre appoggiava la mano sul suo naso per fermare l'emorragia.

"Tuo fratello."

Cazzo, Caleb. Certo.

Sospirai. "Lo ucciderò."

"Ti ucciderò." Ribatté Sebastian, ma non potevo prenderlo sul serio a causa della sua voce spaventosamente nasale. Era quasi comico, anche se non era la ragione del perché fosse lì.

Respirai a fondo e le mie mani strofinarono il mio collo indolenzito.

"Sai, è davvero intelligente da parte tua soffocare a morte l'unico uomo che sa dov'è tua sorella. Uccidere l'unica persona che ha le risposte."

Laced (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora