Rispondo alla richiesta di blue-dietcoke
Heeeelllloooo! Volevo sapere una cosa riguardo a come combattevano le orde a cavallo. Il periodo che m'interessa è la caduta dell'impero Romano d'occidente, con Odoacre e la deposizione di Romolo. Offrite il vostro cuore e grazie mille <3
In base ai miei ricordi del liceo, Odoacre (che alle mie orecchie suonerà sempre come il nome di un maiale) era un personaggio ben documentato, ma a quanto pare non è così. Non c'è una risposta univoca sulla sua origine.
Per fortuna, una cosa che invece è certa è che prima di fare tutto quel casino in Italia era stato una figura importante nell'esercito di Attila l'Unno, dunque ha senso affermare che anche quando divenne "indipendente" usasse ancora tattiche ed equipaggiamenti da Unno; ciò facilita di molto le cose, dato che gli Unni hanno una tradizione militare piuttosto ben documentata.
Per fissare le idee, vi faccio leggere questo messaggio dello storico Ammiano Marcellino:
A volte combattono anche quando provocati, e poi entrano in battaglia schierati in masse a forma di cuneo, mentre il loro miscuglio di voci fa un rumore selvaggio. E siccome sono equipaggiati alla leggera per il movimento rapido e inaspettati nell'azione, di proposito si dividono all'improvviso in bande sparse e attaccano, correndo qua e là in disordine, facendo stragi spaventose; e per la loro straordinaria rapidità di movimento non si vedono mai attaccare un baluardo o saccheggiare un campo nemico. E per questo non esiteresti a chiamarli i più terribili di tutti i guerrieri, perché combattono da lontano con dardi di osso aguzzo, invece delle solite punte, uniti alle aste con mirabile abilità; poi galoppano negli spazi intermedi e combattono corpo a corpo con le spade, senza curarsi dalla propria vita; e mentre i nemici si guardano dalle ferite dei colpi di sciabola, gettano strisce di stoffa intrecciate in cappi sui loro avversari e li imprigionano così che incatenano le loro membra e tolgono loro il potere di cavalcare o camminare.
Ci sono alcune imprecisioni, dovute forse semplicemente al periodo in cui questo resoconto venne scritto. Gli Unni utilizzarono anche punte di frecce in ferro negli anni successivi, e impararono anche ad assaltare le città, ma ne parlerò più in dettaglio tra poco, per ora concentriamoci sugli aspetti principali.
Gli Unni erano in primo luogo nomadi e cacciatori, dunque equitazione e tiro con l'arco erano le loro abilità più distintive, ed era così che combattevano. I loro cavalli erano più snelli e piccoli degli eleganti stalloni romani, al confronto sembravano quasi dei pony, ma erano estremamente resistenti, capaci di resistere al freddo e alla fame e alla fatica come pochi altri. Gli Unni non usavano né staffe (che ai tempi erano pressappoco sconosciute; se le avessero usate davvero, come alcuni, di sicuro gli storici avrebbero fatto menzione di questo strumento misterioso e innovativo) né speroni, usavano invece delle corte fruste (da non confondersi coi moderni frustini da equitazione, anche se lo scopo e il metodo d'uso è esattamente lo stesso). Essendo abituati a vivere di ciò che trovavano, né gli Unni né i loro cavalli avevano bisogno di grossi cortei di carri con provviste di cibo e acqua, il che gli dava una rapidità di spostamento incredibile.
L'arma per eccellenza degli Unni è l'arco composito:
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L'armeria di Efesto
FanficDedicata a tutti i semidei e le semidee che non si accontentano di agitare casualmente un'arma, ma vogliono dare consistenza e dettagli alle scene di lotta che descrivono! Qui troverete dettagli sulle armi utilizzate dagli eroi del passato, su quale...