Capitolo revisionato il 25/11/2021
Rispondo alla richiesta di Percyisthebesttt
Ho una richiesta (in ritardo come sempre). Vorrei sapere di più sulla katana giapponese
Disclaimer: lo so che altre richieste sono state espresse prima di questa, ma dato che si tratta di una sola arma, che tra l'altro conosco bene, mi è molto più facile trattare prima quest'argomento piuttosto di altri. Col giusto tempo risponderò alle richieste di tutti, non temete.
Onestamente, mi aspettavo questa richiesta, considerando quanto sia famosa quest'arma. Così famosa, in effetti, che ci sono vari falsi miti in circolazione, che andrò a smantellare come primissima cosa;
La katana era l'arma principale dei samurai
FALSO; non solo non era l'arma principale, ma nemmeno la secondaria!
Un samurai in battaglia utilizzava molto più spesso la lancia (yari) e l'arco (yumi), sia a piedi che a cavallo; la katana altro non era che un'arma di riserva da utilizzare quando le altre due erano inagibili per qualunque motivo, ma in condizioni ideali, la katana serviva ad una sola cosa: tagliare la testa ai nemici abbattuti; questo vale per la maggior parte delle spade di tutte le epoche: sono armi di riserva. Però sono fighe, quindi le opere di intrattenimento sono sovrassature di spade e simili, distorcendo così la nostra percezione su questa categoria di armi.
La lama della katana veniva ripiegata mille volte, dando all'acciaio proprietà meccaniche incredibili
FALSISSIMISSIMO, per vari motivi; in primo luogo, l'acciaio non veniva ripiegato mille volte; al massimo si può dire che si venivano a creare mille strati, ma per fare questo bastava ripiegare l'acciaio su sé stesso poche volte.
Pensateci; se ripiego l'acciaio una volta, ho 2 strati; se ripiego quell'acciaio di nuovo, ho 4 strati, se lo ripiego di nuovo ne ho 8, e così via. Ripiegando l'acciaio 10 volte avrei 2^10= 1024 strati. Stesso risultato, molto meno impressionante a parlarne.
E poi, ripiegare l'acciaio su sé stesso ne peggiora la qualità, perché ad ogni piegatura intrappolo aria all'interno; in questo modo, l'ossigeno reagisce col carbonio creando anidride carbonica, rimuovendo quindi dall'acciaio una componente essenziale; se ripiegassi il metallo mille volte, quasi sicuramente perderei tutto il contenuto di carbonio, riducendo il materiale a dell'inutile ferro dolce.
Si è diffuso il mito che questo processo servisse a migliorare la qualità dell'acciaio, inizialmente scadente, ma questa dichiarazione è molto fuorviante. Dopo secoli passati a perfezionare la tecnica di produzione dei lingotti di ferro, i giapponesi erano diventati capaci di produrre una lega d'acciaio ad altissimo contenuto di carbonio con impurità quasi assenti. Per chi non lo sapesse, maggiore è la quantità di carbonio nell'acciaio, più duro risulta l'acciaio stesso.
Il problema era che questo contenuto di carbonio non era uniforme. Nel lingotto prodotto c'erano punti che ne erano praticamente sprovvisti, ed altri che ne erano fin troppo arricchiti. Dare forma ad un lingotto del genere avrebbe prodotto un'arma davvero scadente, troppo morbida in alcuni punti e troppo dura (dunque fragile) in altri.
Questo lungo processo di ripiegatura dell'acciaio serviva quindi ad uniformare il materiale, a rendere la lama omogenea in ogni suo punto e quindi ad evitare punti deboli. Idealmente, la lama avrebbe avuto le stesse proprietà per tutta la sua lunghezza. Questo processo però non è affatto esclusivo al Giappone; letteralmente tutte le culture che abbiano lavorato il ferro nella storia hanno sfruttato questo metodo produttivo.
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L'armeria di Efesto
FanfictionDedicata a tutti i semidei e le semidee che non si accontentano di agitare casualmente un'arma, ma vogliono dare consistenza e dettagli alle scene di lotta che descrivono! Qui troverete dettagli sulle armi utilizzate dagli eroi del passato, su quale...