Laced - Capitolo 55 (Un Momento di Onestà)

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(votate e commentate, per favore?)

POV di Abby

Una coppia di ubriachi ci traballò vicino mentre passavamo davanti ad una discoteca, dalla quale attraverso i muri usciva musica a tutto volume. Il Signor Zayn strinse la presa su di me, il suo braccio mi tenne più vicina a lui mentre ci passavamo di fianco.

L'odore di alcool da pochi soldi inquinava l'aria attorno a noi, ed arricciai il naso. I miei occhi continuavano a cercare una certa persona che ero quasi sicura non fosse qui, ma non riuscivo a trattenermi. Mio fratello.

Non sapevo esattamente cos'avrei fatto se l'avessi visto. Gli avrei corso in contro? Gli avrei detto quanto ero arrabbiata con lui, perché mi aveva lasciata tutta sola in quel modo?

Una rabbia improvvisa mi offuscò la vista, e mi ritrovai a provare odio nei confronti di Sebastian. Era stato completamente e irrevocabilmente egoista a lasciarmi in quel modo, da sola e praticamente da bambina.

Ero così accecata da questa frustrazione verso di lui, che Zayn dovette scuotermi prima che riuscissi a realizzare di dovergli rispondere.

"Abigail, devi dirmi cosa sta succedendo. Hai qualcosa per la testa, e ho bisogno di sapere di cosa si tratta." Richiese, fermandosi nell'angolo di un incrocio.

Scossi la testa, distogliendo lo sguardo. "Veramente non vorrei parlarne." Volevo divertirmi, rilassarmi, godermi il tempo con lui qui da soli in Città, ma Sebastian stava consumando ogni mio pensiero.

"Perché no, Abby? Pensavo che in questo weekend ci fossimo avvicinati. Pensavo che avessimo cominciato a comunicare meglio tra di noi? Dimmelo. Cos'è che ti sta disturbando?"

Morsicandomi l'interno della guancia, cercai di pensare a qualcosa velocemente. Ero una pessima bugiarda, quindi quando parlai mi assicurai di non guardarlo negli occhi. "Stavo solo pensando a tuo fratello, e a te."

Quando sentì le mie parole si rilassò visibilmente, e rilasciò un sospiro. "A cosa stai pensando?"

"Il palazzo," cominciai, cercando di farmi venire in mente una domanda. "Hai detto che tu e Caleb ci avete vissuto finché lui non ha compiuto diciotto anni, giusto?"

"Sì, ma non capisco dove vuoi arrivare." Mentre lo diceva, mi prese per mano, controllò che non ci fossero macchine sulla strada, e poi la attraversammo.

Dovetti muovere le gambe più velocemente per stare al passo con lui, e poi continuai a parlare. "Okay, ma tornando alla sera della festa, si è perso, e ho dovuto accompagnarlo ai bagni. Non aveva idea di dove andare. Perché?"

"Cosa stavi facendo comunque, quella volta?" Mi chiese il Signor Zayn quando finimmo di attraversare la strada ed arrivammo sul nuovo marciapiede. "Dovevi essere nella tua stanza." C'era un qualcosa di nuovo nella sua voce.

Scacciai via le sue preoccupazioni velocemente con una spiegazione. "Dovevo andarmi a prendere dell'ibuprofen. Avevo mal di testa, sono andata addosso a Caleb nel corridoio, poi l'ho accompagnato ai bagni e sono tornata nella mia stanza."

"Oh." La sua voce era calma, e mandò giù prima di rispondere alla mia domanda. "È successo perché quando se n'è andato, ho completamente modificato e aggiunto una nuova sezione al palazzo."

"Oh." Ora tutto aveva molto più senso.

"A cos'altro stai pensando? So che non è solo quello - almeno non tutto."

Esitai, e prima che potessi dire qualcosa, parlò di nuovo. "Abby, puoi fidarti di me. Posso prometterti che cercherò di non arrabbiarmi. Okay? Me lo dici?"

Laced (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora